domenica 13 gennaio 2013

L’OSPEDALE PACINI? LO AMMAZZANO LENTAMENTE, A GOCCIOLE


di MARCO FERRARI

E intanto domani, 14 gennaio, il dg dell’Asl3 Abati presenterà, in conferenza stampa, il «progetto aziendale di qualificazione e riorganizzazione dell’attività ospedaliera e territoriale della Montagna Pistoiese»

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Impossibile tentare di ricostruire una contabilità dei tanti incontri, riunioni, manifestazioni, dibattiti ed altre attività che hanno ed hanno avuto al centro il nostro sempre meno-ospedale.

Venerdì sera si è svolta l’ennesima manifestazione pro-Ospedale, ieri l’ennesimo incontro Asl-Sindaci.

I SERVIZI E L’ASSISTENZA IN MONTAGNA

I colleghi giornalisti, fotografi ed operatori Tv sono invitati lunedì 14 gennaio 2013 alle ore 14,00 alla conferenza stampa di presentazione del progetto aziendale di qualificazione e riorganizzazione dell’attività ospedaliera e territoriale della Montagna Pistoiese.
Il progetto sarà illustrato dal direttore generale Roberto Abati e dal direttore sanitario Lucia Turco insieme ai professionisti dell’azienda sanitaria direttamente coinvolti nella riorganizzazione.
La conferenza stampa si svolgerà a Pistoia, presso il Centro Direzionale di via S. Pertini, 708.

[comunicato Asl3]
Con quali risultati? Sono anni, infatti, che con chirurgica precisione viene tolto un piccolo pezzetto: ora tocca alla chirurgia, già chiusa peraltro a dicembre.
Per non creare allarme, la fecero passare come una chiusura temporanea. Piccole bugie di circostanza, dette al paziente comunque consapevole della sua triste ed ineluttabile fine.
Tuttavia, la prassi medica vorrebbe, che al malato sia, fin da subito, prospettata la diagnosi.
Qualcuno in questi giorni l’ha chiesta, ma ancora si tentenna, si rimanda alla riunione, incontro o tavolo del giorno dopo. La parola d’ordine è concertazione. Quella maledetta pratica governativa con cui, viene deciso tutto dall’alto con l’aiuto e la complicità dei sindacati (vedi caso Poste). Si convoca la controparte, si ascolta, si spiegano le ragioni della scelte, si illustrano i compiti fatti a casa, si rassicura, ma si attua aprioristicamente quello che è stato deciso.
Il vero scopo: quello di abbassare i toni, dando sfogo in maniera controllata alla protesta. L’illusione è quella di aver lottato. Si gratificano le coscienze di chi partecipa, soprattutto quelle dei politici nostrani, incapaci di decisioni vere.
Su internet, da neanche un mese è aperta una pagina facebook dedicata all’Ospedale Pacini: Salvare Ospedale (http://www.facebook.com/salvare.ospedale?fref=ts).
In questo poco tempo ha già collezionato quasi 1.000 amici.
L’intento – si legge nei post – è quello di unire le forze, ma ognuno in modo disorganico va per la sua strada. I Sindaci intorno ad un tavolo di trattativa, l’importante è che vi sia una sedia; i cittadini che manifestano sotto l’occhio vigile dell’Arma; le associazioni di volontariato che chiedono rispetto e chiarezza.
Oh! Sindaci! Basta chiedere e mendicare incontri. Devono essere gli altri a chiedere la tregua perché messi in difficoltà. Avete l’occasione per riscattarvi. Chiudete i Municipi e consegnate le chiavi al Prefetto, la gente vi seguirebbe. Siete gli unici, per il ruolo ricoperto, in grado di organizzare unitariamente una forma di civile e forte protesta.
Spedite poi una fotocopia delle chiavi anche a chi pensa ad un grande Comune – vuoto – ma non pensa al mantenimento dei servizi, tutti troppo indaffarati come sono in sterili riunioni con piccoli centri di potere.
Non una parola da questi si è udita i difesa delle Poste, dei trasporti e ora dell’Ospedale.
Ma che vergogna!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 13 gennaio 2013 | 19:00 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. IL GRILLO PARLANTE
    Purtroppo il grosso dei sindaci della montagna non porterà mai le chiavi al Prefetto.
    In ballo infatti ci sono le poltrone e le prebende legate al Comunone Dynamone proposto da quei fiorfiori di filantropi legati a quella KLM che tra poco - con la dismissioni di circa 200 lavoratori- regalerà alla montagna altrettanti disoccupati.

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