martedì 5 giugno 2012

PARCHEGGIO DI SAN BARTOLOMEO: «NESSUNA SPECULAZIONE»


Documento di Parrocchia e Diocesi sul progetto di parcheggio interrato – «La decisione finale spetta all’Amministrazione Comunale: qualunque sia l’accetteremo con serenità»

PISTOIA. «Nessuno sfruttamento speculativo, solo il tentativo trasparente di affrontare le spese ingenti per restaurare il complesso di San Bartolomeo. La decisione finale spetta al Comune e qualunque essa sia, sarà accettata con serenità e senza riserve».
In sintesi, è questo il senso di una nota che Parrocchia di San Bartolomeo e Curia di Pistoia hanno rilasciato sul progetto teso a costruire un parcheggio interrato (300 posti circa di cui 100 per residenti e 200 a rotazione cui vanno sottratte le 50 auto oggi parcheggiate nella piazza) nell’area sud del complesso di San Bartolomeo. «Vedere definita come speculativa questa operazione – scrive la nota – non solo non risponde al vero, ma amareggia ed è oggettivamente un giudizio ingiusto».

L’obiettivo di Parrocchia e Diocesi («comunque nell’ottica del bene comune») è infatti solo quello di affrontare i lavori di restauro nel complesso di San Bartolomeo («La spesa per tali lavori è infatti ingente, almeno per le risorse parrocchiali e diocesane, mentre si stanno assottigliando le fonti di finanziamento su cui, fino in tempi recenti, si poteva fare affidamento»).
Aggiunto di trovare «normale esercizio di libertà, di democrazia nonché di amore per la nostra città» i giudizi diversificati e talora contrastanti sull’operazione, il documento rinvia alla decisione finale del Comune. Sarà questa a dovere «fare sintesi di valutazioni e opinioni diverse su questo progetto nel quadro del bene comune della città che rimane il decisivo valore di riferimento».
Si aggiunge poi che «qualunque sarà la risposta dell’Amministrazione Comunale noi l’accetteremo di buon grado, con serenità e senza recriminazioni o riserve. Possiamo tranquillamente anticiparlo – conclude la nota – perché consapevoli di come la motivazione che ci ha spinti non ha quegli intenti speculativi di cui siamo stati accusati ma, al contrario, un trasparente reperimento di risorse finalizzato al restauro del complesso di San Bartolomeo, un bene culturale che qualifica e promuove l’immagine dell’intera città».
Nella premessa il documento precisa aspetti più tecnici. Si sottolinea che quel parcheggio risulta previsto negli strumenti urbanistici comunali di Pistoia con la parallela eliminazione della sosta in piazza San Bartolomeo. Diocesi e parrocchia, su regolari previsioni urbanistiche del Comune, si sono dunque limitati a presentare un piano di recupero «avendo effettuato una accurata e preliminare indagine archeologica sotto il controllo della Soprintendenza nonché una approfondita analisi geologica che, entrambe, hanno reso possibile la fattibilità dell’intervento».
Si ricorda anche che il progetto è stato «vagliato e approvato» da tre Conferenze dei Servizi nonché condiviso dalla Giunta comunale precedente, quella guidata dal sindaco Berti.

Il testo integrale della nota

La Parrocchia e la Curia ritengono doveroso esprimere le seguenti valutazioni in merito al parcheggio interrato di San Bartolomeo su cui, negli ultimi tempi, si è sviluppato un ampio confronto nelle cronache locali e sugli spazi web.
1) La realizzazione di un parcheggio interrato nell’area sud, oggi degradata, del complesso di San Bartolomeo è prevista dal Piano della Città Storica e dal Piano Urbanistico della Mobilità (Pum) del Comune di Pistoia. Quest’ultimo strumento urbanistico, oltre a prevedere il parcheggio interrato, indica la eliminazione della sosta da piazza San Bartolomeo quale azione prioritaria per l’attuazione degli interventi di riqualificazione del centro storico.
2) Alla luce di tale previsione e in relazione all’utilità pubblica dell’intervento, Diocesi e Parrocchia hanno ritenuto opportuno cogliere questa opportunità – prevista dagli atti comunali - innanzitutto per riqualificare un’area oggi degradata restituendola al pieno godimento della città.
È stato dunque presentato un Piano di Recupero avendo effettuato una accurata e preliminare indagine archeologica sotto il controllo della Soprintendenza nonché una approfondita analisi geologica che, entrambe, hanno reso possibile la fattibilità dell’intervento. Il progetto, vagliato e approvato da tre Conferenze dei Servizi, è stato condiviso dalla Giunta comunale precedente.
3) Non esistono certo intenzioni di “sfruttamento speculativo” da parte della Parrocchia e della Diocesi. Vedere definita “speculativa” questa operazione non solo non risponde al vero, ma amareggia ed è oggettivamente un giudizio ingiusto.
L’ obiettivo che ci siamo posti, comunque nell’ottica del bene comune, è affrontare i lavori di restauro del complesso di San Bartolomeo, chiesa e locali dell’ex monastero Benedettino di nostra spettanza: la spesa per tali lavori è infatti ingente, almeno per le risorse parrocchiali e diocesane, mentre si stanno assottigliando le fonti di finanziamento (statali e locali) su cui, fino in tempi recenti, si poteva fare affidamento.
4) Che attorno a questo progetto la cittadinanza esprima giudizi diversificati e talora contrastanti, che gli stessi specialisti in materia si confrontino in dibattiti e con valutazioni anche opposte, ci pare normale esercizio di libertà, di democrazia nonché di amore, che anche noi abbiamo, per la nostra città.
5) La decisione finale spetta istituzionalmente all’Amministrazione Comunale che dovrà fare sintesi, di valutazioni e opinioni diverse su questo progetto, nel quadro del bene comune della città che rimane il decisivo valore di riferimento.
Attendiamo dunque una risposta da parte di chi è legalmente e democraticamente deputato a fornirla.
6) Qualunque sarà la risposta noi l’accetteremo di buon grado, con serenità e senza recriminazioni o riserve.
Possiamo tranquillamente anticiparlo proprio perché consapevoli di come la motivazione che ci ha spinti non ha quegli intenti “speculativi” di cui, siamo stati accusati ma, al contrario, un trasparente reperimento di risorse finalizzato al restauro del complesso di San Bartolomeo: un bene culturale che qualifica e promuove l’immagine dell’intera città.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 5 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. E' doveroso precisare che l'analisi idrogeologica della falda idrica è tuttora in corso, pertanto dichiarare la fattibilità dell'opera è sintomo di pressapochismo e non conoscenza dell'intero iter procedurale. A breve ulteriori precisazioni.
    L.C.

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