Gli chiedono di consegnare tutta la
documentazione del ladroneggio in Comunità Montana ai gruppi consiliari della
Regione
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Avranno anche le scarpe grosse i montanini: ma oltre ad
avere il cervello fino, hanno anche altre doti fondamentali come la tenacia, la
caparbietà, la testardaggine, qualità che probabilmente hanno acquisito e sviluppato
nel corso dei secoli per riuscire a combattere e superare le difficili e
avverse condizioni di vita della montagna.
Così, dopo tutto il soqquadro che sono
andati a seminare in giro per il mondo, il Comitato per il recupero ammanco,
capitanato da una portavoce irriducibile e di spessore, Graziella Cimeli, si è
presentato ed ha bussato anche alla porta del signor Enrico Rossi.
Una volta, anni e anni fa, sulla Nazione
un collega – credo Piero Magi – teneva una rubrica a prise de cul nei
confronti del Presidente della Regione. La rubrica era intitolata Lettere al
Granduca.
L’EPISTOLA CURIALE
Egregio
Sig. Presidente:
a
nome del Comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana” Le invio l’allegata
documentazione relativa allo “scandalo” della Comunità Montana Appennino
Pistoiese.
Analoga
documentazione, con le copie delle 1.483 firme raccolte, è stata inviata al
Presidente della Repubblica ed alla Corte dei Conti, sede Regionale di
Firenze e alla Procura Generale della Repubblica di Pistoia e di Genova.
La
invito a trasmettere copia della documentazione ai Gruppi Consiliari,
affinché anche l’istituzione che Lei rappresenta sia compiutamente messa a
conoscenza dei fatti e degli eventi accaduti.
Allegati:
N°
1 - CD con la relazione del Dott. Luca Eller Vainicher incaricato dell’indagine
interna alla Comunità Montana
N°
2 - CD con i documenti inviati e ricevuti dal Comitato promotore “Recupero
Ammanco Comunità Montana”
Distinti
saluti
Comitato promotore “Recupero Ammanco
Comunità Montana”
La portavoce
Graziella Cimeli
|
Oggi che il Granduca non c’è più e che,
con il decadere dei tempi e dei costumi, a Firenze è rimasto solo un S.A.R. (sua
altezza reale), il Comitato si è fatto vivo con il Governatore per chiedergli
di diffondere la documentazione relativa alle ruberie trentennali in Comunità,
a tutti i vari gruppi consiliari della Regione Toscana.
Un gesto, anche questo, un po’ a prise
de cul, dopo che il Comitato ha letteralmente infestato l’Italia di
documenti, Cd, carte e richieste di intervento in tutte le direzioni: dalla
Procura di Pistoia a quella di Genova, dalla Presidenza della Repubblica alla
Corte dei conti.
Ora i 1.483 firmatari della petizione
di giustizia chiedono a Rossi – e lo pretenderanno tenacemente – di trasmettere
tutta questa documentazione anche a chi, delle oscene ruberie, ne ha sentito
solo parlare e poi se n’è quasi subito dimenticato.
Rossi non potrà rifiutarsi: anzi. Dato
che proprio lui è favorevole a salire le scale delle Procure – mormora qualcuno
del Comitato – perché non cerca di metterci una buona parolina anche con la
Procura di Pistoia perché cerchi di sbrigarsi un po’ di più e si decida a
togliersi questo bel peso dallo stomaco?
Una cosa è certa, però: ed è sempre la
stessa. Lo dicono tutti, quelli del Comitato e i comuni cittadini della
montagna. Che se verrà fuori una sanzione solo per il reo confesso S.G.
allora vorrà dire che, della Giustizia, non c’è proprio da fidarsi un gran che…
e.b.
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[Martedì 8 gennaio 2013 - ©
Quarrata/news 2013]
Giusto (anche se, istituzionalmente, se si voleva coinvolgere i gruppi consiliari, la richiesta andava fatta al presidente del Consiglio, Alberto Monaci. A Rossi, casomai, si poteva chiedere di distribuire ai suoi assessori. Ma questa è una osservazione di pura forma).
RispondiEliminaSarebbe oltremodo interessante - e l'ottimo Comitato che chiede chiarezza e giustizia sull'ammanco comunitario, potrà bene farlo nelle prossime settimane - far avere i CD ai candidati al Parlamento.
PS)- Si resta poi stupiti (ma fino a un certo punto) da un fatto: come mai nessun giornalista ha cercato di intervistare Giuliano Sichi? Magari non risponderebbe, magari si farebbe negare (vista l'indagine in corso. Ma sarà davvero "in corso" una qualunque indagine?). Epperò un giornalista ha l'obbligo di provarci e, poi, di rendere conto anche di eventuali rifiuti. Già: perchè tutto questo singolarissimo sienzio (a parte questo blog) sulle vicende comunitarie? Non sarebbe il caso, Graziella, di investire della vicenda una Gabanelli, un Jacona, un Santoro ?
Cara Graziella,
RispondiEliminaesprimo ammirazione per il tuo Impegno che in un Paese normale sarebbe gratificato almeno dalla ricerca dei fatti e della conseguente Verità da parte di chi di dovere per Legge.
Ma questo non è un Paese normale, è una nazione che va a rovescio e in cui tutti, a cominciare da molti amministratori e dai media in genere, non ricercano il Bene Comune, ma lo star bene e lo "star meglio" personale.
La Morale "è vecchia fiaba che beatamente ancor la beve il popolo" e cito a proposito una frase dall'Andrea Chenier di Giordano.
Il più amato della Toscana, il Presidente ai vertici della classifica del 24 ore, quello che non era a conoscenza dei 260 milioni di euro circa di ammanco della Asl di Massa, quando era assessore alla sanità della Regione Toscana, saprà darti e darci una risposta?
Spero, promitto e iuro, vogliono sempre l'INFINITO FUTURO.
Speriamo, ... chissà, ...
Vorrei però suggerirti una cosa.
Manda la stessa missiva a tutti i giornali, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, a S.E. il Prefetto, al Vescovo, a tutti i programmi televisivi ( Ballarò, Servizio Pubblico di Santoro, Vespa, Piazza pulita) che si interessano di vicende simili e vediamo chi risponde.
C’è da imparare … sicuramente!
Mi correggo non 260 milioni di euro, ma 420 milioni di euro di buco di bilancio come riportato stamani 9 gennaio 2013 sul Corriere Fiorentino pagina 5 nell'articolo a firma di Mauro Bonciani.
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