di LUIGI SCARDIGLI
Preferisce essere riconosciuta come una
donna dell’arte del divenire, una rielaboratrice di elementi, immagini, suoni
PISTOIA. In casa sua, ma anche in quelle dei parenti, più o meni
vicini, oltre agli aromi domestici si è sempre respirata parecchia arte e lei,
Silvia Percussi, pistoiese, si è lasciata piacevolmente violentare da questa
circostanza, iniziando, giovanissima, a dipingere.
La passione adolescenziale, nel tempo e
con il tempo, si è trasformata in arte pura e dopo aver trascorso una vita a
cercare di capire se e come potesse ritenersi a pieni effetti e meriti una di
loro, da oltre dieci anni ha iniziato a far sul serio, inanellando quadri,
collage, espressioni visive che la hanno portata a destra e manca tra personali
e collettive.
Il prossimo appuntamento con la sua
città, Pistoia, è fissato per il prossimo 10 febbraio, presso la Residenza d’epoca
Puccini, in via del Malconsiglio, dove alle ore 17 verranno svelate e date in
pasto ai visitatori alcune sue carte, un collage recintato da cornici che sono
una delle ultime frontiere della pittrice.
«Non posso fare a meno di dipingere –
mi ha confidato nel pomeriggio Silvia Percussi dalla sua abitazione-studio –. Ne
sento forte il bisogno. Nel tempo, alcune volte, ho creduto che fosse arrivato
il momento di smettere, di non cercare più, nella mia creatività, qualcosa che
sfuggisse al quotidiano; ma tutte le volte che vengo tentata da questa paura, l’animo
superiore si rimpossessa delle mie facoltà e riprendo il cammino esattamente
dove l’avevo interrotto».
È una contemporanea a pieni effetti e
meriti e nonostante nutra un rispetto e una devozione sacrali per tutto quello
che è successo fino ad ora, preferisce essere riconosciuta come una donna dell’arte
del divenire, una rielaboratrice di elementi, immagini, suoni, rumori,
sensazioni, una riciclatrice di pezzi destinati al dimenticatoio, se non alla
pattumiera: aghi, spilli, chiodi, stracci, pezze, tutto inscritto in un ordine
geometrico ben stabilito che sono il rombo, classico delle dimore ecclesiali e
i rosoni.
Dal 22 ottobre al 27 novembre scorsi,
Silvia Percussi ha animato Overlock, a Quarrata, con la sua Giro di
vite, una serie di opposti astrattismi illuminati da rossi accecanti o
tenuti a bada dal torpore del grigio metallico. Dopo la gentil concessione
pistoiese, Silvia Percussi prenderà armi e bagagli per partecipare ad una
collettiva a Milano, Circuiti dinamici, dove porterà le sue ultime
rielaborazioni che si sottraggono, sistematicamente, dall’ausilio degl’inceneritori.
«Non so ancora dove vorrò e potrò
arrivare – aggiunge l’ideatrice artistica – . Fino a quando non avrò chiari i
concetti, mi prodigherò a pensare e costruire, distruggere e rinascere: da
qualche parte, la bussola spunterà fuori».
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 15 gennaio 2013 | 11:57 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.