domenica 1 maggio 2011

AIAS. GLI STESSI, SEMPRE GLI STESSI (E CON I PIEDI SU DUE STAFFE)


Cari lettori di Quarrata/news,

molti di voi – sempre più numerosi in verità – ci contattano con ogni mezzo congratulandosi, anzitutto, e di questo siamo grati, per la tempestività e precisione delle informazioni con cui questo blog, a differenza degli altri media locali, sta dando puntualmente conto della vicenda Aias e di tutti i suoi imbarazzanti risvolti (su chi possa essere imbarazzato lasciamo alla vostra immaginazione).
Non c’è dubbio che questo blog, forse proprio sulla scia di questa surreale vicenda, sta diventando molto popolare: il contatore delle pagine visitate gira, eccome se gira. Lo potete vedere voi stessi.
Segno, anche questo, che la vicenda di Luigi Egidio Bardelli & C. sta stuzzicando non poco le curiosità dei tanti che, prima d’ora, avevano dovuto accontentarsi, se non delle omelie di quest’ultimo, quantomeno di informazioni addomesticate, che in certi contesti politici si direbbero “di regime”.
Una osservazione dei lettori è tra le più ricorrenti nei nostri contatti; e per questo desideriamo darne conto.
I documenti, che abbiamo finora pubblicato, non raccontano solo di vicende molto addietro negli anni.
Quello che ha colpito alcuni lettori non sono solo le robuste trasfusioni di denaro, fatte in anni passati, alla società per azioni Tvl di Bardelli-Pancaldo con denari destinati ai servizi di riabilitazione per le persone handicappate.
Ci sono anche cose molto più vicine nel tempo, che non si capisce bene come possano restare senza decise e chiare smentite, tanto sono “imbarazzanti”.
Possibile, per esempio, che il presidente di una Onlus possa pretendere di pagare la propria nuora a suon di decine di migliaia di euro senza la minima chiarezza sulla congruità delle somme versate, sulla procedura adottata per una decisione in totale conflitto di interessi, come pure sulle modalità di pagamento insolitamente “triangolate” – realizzate cioè non in maniera diretta, ma per interposta persona?
A questo proposito, dopo avere esaminato i documenti qui in linea, leggete, se avete difficoltà, anche la trascrizione dei documenti in coda a questo nostro intervento.
E che dire di inquietanti, insistenti voci che circolano di sovrafatturazione sistematica ai danni dell’Aias, attuata, a quanto si sente dire, di intesa con dirigenti dell’Aias stessa, da una azienda nota inserzionista televisiva?
Ci viene fatto notare che i fatti in questione non risalirebbero al paleolitico, ma appena a qualche anno addietro: grosso modo al periodo di inizio della buriana che Bardelli – da sincero democratico, oltre che amante della legalità – avrebbe cercato di risolvere con espulsioni ed epurazioni varie.
Ancora più attuale sarebbero poi le voci che vorrebbero i bilanci dell’Aias degli ultimi anni – quelli confezionati, per intendersi, dalla congrega bardelliana (definizione del presidente nazionale Aias Lo Trovato) e certificati come sacrosanti dai sindaci revisori Federighi, Sala e Armato – clamorosamente falsi. E non per pochi spiccioli: ma per circa un milione di euro.
Si sente dire infatti, che al commissario Bagnale sia stato fornito un quadro contabile, debitamente sottoscritto dai sindaci suddetti, in cui si indica un credito verso la Fondazione Maria Assunta in Cielo Onlus per l’appunto per un milione di euro o giù di lì. Tant’è che il Commissario sta chiedendo da tempo conto di questa somma alla Fondazione: ma dalla tolda di comando della Fondazione – dove, vedi buffo, stanno appollaiati più o meno gli stessi personaggi che hanno approvato il suddetto bilancio Aias – rispondono invece picche: «Ma quale credito? Il milione ci è stato regalato!».
Dunque: il tandem Bardelli/Pancaldo con il cappellino Aias dice di dover avere un milione dalla Fondazione; mentre lo stesso tandem con il cappellino Fondazione risponde che quest’ultima nulla ha da rendere all’Aias.
E allora, chi avrebbe davvero ragione? E chi direbbe la verità? E chi mentirebbe? E perché tacciono tutti: Bardelli, Pancaldo, Federighi & C., vescovo, politici pistoiesi e chi altri?
Se non si trattasse di milioni di euro di soldi pubblici – che dovrebbero avere una gestione e, soprattutto, una destinazione ben sorvegliata – ci sarebbe davvero di che mettersi a ridere.
Ma se così stanno le cose – e per chi le vuole chiarire questo blog è a disposizione –, davvero non si fa fatica a immaginare le ragioni per cui l’Aias Nazionale (fatto, certo, non comune) ha deciso di sollevare dall’incarico Federighi, Sala e Armato e di sostituirli con altri revisori…

A Federighi, Sala e Armato va, ora, l’ultima domanda cruciale: ma su che basi logiche e contabili avete avallato le dichiarazioni di Bardelli che trovate nel documento ufficiale che segue qui sotto? Le avete lette? Le avete soppesate? Vi siete resi conto di cosa stava dicendo il vostro patròn…?

Buon 1° maggio a tutti!
 Q/n
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
[Domenica 1 maggio 2011]
* * *
Le parole di Luigi Egidio Bardelli
all’Assemblea dell’Aias del 24 giugno 2006

Il dolore delle calunnie

Certo, bisogna che la struttura funzioni. Ed io devo dire che a mio parere siamo ad un impasse. Da diverso tempo il Consiglio, a mio parere, non ha concretizzato una sola idea operativa per i problemi concreti dei ragazzi, una novità, una prospettiva. Perché questo? Perché secondo me, con tutto il rispetto non so pensare ad altro, si è discusso i termini di potere. Come? Soprattutto aggredendo in ogni modo la mia persona, con calunnie. Si, con calunnie. Ascoltando voci fallimentari che già come detto all’inizio avevano sentenziato il fallimento di tutto, dall’ Aias alla televisione, sono andati a ricercare operazioni dei primi anni ‘90. Hanno trovato gestioni improprie, come per tanto tempo si è fatto, fino ai nostri giorni e per cifre ingenti, sotto il controllo e la gestione proprio di chi è andato a cercare. Operazioni fatte al risparmio per mancanza di alternatavi, e per nessun altro motivo. Ed in un breve periodo in cui si poterono utilizzare assegni, hanno trovato assegni, che guarda caso, si trovavano ancora lì senza che alcuno si fosse preoccupato, e siccome io ero il titolare che poteva firmare assegni, erano intestati a me. Ma quei soldi erano su un conto che con un mandato regolare proveniva dall’ Aias, che dunque era visto e firmato da più persone, così come oggi se andate a vedere trovate centinaia di milioni ritirati da dipendenti. Ma questo è servito a certi nostri fratelli nella fede che non hanno mai espresso in Consiglio un’ idea operativa che riguarda i nostri ragazzi, per spargere calunnie ed andare a mostrare questi indicibili documenti nelle case di Consiglieri che ringrazio di cuore, perché immediatamente mi hanno telefonato e si sono stretti a me come non mai, avvertendo la tremenda operazione di calunnia che si stava facendo, e li ringrazio. Sono Mafalda Pineschi, Alfonso Cremese, Fabrizio Palandri, Laura Corrieri e Caterina Pezzatini e non vorrei dimenticare qualcuno. Allora, qualcuno, (il sig. ..omissis…) azzardò anche la frase riferita subito per scritto dalla signora Caterina Pezzatini, consigliera, madre di due figli down, meravigliosa e delicata testimonianza di impegno umano e cristiano, detta nell’intento di convincerla a non votare per me in un Consiglio, e dicendole che io avevo “usato l’ Aias per i miei interessi personali”. Minacciato due giorni fa di fronte all’ Avvocato, pronto a querelare - l’ho voluto fare prima dell’ Assemblea - dopo due ultimatum ha detto che quella cosa non la pensava neanche lontanamente, e che quindi non poteva aver fatto quell’affermazione. Non voglio andare oltre, mi basta così. Ma intanto la calunnia è continuata e continua. Allora, poi si è detto, forse non si tratta di interesse personale, ma di somme distorte per la televisione!
L’ho gia messo per scritto in altra sede. C’era l’angoscia contraria in quegli anni, ancora presente Attilio Guardincerri. Come contribuire semmai alle spese dei servizi in Tv, che costano, ed Attilio lo sapeva bene, una tv che era nata per l’ Aias e che il sottoscritto gestiva, nonostante che gli statuti prevedessero stipendi e liquidazioni, con lo stesso spirito di totale gratuità e di volontariato come per l’Aias.Quanto avrebbe dovuto pagare l’Aias in 30 anni? Volete metterci il costo annuo di un giornalino parrocchiale per 20 milioni? Sarebbero 600 milioni. Volete pagare un ora di trasmissione a settimana ad un milione di lire come non si fa per nessuno? Moltiplicatelo per 52 settimane e per 30 e vedete qualche miliardo. Ed invece la Tv per la città tutta è vanto per l’ Aias. Tutti sanno dicono e scrivono che cosa è stata anche politicamente la Tv per l’Aias, ma loro, ispettori dell’ultima ora, hanno da vederci chiaro, senza considerare quanto, anche al di là della politica, la Tv con la sua visibilità ha fatto giungere in milioni all’ Aias ed alla Fondazione. Diverse centinaia solo recentemente. E senza considerare, come detto sopra, che c’è una sede del valore iniziale di due miliardi che certamente non mi porto dietro io. Certo, è stato difficile gestire ed arrivare a oggi. Che amministratore sprovveduto che sono. Mi rimproverò ( il sig. ….omissis…) di pensare l’Aias come un’azienda mia. lo risposi sì, più che mia, perché le firme, le fideiussioni, i rischi presi per l’ Aias e per la Tv sul mio conto personale, non l’ho fatto per la mia azienda. Allora, cosa avrei fatto di male? Dovevamo chiudere come hanno fatto le altre Aias? O forse quei rischi ci hanno permesso di arrivare a questo punto?
No, dopo questo filone di calunnie via via sfumate, se n’è coltivato un altro, che molto cristianamente in questi giorni, prima di questa assemblea, è ritornato anche sulla bocca di genitori ed anche della moglie di ( il sig….omissis….) con i genitori. Gli interessi di famiglia del Bardelli!. Il torto è quello che mia nuora, Silvia, geometra e arredatrice, che molti di voi conoscono, su un primo invito di don Renato per la chiesa di Marina di Massa ha lavorato per due anni per realizzare tutto ciò che di bello, strutture in muratura a parte, voi avete visto: la Chiesa appunto, i colori della sala da pranzo, le tende, le luci, i tendaggi, il giardino, 1’ascensore, la chiusura di fondo in cristalli, tutti i colori della camere e dei corridoi e delle stanze, insomma quello che anche in questi giorni entusiasma i giovani genitori del turno, spesso dovendo anche dirigerne i lavori di esecuzione, il tutto per 15000€ più Iva all’anno, 30 mila € più iva in tutto per i due anni di impegno con cento viaggi Pistoia Massa .. Si, seppur con fattura non è stata pagata con la massima linearità, cioè non con una sua notula. Lo aveva chiesto:”devo fare notula valicata dall’ordine? Ho già chiesto all’ordine dei geometri, l’importo è una volta e mezzo in più”. Questo è il nuovo scandalo dei 40 anni di attività del Bardelli che anche qualche altra mamma al quale porto rispetto e non cito ha dato voce. Il Bardelli ora farebbe, magari grazie a Don Renato, gli interessi della nuora! Sì, è anche vero, che furono spesso delle cose decise in corsa, senza apposite sedute del Consiglio, ma nella seconda pare dei lavori tutto era in corsa e si rischiava la possibilità di non aprire per il turno. Certo però, su questo punto, nessuna difficoltà a più precisi impegni del Consiglio, però nell’interesse di far meglio, non nell’interesse della burocrazia, altrimenti si diventa come un ente locale: 5 anni per una delibera e cinque anni per eseguirla se tutto va bene.
Credo fosse mio dovere precisare queste cose nella relazione, altrimenti significava lasciarle ancora al chiacchiericcio e tirarle fuori in occasione di qualche votazione.
Ma tutto questo è il guaio di questa assemblea. La divisone attraverso la calunnia, non la diversità di opinioni. E’ il classico elemento del Divisore. Perché le opinioni diverse arricchiscono. Lacalunnia oltre tutto demolisce la fiducia. Allora, come si fa a stare in una associazione, il cui elemento unificante deve essere la vocazione ed il servizio e nient’altro, se non c’è fiducia? Ecco perché mi rimetto a voi, perché nessuno scherzi nessuno si lasci incantare da un posto in Consiglio promesso all’ultimo momento, ma dia il suo voto nell’interesse dei ragazzi e delle famiglie, per un Consiglio dove i componenti non sono gelosi e presuntuosi, ma si stimano l’uno con l’altro indipendentemente dai ruoli.

Alla mia età, dopo tanti anni, varie volte ormai ho sentito anche che poteva essere venuto il tempo di lasciare. Certo, devo dire sinceramene, che non sarei disposto più ad andare avanti come negli ultimi tempi. Ed ancora una volta, non voglio palare di persone, ma voglio parlare di linee operative, anche se queste poi camminano sulle gambe delle persone, che possono pensarla in modo diverso.
lo ritengo che sia tempo che i genitori prendano più possesso dell’ Aias. I genitori sono la continuità, devono interessarsi e farsi carico. Ma non per acquistare seggiole o imbiancare un muro, o con l’ambizione improvvisa di entrare in Consiglio. Devono entrare nella vita e nella conduzione dell’ Aias. Devono cercare di informarsi, devono cercare di intendersene.
Poi, un Consiglio che vuole tornare ad essere importante, che vuoI vedere le cose, non può pensare di farlo in 23 persone, più 3 revisori dei conti, più tre membri di diritto, che con una parola ciascuno non si riesce nemmeno ad esaurire il primo punto alI’odg. Deve essere un Consiglio più snello, e la parte operativa deve essere portata avanti da un comitato di presidenza o comitato esecutivo, dove i genitori pure hanno voce in capitolo. lo credo che un Consiglio di 15 persone con maggioranza garantita di genitori e assistiti, sia la cosa più funzionale. Su questo l’assemblea deve decidere. lnutile dire che siamo venuti a questa assemblea con gravi difetti organizzativi. Siamo con un elenco soci disastroso, dove ci sono defunti da tempo, cancellazioni incomprensibili .... Dovrà essere rivisto, così come l’assemblea, è una richiesta precisa che intendo fare, deve dare mandato al nuovo Consiglio di convocare l’assemblea straordinaria al massimo entro il 30 032007 proponendo un nuovo statuto da approvare. Perché quello esistente è vecchio e carente a detta di tanti esperti. Ed aprire a nuovi soci con paletti precisi di accesso, che per partecipare alla assemblea straordinaria per lo statuto dovranno essere iscritti entro il 31.12.2006. Ma prima è essenziale risolvere il contenzioso con l’Aias nazionale.
Cari amici, non ho mai nascosto i motivi che da anni mi hanno portato, insieme ad altri amici, a questo impegno nell’ Aias. Credo che il Signore mi abbia voluto in questo ruolo, nonostante i liei limiti. lo ho da essere grato alla vita, riconoscente. I ragazzi, le famiglie mi hanno dato tutto. Sono stati, i ragazzi e le famiglie, da quasi 40 anni, il mio pensiero principale. Negli ultimi tempi, i Consiglieri uscenti lo sanno, ho varie volte pensato di lasciare, come del resto sarebbe giusto ad una certa età. Sono stati molti di voi, oltre che la gran parte del personale a chiedermi di restare. Vi confesso che sono stato molto indeciso, Non si tratta di cattiva volontà a fare una od un’altra scelta. Si tratta davvero di cercare di scegliere la strada migliore non nel mio interesse ma capire cosa è meglio, anche in relazione all’età. Allora, prima di questa assemblea, ho avuto l’occasione di andare qualche giorno a Medugorje a pregare, la dove la Madonna è particolarmente presente. Ho ringraziato molto, mi siete venuti in mente tanti di voi, ho cercato di essere libero interiormente e di perdonare tutto ciò che può avermi disturbato, ed ho deciso di non decidere e di rimettermi alla vostra volontà, a quello che deciderà questa assemblea, non tanto per un giudizio sulla mia persona, ma per quanto e se questa assemblea sceglierà un Consiglio in grado di funzionare e portare avanti le idee importanti dell’ Aias, dove vige la fiducia e l’impegno comune..
Allora sento che potrei dare ancora molto (del mio tempo. Altrimenti, ognuno si prenda le proprie responsabilità ed anche gli auguri di riuscire a fare meglio di quanto ho potuto fare io per la mia parte.
A voi tutti comunque un grazie ed un abbraccio affettuoso”.
[Fonte: Verbale assemblea Aias del 24.06.2006]

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