venerdì 13 maggio 2011

AIAS. MA SIGNORI POLITICI, NON È ANCORA L’ORA DI FARE CHIAREZZA?



PISTOIA. Stamattina, 13 maggio, La Nazione dedicava una pagina al caso più ambiguo della città del silenzio. Il Tirreno, invece, gli dedica appena un pezzotto piuttosto marginale.
In ambedue i casi, a ben leggere, era evidente che i colleghi dei due quotidiani non sapevano che pesci prendere e non erano bene informati dei fatti.
E se non erano informati – La Nazione dichiarava di ignorare il contenuto della diffida penale di Bagnale, ma, ripetiamo, se tutti faranno i bravi, gliela pubblicheremo noi la diffida stessa… – è stato perché hanno fatto di tutto per non voler vedere, né seguire, né far vedere come stavano le cose attraverso il carta canta, e non con le battute di Bardelli e dei suoi mazzieri, né con le prese di posizione di fantomatici socialisti inesistenti di Pistoia, né con le lenti (affumicate come per le eclissi solari) della politica pistoiese: la prima a non prendere posizione in una vicenda che davvero – come direbbero Bardelli e Pancaldo, magari sostenuti anche dal vescovo Bianchi – grida vendetta dinanzi a Dio.
Ma forse i primi a prestare poca attenzione a Dio sono proprio quelli che lo hanno sempre in bocca: Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mat. 7, 21).
E partiamo, in questo tardivo riepilogo di oggi, venerdì 13 maggio, da una nuova esternazione bardelliana che è un vero emblema del melassamento pistoiese.
Leggiamo questo brano di nuovo vangelo, che La Nazione ci ha propinato stamattina:

Nuova Onlus, attacco a Bagnale
«Conti a rischio, passivo pesante»

«L’Aias nazionale e l’Associazione pistoiese per la riabilitazione sono due formazioni sociali completamente distinte. E l’Aias nazionale non è certo un ente ‘superiore’ dotato di un potere di vigilanza o di commissariamento nei confronti di associazioni di natura locale che hanno una qualche analogia solo nel nome». E’ uno dei passaggi della lunga nota della nuova associazione guidata da Luigi Bardelli, nella quale si torna ad attaccare il commissario Giulio Francesco Bagnale. Dopo aver ripercorso, dal loro punto di vista, le vicende dell’ultimo anno, i responsabili della nuova compagine ritengono che si aprirà adesso «la verifica delle ‘responsabilità’. «Il bilancio dell’Associazione pistoiese — annunciano — registrerà quest’anno un pesante passivo, come non si verificava da anni. E numerosi altri aspetti andranno chiariti».
[Fonte: La Nazione/Pistoia, 13.05.2011]

Ora che lo abbiamo fatto, dobbiamo soffermarci sulla frase finale – una delle solite schegge bardelliane: «Il bilancio dell’Associazione pistoiese … registrerà quest’anno un pesante passivo, come non si verificava da anni. E numerosi altri aspetti andranno chiariti».
Soprattutto riflettiamo su questo «numerosi altri aspetti andranno chiariti». E cominciamo subito col dire basta, perché non ne possiamo più di queste frecciate che dicono ma non dicono, di queste affermazioni dense ma senza sugo – come direbbe Manzoni.
Basta con questo scarico di fumi da inceneritore di Montale, insomma.
Perché per chiarire tante cose, tanti aspetti, tanti dubbi, non comincia proprio Bardelli in primis a presentarsi ai pistoiesi e ad aprire i registri contabili della sua Aias, della sua Tvl, della sua Pax et iustitia? E perché non inizia a fare vedere alla gente, a quella gente che paga le tasse e che ha pagato, quindi, i contributi su cui l’Aias bardelliana ha vissuto per anni,

  • come sono stati gestiti e amministrati i fondi pubblici che l’Aias riceveva
  • come Bardelli li ha fatti muovere nei diversi canali
  • come Bardelli ha fatto a far pagare i lavori eseguiti dalla nuora nella villa estiva della Fondazione Santa Maria assunta in cielo
  • come è avvenuta la fatturazione di questi lavori
  • su quale base queste prestazioni di opera (se tali sono state davvero) siano state alla fine retribuite.
Non importa se questi fatti sono antichi: Bardelli lo faccia e basta e non si sottragga al contraddittorio pubblico come sin qui ha fatto: lo affronti, invece, con il massimo senso della responsabilità, senza menare il can per l’aia semplicemente indignandosi!
E porti, Bardelli, in pubblico anche i suoi revisori dei conti che – stando ai documenti ufficiali e sin qui pubblicati – non avrebbero rivisto un bel niente, ma avrebbero avallato ogni operazione bardelliana senza la dovuta e necessaria vigilanza.
Finché Bardelli non avrà fatto questo, sarebbe meglio che la smettesse di tuonare, di minacciare, di bombardare, di dire, di sussurrare, di indignarsi. Sarebbe meglio che la facesse finita di fare il profeta perseguitato e che la smettesse, una buona volta, di pretendere di essere fatto addirittura santo da vivo, battendo perfino Giovanni Paolo II.
La città che vive e lavora è stufa; la Pistoia che subisce il silenzio e la melassa, la gente che paga le tasse, è stufa di vedere che, dinanzi a tanti lati non chiari di una gestione che sembra non tornare da nessuna parte (la gestione bardelliana dell’ancien régime), nessuno si è ancora mosso per prendere una ruspa e iniziare a spianare un’intera montagna di nascondimenti, allusioni, di non so, di non ricordo, di non ho intenzione di dire perché ormai tutto è passato.

E cerchi di capirlo, tutto questo, soprattutto la politica pistoiese che, nonostante tutte le sue belle parole progressiste e massimaliste, non si espone mai, non fa mai niente di niente. Ma anche una Regione Toscana che può mettere tutti i Pegasi che vuole sul suo gonfalone, ma che, a queste condizioni, non potrà mai volare da nessuna parte!
Q/n
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[Venerdì 13 maggio 2011]
***
Lettere e veleni
bufera in Comune
Nuova onlus targata Bardelli,
dirigente di Palazzo di Giano
contesta le procedure

Il contenuto dell’esposto presentato dal commissario nazionale Aias Giulio Francesco Bagnale alla procura di Firenze resta ancora un mistero. Ma un’immediata conseguenza di questo nuovo colpo di scena, potrebbe esserci stata. Dal primo pomeriggio di ieri, infatti, sul web (leggete pure Quarrata/news perché non c’è niente da censurare in una corretta informazione!) è stata pubblicata una lettera protocollata dal Comune di Pistoia in data 11 maggio 2011. Si tratta di una missiva che contiene alcune «precisazioni», scritte dalla dirigente del Servizio sviluppo economico del Comune di Pistoia, la dottoressa Sabina Borgogni.
La lettera è indirizzata alla Regione Toscana nella persona del dirigente Marco Menchini e per conoscenza ha raggiunto il presidente della Regione Enrico Rossi, il direttore Asl3 Alessandro Scarafuggi, lo stesso commissario Bagnale, l’Associazione pistoiese per la riabilitazione nella persona di Luigi Bardelli, il sindaco Renzo Berti, il direttore generale del Comune Renzo Ferri, il segretario generale del Comune Raffaele Pancari e la dirigente dei servizi sociali Laura Contini.
La lettera rappresenta una contestazione all’iter con cui il Comune ha inviato alla Regione la presa d’atto del riconoscimento della nuova associazione di Bardelli. La dottoressa Borgogni spiega di non essere stata in servizio nei giorni in cui questo iter si compiva. Secondo la dirigente, la nota con cui il Suap (Sportello unico attività produttive del Comune) conferma di aver ricevuto la comunicazione della nascita della nuova Associazione per la riabilitazione «non costituisce e non ha valore di atto autorizzativo, parere, nulla osta o qualunque altro atto endoprocedimentale di assenso o di giudizio tale da costituire presupposto per l’eventuale rilascio (...) di atti e provvedimenti inerenti la sfera giuridica e la titolarità di eventuali diritti in capo all’Associazione per la riabilitazione».
La dirigente continua affermando che la nota è stata inviata dal Servizio di cui è dirigente, «unicamente su richiesta dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco e della Regione Toscana come conferma dell’avvenuta ricezione della suddetta comunicazione». Spiega inoltre che «l’attribuzione a tale nota di qualunque altro valore o significato sarebbe, peraltro, non conforme alle norme regionali». Addirittura, Borgogni spiega che la comunicazione riguardante la nascita dell’Associazione, non avrebbe dovuto nemmeno essere inviata al Suap, in quanto competente soltanto per le imprese e non, come nel caso in questione, di Onlus.
Nel concludere la lettera, la dirigente fa un’ulteriore precisazione: «Questo Servizio non era a conoscenza della diffida inoltrata al Comune – e agli altri enti destinatari – dal commissario nazionale in data 29 aprile. Cogliamo l’occasione per stigmatizzare il comportamento di quanti hanno omesso di informare questo Servizio – come sarebbe dovuto avvenire secondo lealtà e correttezza, dagli stessi altri uffici del Comune che erano in possesso di tale diffida – dell’effettiva valenza e contesto della vicenda in esame, inducendo in errore l’ufficio che, per semplice senso di responsabilità e spirito di servizio ha ritenuto di dover comunque fornire alla Regione ricevuta della comunicazione acquisita, ritenendo con ciò di compiere un atto dovuto seppur privo di qualunque valenza giuridica».
[Fonte: La Nazione/Pistoia, 13.05.2011]

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