lunedì 30 maggio 2011

PORRETTANA. EBBRÀVI DEMOCRATICI!




PISTOIA. È stupenda questa città, icona e contraddizione di se stessa; dimostrazione dell’insussistenza del princìpio di non contraddizione di Parmenide – ciò che è è e ciò che non è non è – perché Pistoia, in tutto, è e non è al tempo stesso: a cominciare dai suoi politici...
Ebbràvi, democratici! Democratici che sanno dei tagli alla Porrettana di Ceccobao, ma se ne stanno zitti aspettando gli eventi (così fece la signora Fratoni all’inizio dei tempi della contestazione porrettanica), ma poi scendono in piazza, anche con l’Arci (che continuerà a votare e a far votare Pd e ad appoggiare e a fare appoggiare gente come Ceccobao, non c’è dubbio), per manifestare anche contro i tagli alla Porrettana: ma, quando intoppano in contestazioni, si battono i piedi nel culo mentre scappano di corsa. E se un presidente di pro loco come Umberto Erpichini (e non Erpichino, come scrive La Nazione) corre a Porretta e chiede spiegazioni, con il coraggio di un don Abbondio si risponde che si doveva recuperare il ritardo perso sulla tabella di marcia: come se sulla Porrettana viaggiassero treni a frotte, proprio oggi che, coi tagli di Ceccobao, non si trova più chiuso nemmeno il passaggio a livello sulla statale della Collina, lì, al ponte degli archi.
E questa è una educazione sentimental-politica che viene da esempi illustri, come quello del governatore Rossi che prima riempie la Toscana di partecipate-private (compresa quella delle acque) e poi – è notizia di questi giorni e c’è anche stamattina sul Tirreno – si schiera con l’acqua pubblica e contro la sua privatizzazione.
Si può essere più intelligentemente coerenti?
Ma sulla Porrettana leggete cosa scrive Alessandro Tonarelli e riflettete su Pistoia.

E pensate se non sarebbe stato meglio per la grande Federica Fratoni, presidente della provincia, restarsene a casina a pensare al risotto, il suo piatto preferito… (vedi).
Q/n

Porrettana. Intoppo sul viaggio storico
Protesta a Pracchia
E il treno batte in ritirata

Il treno storico di sabato mattina è ripartito subito perché i passeggeri non assistessero a una contestazione. Appena il convoglio, organizzato da Provincia e Arci per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e della ferrovia Porrettana, è giunto alla stazione di Pracchia per la seconda delle soste in programma, i passeggeri, tra cui numerosi figuranti in abiti ottocenteschi, sono stati fatti risalire immediatamente sulle carrozze ferroviarie, e il treno è ripartito immediatamente in direzione di Porretta Terme. Cosa era accaduto? Ufficialmente occorreva recuperare «un ritardo rispetto agli orari programmati», ma di fatto taluni avrebbero sentito il presidente della Provincia Federica Fratoni invitare a riprendere subito il tragitto. Questo perché sul piazzale antistante la stazione ferroviaria era stata predisposta, ad opera della Pro Loco pracchiese, la messa in scena di una farsa teatrale che si riprometteva di ironizzare, con un sarcasmo tutto toscano, sui ‘tagli’ che la Regione ha recentemente apportato al traffico ferroviario sulla Porrettana. La rappresentazione ha avuto luogo comunque ed è stata assai apprezzata da tutti. Non però da quanti erano giunti — e subito ripartiti — a bordo del treno storico.
La «ripartenza» non è ovviamente stata gradita dagli associati alla Pro Loco, il cui presidente, Umberto Erpichini, dirigente bancario che è anche vice presidente del comitato «VivalaPorrettanaviva», ha subito raggiunto anch’egli Porretta Terme, chiedendo spiegazioni dello ‘sgarbo’ subito. Gli è stato risposto che, come scrivevamo in apertura, il treno era immediatamente ripartito da Pracchia, senza osservarvi la sosta prevista, per recuperare un certo ritardo che si era determinato nella tabella di marcia. In pochi hanno però creduto a questa spiegazione, considerato che i passeggeri di quel treno erano stati fatti scendere a Pracchia secondo programma e che solo dopo aver rilevato che stava iniziando sul piazzale antistante alla stazione quella rappresentazione teatrale farsesca, era giunto quel ‘contrordine’ a seguito del quale tutti sono stati fatti risalire sul convoglio ferroviario, che è immediatamente ripartito alla volta di Porretta Terme.
[Fonte: La Nazione/Pistoia – 30 maggio 2011]

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[Lunedì 30 maggio 2011]

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