PISTOIA. È diventato ormai quasi impossibile poter seguire le vicende dell’Aias. Gli eventi sono crepati e si sono diramati in tutte le direzioni come le incrinature di un cristallo di un’auto colpita dal lancio di un sasso da un ponte sull’autostrada. E man mano che le guardi, queste vicende diramano e si frantumano sempre di più; si sbriciolano, si sfaccettano in ogni direzione. E mostrano tutte le loro intrinseche debolezze e fragilità pur in un’atmosfera di protezionismo che sembra ermeticamente assoluto.
A fianco di questo post, vi proponiamo, oggi, la seconda diffida del commissario Aias Francesco Bagnale: quella, per intenderci, di cui abbiamo dato notizia nel nostro post di ieri, e che era stata indirizzata al dottor Menchini della Regione Toscana.
Ma la Regione Toscana, il regno incontrastato di Enrico Rossi, ex assessore regionale alla sanità, è un po’ come il palazzo che rende folli di Asterix: le cose sembrano perdervisi e finire nel dimenticatoio; scomparire come Belfagor, il fantasma del Louvre.
Sembra – a quanto ci riferiscono le nostre fonti – che il dottor Menchini abbia detto, a un cronista del Tirreno di Pistoia, di non avere mai ricevuto questa diffida numero 2.
Così ce la stanno raccontando e così noi ve la riferiamo, cari lettori.
Ma c’è di più.
Mentre La Nazione stamattina è uscita riprendendo la notizia della diffida-2 che avevamo dato ieri su questo blog, Il Tirreno ha completamente taciuto su questa diffida-2, pur se le nostre fonti ci dicono che il quotidiano pistoiese fino da ieri pomeriggio avrebbe avuto in mano il documento che noi vi offriamo in lettura qui sotto.
E allora, se ciò fosse vero, perché non farne cenno ai propri lettori e alla comunità della gente che compra i giornali per sapere cosa le succede intorno?
Menchini, in Regione, avrebbe detto di non saperne niente. Il Tirreno, pur avendo avuto fra mano la diffida di Bagnale (se l’ha avuta) non ne avrebbe parlato…
Quanti misteri dietro a tutti questi disutili silenzi!
Eppure ci garantiscono che la diffida è stata inoltrata alla Regione e a Menchini. E che è stata ricevuta regolarmente dal palazzo di Enrico Rossi.
Dunque: che mai sarà successo? E se invece i dirigenti della Regione hanno ricevuto la diffida, che cosa avranno detto e suggerito al serenissimo governatore Enrico Rossi?
Q/n
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[Venerdì 20 maggio 2011]
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