venerdì 21 giugno 2013

MANZONI. DIECI APPUNTAMENTI IN CARTELLONE

di LUIGI SCARDIGLI

PISTOIA. Scossa lunga, ma lieve. E la conferenza stampa ripiglia. Saverio Barsanti, Direttore artistico del Manzoni, ha davvero temuto il peggio, intorno alle 12:30, quando la terra ha tremato: nella conferenza stampa di presentazione della stagione 2013-14, che si stava svolgendo nella caffetteria del Teatro pistoiese da una ventina di minuti infatti, avevano già fatto il proprio intervento gli altri tre relatori: Rodolfo Sacchettini, Presidente e i due assessori della cultura al seguito, Elena Becheri del Comune e Lidia Martini della Provincia; mancava solo lui e sarebbe stato davvero un peccato se fosse giunta proprio in quel momento la fine: il ricordo, easy, di Carlo Monni sarebbe stato spezzato da un’ecatombe ancor più tragica di quella che ha decimato la rappresentanza teatrale italiana in questo 2013.

Ma non solo, perché è bello sentirlo snocciolare nomi, date, stagioni, con agganci tassonomici degni di wikipedia ad altre strutture gemelle di una miriade di artisti che verranno e che sono venuti ad esibirsi al Manzoni. Che anche quest’anno, in barba ad una crisi che sta mettendo in ginocchio quasi tutti, compresi i cugini livornesi, ad esempio, costretti a slittare l’inizio stagione addirittura a gennaio, conferma, rinnova e rilancia, proponendo ancora una volta un cartellone decisamente interessante, tra prime nazionali, vecchie ed audaci riletture, esperimenti vulcanici e rischiosi, allo stesso prezzo e con le medesime modalità.
Dieci appuntamenti in cartellone, dal primo fine settimana novembrino, con uno Zio Vanja reso ancor più strepitoso dalla regìa di Marco Bellocchio e con due interpreti straordinari, Sergio Rubini e Michele Placido, fino al 16 marzo, con la rivitalizzazione di un’opera minore di Pirandello, Non si sa come. Nel mezzo, due prime regionali e altre sei proposte eccellenti, con un fiore all’occhiello di cui vantarsene per lungo tempo: L’oeil du loup (L’occhio del lupo) di Daniel Pennac, sabato 26 ottobre, al Manzoni, in lingue francese, sotto o sopra titolato non so come e da chi in italiano, una prima assoluta planetaria che apre la via ai percorsi alternativi della programmazione fuori abbonamento e che si nutrirà degli adattamenti dei tre spettacoli in scena al Bolognini.
«Non posso che rallegrarmi con tutto lo staff di questa struttura – ha detto Rodolfo Sacchettini, Presidente dell’Atp, aprendo la presentazione –. Il successo del Manzoni è davvero una cosa semplicemente straordinaria, con una media-spettatori tra le più alte d’Italia che ci ha consentito addirittura non solo di mantenere stabili programmazione e costi, ma persino di rilanciare. In questa formula che sa di magico intervengono la lungimiranza del Comune, della Provincia e della Regione Toscana, oltre a tre sponsorizzazioni private fisse e alcuni connubi artistico-residenziali che hanno davvero trasformato Pistoia in un’appetibilissima location ideale».
Come Il Funaro, ad esempio, struttura privata che da tempo interagisce con quella comunale e che quest’anno, dopo una serie innumerevole di scambi clandestini, può finalmente battezzare un connubio alla luce del sole. Il prossimo 6 settembre, alla biglietteria, si aprirà il sipario sulla prevendita della prima nazionale transalpina e sulla campagna abbonamenti, anche quest’anno immutata e invariata rispetto ai prezzi delle ultime edizioni.
L’ultima chicca di questa oasi toscana resta dunque la ristrutturazione della saletta Gramsci, di piazza san Francesco: e se anche quella meravigliosa bomboniera dovesse poter riaprire i battenti al pubblico e alla sperimentazione, potremmo davvero esser fieri del nostro teatro fino al punto di non temer nessuno.
Terremoto escluso, naturalmente.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 21 giugno 2013 | 17:3 - © Quarrata/news]

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