mercoledì 26 giugno 2013

MISERICORDIA AGLIANA, UNA PRECISAZIONE DEL DOTTOR FERDINANDO SANTINI

AGLIANA. Ferdinando Santini, in merito a un nostro post, ci scrive:

Caro blog,
voglio precisare che le parole fra virgolette attribuite al sottoscritto “ma chi è che comanda”, che avrei rivolto al dr Poggiani, sono state trascritte male, se ero stato registrato, altrimenti pensate dall’amico giornalista in modo personale.
Ho chiesto al consulente amministrativo chi “controllasse” la Fondazione, questo sì. Mi è stato risposto che è stabilito in modo democratico attraverso il voto dei soci della Misericordia onlus, che eleggono ogni tre anni il Cd, il quale nomina il Presidente della Fondazione con altri due membri (la prima volta ne sono stati eletti quattro), che durano in carica, anche loro, per tre anni.
Questa era la mia asserzione, alla quale è stato dato un significato diverso, che appartiene al pensiero dell’amico giornalista. Mentre vi ringrazio per aver diffuso che siete in possesso del Bilancio 2012, con le relazioni, essendo stato consegnato dal sottoscritto.
Mi trovo di nuovo coinvolto nella vostra inchiesta sulla Misericordia, che non contesto, ma nella speranza di vedere un giorno usufruire lo spazio del vostro blog per diffondere la voce della Misericordia 1908, che richiama tutta la nostra Comunità alla cultura del volontariato. Dei volontari, attesto con piacere, non avete mai disconosciuto la loro opera, H24, senza chiusura anche nel periodo delle ferie, ma, avete tirato loro le orecchie, quando non adottano i vostri principi di “inchiesta”, nei confronti dei dirigenti della Misericordia.
Con l’augurio di proficuo lavoro,
Ferdinando Santini
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E LA NOSTRA RISPOSTA

Caro Dottore,
tu sai che personalmente ti siamo amici e apprezziamo la tua figura e la tua persona. Stavolta, però, sbagli a precisare. Se pure le parole – come dici – non sono le stesse da te pronunciate, non c’è dubbio che esse sono in perfetta regola e in linea con il buon giornalismo, che prevede “la verità sostanziale”: ti consigliamo di leggerti la Legge 3 febbraio 1963, n. 69, art. 2: «È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede».
Chiedere chi controlla la Fondazione o domandare, in maniera stilisticamente più vivace, “ma chi è che comanda” è sostanzialmente la stessa cosa. Hai fatto studi classici e ricorderai che Livio fa parlare Annibale e Scipione: e non c’erano certo registrazioni all’epoca della seconda guerra punica… o no? Daremo del bugiardo allo storico?
Vorremmo anche noi, come te, che la Misericordia dialogasse con la popolazione di Agliana attraverso questo blog, che è un esempio di giornalismo e di informazione davvero libera. Purtroppo Artioli, che ignora le più elementari regole della trasparenza e della correttezza e si diverte a coglionare chi gli rivolge delle domande, perché sa di avere un nugolo di scudi umani intorno – e lo ha fatto vedere nell’assemblea di gennaio –, ha intenzione di dialogare solo con se stesso o per querele, ci dicono. È, insomma,  l’esempio più vivo e vero del pensiero debole e della superbia forte che, non avendo argomenti se non quelli da nascondere, attacca come il gatto che inarca la schiena e rizza i peli per far paura. Ma quando attacca non attacca noi, bensì le libertà democratiche che ci sono garantite dall’articolo 21 della Costituzione, evidentemente ignoto sia a lui che a chi gli sta intorno.
Quando la Misericordia tornerà ad essere quella del 1908, povera e pronta ad aiutare veramente i fratelli e non a fare quattrini e a parlare in termini bancari e di lucro, allora saremo i primi a dare atto ad essa di svolgere le finalità che da anni non sta svolgendo.
Fino ad allora la Confraternita aglianese può e deve essere solo frustata per le sue inadempienze: e frustata – come abbiamo scritto – lo è stata dallo stesso Vescovo, alle cui parole Artioli ben farebbe a dare (come sarebbe suo precipuo dovere) ascolto e retta.
Per questo, caro Ferdinando, siamo convinti che tu e molti altri con te, non siate nella giusta compagnia se vi ispirate ad ideali che non mirano al soldo.
Medita, dunque, e cerca – nell’ottica di Papa Francesco – di far meditare in questi termini anche chi ti cammina a fianco.
Q/n
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[Mercoledì 26 giugno 2013 | 20:05 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. IL DOTTOR SANTINI AGGIUNGE:

    Caro blog,
    ringrazio per la pubblicazione della mia precisazione e prendo atto della vostra replica, puntuale e pungente.
    Mi avete tirato le orecchie, come fate con chi non pratica la vostra filosofia di andare controcorrente, anzi, ho avvertito la sensazione di una bacchettata sulle dita delle mie mani, quando mi invitate a meditare sul significato della “verità sostanziale” dei fatti e sui vostri diritti.
    Apprendo, con viva gioia, spero largamente condivisa, della vostra apertura e disponibilità al dialogo con la Misericordia ed i suoi dirigenti. Mi impegno perché ciò avvenga e questa vostra apertura mi incoraggia a vederci un segnale dirompente verso il disgelo, poi il confronto ed infine la collaborazione.
    Altri segnali inducono, invece, a domandarci, soci e dirigenti della Misericordia onlus, specie alla luce della nuova normativa sulla prevenzione e repressione della corruzione ed illegalità (legge 6 nov. 2012, n. 190) e del dlg 14/03/2013, recante il riordino e la
    disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle P.A., se non sia il caso di adeguarci anche noi: siamo in parte controllati dalle stesse P.A. ed Enti, che ci devolvono denaro pubblico.
    Abbiamo toccato con mano e visto con i nostri occhi, che negare l’accesso agli atti non ha sortito l’effetto voluto.
    Il blog l’aveva capito da subito ed ha prodotto ogni documento in visione a tutta la Comunità.
    Chiedo scusa per lo spazio avuto,

    Ferdinando Santini

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  2. Condivido le parole del Dottor Santini. La Misericordia è una grande famiglia, il padre nei suoi atti deve essere trasparente e far sapere a "tutti i figli" lo stato di salute e di attività della famiglia stessa. Rinnovo il mio appello ad esternare il loro pensiero fatto nel mio precedente commento. Vi è poca trasparenza nella P.A, aspetto una risposta ad una serie di domande dal 22 maggio.
    Mi domando perché? Un saluto a tutti Pier.

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