domenica 30 giugno 2013

UN’ALTRA NOTTE BIANCA IN BIANCO, MA SULLE NOTE DEGLI ‘YELLOWJACKETS’


di LUIGI SCARDIGLI

A Pescia come a Quarrata Un mercato notturno salvato da sette straordinari musicisti

PESCIA. Le temperature rigide che continuano ad imperversare hanno leggermente ridotto lo spirito di falsa allegria che altrimenti si sarebbe riversato nelle strade di Pescia esattamente come è successo qualche giorno fa a Quarrata.
L’unica differenza, ma notevolissima, ieri sera, è stata offerta da chi ha avuto il buon gusto, tra croccantini, sfilate, ricchi premi e cotillons, di invitare, in uno degli angoli più suggestivi della cittadina, sette straordinari musicisti, tra i quali mi corre l’obbligo di segnalare, prima e più dei suoi sei colleghi, Valentina Bartoli, all’organo Hammond.

Certo, senza Gianfranco Biagini alla batteria, Massimo Morrone alla chitarra, Italo Andriani al basso e tre fiati di notevole spessore che rispondo a Maurizio Danti, Davide Pucci e Luigi Pieri, la giovane, ma sempre più autorevole Valentina Bartoli, una gemma del nutrito e nobile vivaio musicale di Pistoia, il risultato-spettacolo sarebbe stato decisamente meno entusiasmante. Ma non è un caso che la giovane organista, sempre meno timida e sempre più autoritaria, a groove e dimestichezza timbrica, inizi ad essere strumentalmente appetita da vecchi pezzi pregiati del background toscano.
Me la ricordo, qualche anno fa, quando si è affacciata sulla scena delle esibizioni live, tra blues e rock blues: aspettava timorosa ed intimorita, ad ogni fine brano, il placet silente dei colleghi con i quali spartiva il palcoscenico. Da un po’ di tempo a questa parte, invece, Valentina Bartoli divide i suoi sguardi tra la testiera, sempre più familiare ai suoi spostamenti, e un punto fisso nel vuoto che individua per concentrare i suoi sforzi immaginativi e di concentrazione.
I vecchi marpioni che le suonano attorno sanno di potersi fidare ciecamente del suo tempo, tanto che si prendono la licenza di riproporre pezzi di un gruppo che mette soggezione solo a proferirne il nome: Yellowjackets, una delle band più importanti del panorama jazz, fusion e worldmusic internazionale, nato 40 anni fa circa per volere del chitarrista Robben Ford, uno dei tre che animerà, domenica prossima, la quinta ed ultima serata del 34esimo Festival Blues di Pistoia.
Il resto della notte bianca di Pescia è stato il solito già visto altrove e lo stesso che si celebrerà in altri comuni del circondario pistoiese, con l’appendice, simpatica, di un gruppo di ragazzi e ragazze travestiti da Manga (fumetti giapponesi) e con quella tristissima voglia trasversale di far finta che la crisi sia passata e che si possa tornare a sorridere.
Il peggio, invece, senza essere catastrofista, credo proprio che debba ancora venire.
Ad iniziare dalle condizioni climatiche, solidali con le ridottissime possibilità di moltissimi italiani che fortunatamente, la voglia di andare al mare, non riescono proprio ad avvertirla.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 30 giugno 2013 | 08:42 - © Quarrata/news]

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