mercoledì 26 giugno 2013

VILLE SBERTOLI, PER NON DIMENTICARE IL MANICOMIO E PER NON FAR MORIRE LA MERAVIGLIOSA STRUTTURA


di LUIGI SCARDIGLI

Presentato il volume di Andrea Ottanelli sull’ex Ospedale Psichiatrico di Pistoia

PISTOIA. Per non dimenticare, certo; ma soprattutto perché questo prezioso volume, che raccoglie dati ed immagini di oltre 150 di storie, spesso di profondo dolore, rappresenti la base d’asta dalla quale partire per iniziare a parlare come non perdere e disperdere la meravigliosa cittadella delle Ville Sbertoli.
È stata questa l’anima della conferenza con la quale, stamani, in una delle sale della Sede centrale della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, in via Roma, è stato presentato Le Ville Sbertoli. Da Casa di Salute a Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale – un’imponente raccolta di dati della vita delle Ville Sbertoli dalle sue nobili origini del 1868 fino alla sua definitiva chiusura come istituzione manicomiale del 1996, passando attraverso l’acquisizione pubblica della Provincia avvenuta nel 1950.

«È stato un lavoro lungo, faticoso, ma decisamente affascinante – ha detto Andrea Ottanelli, l’autore, al quale è stato assegnato il compito di questa certosina ricostruzione storica, fotografica, emotiva ed emozionale in qualità di esperto collaboratore della Soprintendenza Archivistica per la Provincia – che rappresenta un documento indispensabile per la storia di questa struttura e dei suoi innumerevoli risvolti storico e sociali avuti con il resto della città di Pistoia, che si è trasformata, nel tempo e con il tempo, alla luce dell’evoluzione sanitaria degli istituti manicomiali, da spettatrice inerme, inerte e impaurita a collant prezioso per la sua definitiva chiusura».
La storia delle Ville Sbertoli, come quella di ogni altra struttura manicomiale, del resto, è tristemente nota, seppur ovattata dalla diffidenza chirurgica con la quale, le istituzioni, han sempre cercato di isolarla dal resto della comunità attraverso una cortina spessa e impenetrabile, di misteri, silenzi, violenze e repressioni. La maturazione civile e sanitaria delle società hanno progressivamente allentato la morsa di totale isolazionismo nel quale venivano reclusi strutture ed ospiti, fino al loro totale smantellamento; di quelle stanze di tortura, per fortuna, resta soltanto la memoria fotografica e quella, decisamente meno nitida, di quanti (ormai pochi, anche per inesorabilità anagrafica) abbiano avuto a che fare con quella realtà.
«È una delle pagine dolorose della nemesi sanitaria – ha aggiunto Roberto Abati, Direttore Generale dell’Asl – che è fortunatamente alle spalle e, nonostante qualche che preoccupante revanchismo, forse del tutto sepolta. E visto che non possiamo e non vogliamo dimenticare, questo lavoro, mirabile, puntuale, esaustivo, assume ancora di più un’importanza probabilmente inevitabile dell’archivio storico, sociale e politico, oltre che sanitario, di questa città».
«Resto incantato dalla bellezza e dalla puntualità della raccolta – ha poi detto Alessio Colomeiciuc, Presidente della Cassa di Risparmio che ha totalmente finanziato il volume – e non posso che rallegrarmi con il felice connubio che si è istituito tra noi e queste fonti storiche e mnemoniche che hanno dato alla luce il volume, una preziosa e tragica testimonianza di una realtà che tutti ci auguriamo definitivamente superata».
Ora che i portoni bui e blindati dei manicomi sono stati divelti e colorati, però, occorre investire e riesumare quelle strutture che, come le Ville Sbertoli, rischiano, altrimenti, di incenerire, oltre che la memoria, anche e soprattutto un patrimonio, semplicemente inestimabile, di bellezza architettonica e strategica.
«Ci auguriamo infatti – ha aggiunto Andrea Ottanelli – che questo libro rappresenti il primo passo per una ristrutturazione di un intero parco altrimenti destinato all’abbandono e per una sua riqualificazione-ricollocazione: le Ville Sbertoli appartengono, oltre che alla storia di Pistoia, anche alla sua popolazione; sono state acquistate, nel 1950, con un mutuo edilizio di 50 milioni di lire e oggi non possono rischiare di cadere in uno stato di abbandono e prostrazione che rappresenterebbero, al di là di un abbaglio storico e incuria, anche e soprattutto una imperdonabile dispersione di un’incredibile ricchezza».
Se ne riparlerà presto, di questo annoso onere ed onore pistoiese e della pubblicazione, perché venerdì prossimo, alle ore 17, presso la Sala Sinodale dell’Antico Palazzo dei Vescovi, in piazza del Duomo, a Pistoia, sarà proiettato il Cd-rom, contenuto nel volume, alla presenza dell’autore e di altre autorità cittadine.
Sulle economie della città pesano come macigni già altre impellenze: questa però, potrebbe essere, al tempo stesso, un’interessantissima sfida imprenditoriale e una risposta, meravigliosa, ad una città che vanta e si inorgoglisce al cospetto del proprio verde.
Tra le tante possibili soluzioni, ha fatto bene, l’autore, a considerare a dovere, tanto da iscriverla nel registro delle fonti, quella suggerita dai ragazzi dello Spazio Liberato: di queste cose, Luca Privitera e gli altri, se ne intendono. Parecchio.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Mercoledì 26 giugno 2013 | 20:27 - © Quarrata/news]

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