sabato 15 giugno 2013

AGLIANA. PILLOLE DI MISERICORDIA 6


di ALESSANDRO ROMITI

Un Consiglio di amministrazione che, in regime di ‘prorogatio’ per tre mandati, ha disfatto il ‘disfattibile’

AGLIANA. Continua il viaggio all’interno dell’indemocratica Misericordia di Agliana, con un’altra sequenza di pillole.
Indifferenti. Così si definiscono i “volontari” alla Mise di Agliana, alla notizia che il Governo Letta provvederà a tassare le consumazioni snack e le bevande delle macchinette automatiche.
Emblematica la risposta di una giovane intervistata: “Chi è a terra, può solo rialzarsi!”
Testimoni. Il primo di marzo 2012, il notaio Ruggiero Alberto Rizzi ha rogato l’atto di costituzione della Fondazione Misericordia Agliana alla presenza di due testimoni: Mauro Polvani e Greta Avvanzo.
Quest’ultima è stata una delle poche voci d’appassionati volontari che s’infiammarono – come tabacco al fiammifero – all’indomani delle sconcertanti rivelazioni per l’inchiesta sulla condanna civile della Misericordia, avviata lo scorso mese di gennaio. Altro che indignazione e proteste per sovrapposizione dei membri del Cd e i volontari! Tutta una manfrina si scopre oggi, a distanza di cinque mesi. La verità è però inesorabile: viene sempre a galla.
Doppione. Il notaio Dott. Rizzi ha visto comparire, insieme al Presidente della “Confraternita della Misericordia di Agliana – Onlus”, il solito revisore dei conti della Onlus, il Rag. Bruno Gori. Il Notaio avrà verificato se sussistono eventuali conflitti d’interesse, anche se a lui gli aspetti d’opportunità e moralità non interessano affatto? Qui infatti, non esiste né “controllore” né “controllato”: c’è l’uomo solo al comando. Uno e trino. Ubiquo.
Convenzione. Nulla vicenda dell’intramedica sembra essere calato il silenzio più profondo. Intanto Usl 3 ha deciso di non utilizzare i locali della Mise di Agliana anche per i corsi di formazione del personale paramedico. I candidati alla nomina del Cd, tengono un “basso profilo” su ogni argomento, pena l’eliminazione d’ogni speranza di qualche concessione elettorale. Insomma l’acqua in bocca e l’ignavia sono ancora una volta le migliori delle soluzioni?
Svilente. L’atteggiamento tenuto dalla dirigenza che, dopo la rivelazione della verità delle enormi perdite economiche, ha rinnegato ogni confronto con la stampa, approfittando dei sani principi che animano le persone che ogni giorno prestano la loro opera e che hanno visto rinnegare ogni rispetto alla loro categoria. La Mise ha eluso ogni replica chiarificatrice, in rispetto alla più omertosa determinazione di “non rispondere” per evitare ulteriori imbarazzi? Grande lezione d’opacità e negazione alla partecipazione democratica. Un fortino blindato, con dentro un “Luigi XVI” autoproclamatosi tale, grazie a un piccolo e minoritario gruppo di riconoscenti vassalli?
Banchiere. Dopo gli esiti della crisi mondiale – che ha visto i banchieri primi protagonisti responsabili – la comunità internazionale dei cittadini è indignata, consapevole degli scandali causati in nome del profitto. Così non sembrano pensarla nella piccola Agliana (o Cessnokgrad [Чеснокград]), dove, alla guida di Mise e Fondazione, è stato incardinato un bancario pensionato. Non sarà l’ora di metterlo a riposo, viste le perdine da mezzo milione di € dovute alle sue brillanti operazioni economico-finanziarie? A proposito: non avrà mica comperato Fresh del MontePaschi per la sua Fondazione come il suo amico Papa/papà Paci a Pistoia?
Eterna deroga. Un Cd in deroga – cioè a mandato eterno, senza soluzione di continuità –  è stato prolungato per ben tre mandati fino ad oggi: momento in cui, dopo tanta ‘dittatura’, sembra (sottolineiamo sembra) che si torni alle elezioni. Però, per strada, e in regime di prorogatio (da cui andrebbe esclusa ogni azione amministrativa straordinaria) l’Artioli ha costituito un nuovo assetto degli organismi originari trasformando capra & cavoli a suo capriccio: Fondazione, Unimise srl, Misericordia Onlus, guscio di cicala svuotato di tutto, a iniziare dai quattrini). Tutto è successo sotto l’indirizzo dell’entità suprema [artiolica] denominata nell’atto notarile come “Fondatrice iniziale” – una sorta di grande dea madre terra.
Ma a casa vostra, gente e lettori, glielo avreste lasciato fare un diavolìo di questo genere a uno che, invitato una sera a cena, non si fosse  più alzato da tavola e v’avesse fatto spendere mezzo milione di euro in beghe di tribunale e cause perse…?
Maaaahhhhhhh!

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[Sabato 15 giugno 2013 | 12:57 - © Quarrata/news]

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