lunedì 24 giugno 2013

POI, QUANDO SI ARRIVA AL DUNQUE…


di EDOARDO BIANCHINI

Quanto siamo disposti a pagare per la nostra libertà e la dignità personale?

IERI ho pubblicato due post importanti. Il primo («L’Italia è una repubblica democratica…») veniva dal comitato per la difesa della Costituzione; l’altro (Andate controcorrente!) è un significativo magistrale appello di Papa Francesco, che invita a dare testimonianza di ciò che siamo.
Uno è un versante laico, l’altro è un versante religioso, ma che – rileggetelo – si apre anche ai laici senza riserve.
Pur con tante voci e tanti messaggi, anche significativi, il risultato – credo – in questa terra pistoiese è più che modesto. Se non preoccupante.
Quando dico che la nostra non è civiltà, ma cultura della civiltà, intendo dire questo: che parlare è facile, mentre dare testimonianza ed essere, dunque, martiri in senso etimologico, è il vero scoglio delle sirene.

Non esiste un Comune che non sia promotore della legalità. Eppure, quando li osservo, mi prende sostanzialmente lo sconforto per tutte le parole che i Sindaci profondono a scialo, pur senza rispettare, sostanzialmente, alcuna delle regole e delle dichiarazioni di intenti professate ogni volta che aprono bocca. E non importa rifare un’analisi delle cose che non vanno: ognuno, nel suo Comune, sa perfettamente quali sono.
Da una parte i laici invitano alla difesa della Costituzione (ma se la rispettassero loro e i loro leader per primi, con le loro istituzioni laiche che vanno avanti da oltre 60 anni, ci sarebbe bisogno di difendere la Costituzione…? Chi mai in Inghilterra difende i principi costituzionali, proprio lì dove la Costituzione non esiste nemmeno…?), dall’altra i cattolici chiamano al rinnovamento morale, ma nessuno – alla prova – alza un dito per ‘fare’. Per i più disparati motivi: dal buon vicinato, al ‘non si sputa nel piatto dove si mangia’.
Non è – è evidente – né la predicazione di Cristo, né la regola gramsciana, tutto questo. È la cultura della civiltà: la logorrea e il vaniloquio.
Tutti pronti, ad esempio, a militare in Libera (è facile e non costa nulla e si fa anche bella figura), ma tutti pronti a chiudere benevolmente gli occhi su tutto ciò che di molto meno libero c’è oltre le porte dei nostri presuntuosi e sussiegosi Comuni, Palazzi del Potere, Tribunali, Prefetture, case.
Non basta essere professori di filosofia e filosofare. Non basta essere storici e insegnare i massimi sistemi. Non basta incazzarsi e sputare, due parole su tre, contro il Berlusca, le puttane, i ladri d’Italia, il non rispetto della dignità umana: non basta quando poi, vicino a casa tua, il tuo confinante, magari, picchia la compagna o i figli, ma i tuoi occhi si girano altrove perché… fra imbarazzo e chissà cos’altro, finisci per fingere di non vedere.
Non basta che tuo figlio frequenti una scuola dove ne vede d’ogni colore, ma… non si dice nulla perché l’insegnante potrebbe prendersela con te e renderti la vita amara e impossibile.
E allora, quando si arriva al dunque, ognuno se ne va – in ogni direzione – con le mani in tasca e fischiettando come per fare finta di nulla.
Il mondo non si cambia finché si parla e si parla, ma non si fa e non si fa.
Certo fare costa. E anche molto caro. Perché spesso se ne busca: e tante.
Ma per chi capisce che si vive solo una volta, è certo meglio vivere da liberi con la schiena rotta dalle randellate, piuttosto che da schiavi e la schiena intatta, ma con una bella museruola sul grugno e con le catene ai polsi.
Abbasso, dunque, la cultura impiegatizia della civiltà.
E viva la cultura della libertà di pensiero e di azione!

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[Lunedì 24 giugno 2013 | 07:24 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Restando in tema: ho più volte chiesto, anche in modo diretto e mettendoci la faccia, ai responsabili e agli amici di "Libera" Pistoia perchè non avessero detto nulla, ad esempio, sulle ruberie in Comunità Montana e sui bruttissimi silenzi della politica.
    Ma anche (altro esempio) sul caso denunciato dall'ex assessore Lombardi dei falsi profili facebook che hanno inquinato un delicatissimo passaggio nella vita istituzionale del Comune di Pistoia.

    Premetto la mia più grande simpatia per don Ciotti e per una associazione come "Libera". Ma anch'io trovo deludenti (a dir poco ...) certi silenzi e certe (non vedo come chiamarle in modo diverso) omertà ...

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