sabato 29 giugno 2013

LAURI-NESTI: «IL COMUNONE DI CARLUCCIO CECCARELLI? UN VERO E PROPRIO SALTO NEL BUIO!»

«Il coinvolgimento diretto della gente e del tessuto sociale è indispensabile per cambiare assetti consolidati nel tempo»

CUTIGLIANO. Marina Lauri e Graziano Nesti, hanno diffuso il seguente documento:

Ancora una volta il consiglio comunale di Cutigliano disattende le richieste della minoranza e vota compatto per l’indizione del referendum volto alla fusione dei quattro comuni.
Dopo aver dibattuto per la prima volta questo argomento all’interno dell’assise comunale ed aver presentato una risoluzione finalizzata a consentire una maggiore partecipazione popolare e un maggior coinvolgimento sulle eventuali prospettive di riforma istituzionali, per meglio delineare un percorso futuro, la maggioranza ha votato il proprio ordine del giorno.

Alcune considerazioni non possono mancare: è del tutto inspiegabile questa furia nel voler definire un assetto di fusione a quattro, inspiegabile per le modalità e per i contenuti mai adeguatamente illustrati e, poi, ci chiediamo, proprio tutti i consiglieri di maggioranza intendono perseguire questa rotta? Sono veramente convinti e consapevoli delle conseguenze e delle prospettive che questa fusione può comportare?
Il sindaco nel suo intervento ha ribadito l’importanza della coesione che, a suo avviso, può trovare realizzazione solo mediante questo tipo di fusione. Ha parlato di rappresentatività della montagna e della necessità di una unità di intenti, ma è questa la forma giusta per conseguire questi risultati?
Sinceramente nessuno della maggioranza ha argomentato circa le opportunità di questo “comunone”, del perché sia la scelta maggiormente confacente alle necessità del territorio. E pensandoci bene, questa unità di intenti e rappresentatività unitaria non si è voluta raggiungere né mediante l’unione speciale dei comuni né mediante l’associazione dei servizi. La prima, forma non ritenuta idonea alle istanze territoriali per chissà quale motivo, la seconda una forzatura obbligata che non sta dando alcun risultato se non carenze organizzative, ad eccezione di servizi già rodati e ben strutturati da anni.
Qualcuno ci spieghi e spieghi alla popolazione il perché questa fusione a quattro dovrebbe fornire risposte ad oggi mai ottenute.
Se si intraprende un percorso non si dovrebbe avere difficoltà ad argomentarlo o a supportarlo solo mediante la necessità di risparmio dovuta alla spending review o per il cospicuo contributo regionale dovuto in caso di fusione, altre dovrebbero essere, a nostro parere le argomentazioni.
Noi siamo ancora più convinti che si stia facendo un salto nel buio, che questa procedura sia del tutto errata e, soprattutto, che non si abbia una visione del futuro e della strategia politica da adottare per lo sviluppo del territorio.
Riteniamo che un coinvolgimento della gente e del tessuto sociale sia indispensabile per cambiare assetti consolidati negli anni ridefinendo gli ambiti territoriali per raggiungere anzitutto risultati condivisi e rispondenti alle reali necessità della montagna.

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[Sabato 29 giugno 2013 | 18:20 - © Quarrata/news]

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