venerdì 28 giugno 2013

BELLAVISTA, IL BAR DIETRO LE SBARRE


di LUIGI SCARDIGLI

Tazio Bianchi, il nuovo Direttore di Santa Caterina in Brana, apre le porte ai visitatori Uno spettacolo teatrale fatto dai detenuti

PISTOIA. Mancava praticamente tutto: il bancone del bar, la macchina del caffè, le tazzine, il biliardino, i tavolini, la slot machine. C’era solo l’insegna, Bar Bellavista, scritta su un muro di una delle quattro pareti della palestra del carcere tornata ad essere funzionale grazie a Lyons Club e che oggi pomeriggio si è addirittura trasformata in un palcoscenico teatrale.

Gli attori sono 15 detenuti, sonorizzati dalla fisarmonica di Marco Magistrali, che Gianfranco Pedullà, Francesco Rotelli e Roberto Caccavo hanno alfabetizzato con dovizia di elementi e libertà di improvvisazione, concedendo loro la possibilità di provare ad invertire la rotta, anche se per un solo giorno, della propria esistenza: oggi, quei 15 detenuti, si sono presi la briga di evadere, ma solo il tempo dello spettacolo. Poi, felici di aver respirato forte l’aria di fuori, sono tornati dietro le sbarre, aspettando la fine della pena.
Per qualcuno è una questione di giorni; per altri, chissà. Ma oggi non si parlava di detenzione, giustizia, ingiustizia, giudici, avvocati, guardie penitenziarie, sovraffollamento. Oggi, quei 15 detenuti si sono affacciati alla finestra del Bar Bellavista e hanno provato a guardare fin dove l’occhio poteva arrivare. Troppo buio, forse, per riuscire a vedere il mare, sentire i gabbiani e distinguere il nulla all’orizzonte.
Dopo gli applausi del pubblico, i ringraziamenti alle autorità, alla Provincia di Pistoia, alla Regione Toscana e al sodalizio con l’Atp (il Direttore Saverio Barsanti e Rossella, colonna portante del Manzoni, hanno assistito allo spettacolo) che hanno permesso loro la kermesse, i quindici detenuti si sono ritirati dietro le quinte portandosi con loro il telo bianco del sipario, con il quale si sono nuovamente dovuti separare dall’altro, che è passato dalla portineria della casa circondariale a ritirare i documenti di identità e i telefonini cellulari lasciati in custodia cautelare. Poi, il portone elettronico, senza maniglie, si è aperto, automaticamente, e ce ne siamo andati per le nostre strade.
Loro, gli attori, sono rimasti lì. Qualcuno avrà pensato che se la fortuna li avesse assistiti un po’, su qualche canale televisivo, a far ridere milioni di telespettatori, ci sarebbero potuti anche essere. Altri, invece, grati verso chi ha instillato loro l’arte della recitazione, a pensare alla prossima messinscena organizzata sempre lì, al di là della libertà. In molti forse, quasi tutti, a quel giorno che decisero o dovettero mettere a repentaglio la loro libertà infrangendo la legge: il tempo, lì dentro, non scorre come succede al di qua delle sbarre; è diverso. Si ha troppo poco da fare e troppo per pensare. Ed è per questo che il nuovo Direttore della Casa circondariale pistoiese, Tazio Bianchi, ha voluto mischiare un po’ le carte di questo luogo di pena detentiva, dando ai suoi ospiti l’opportunità di provare a non sentire la necessità di farvi il più presto ritorno, una volta usciti.
È quello che avrà pensato il proprietario del Bar Bellavista, non vedente e costretto su una carrozzina elettrica; il suo barman e tutti gli avventori del locale, italiani e stranieri, che dopo aver consumato non hanno mai pagato il conto, dicendo di segnare. Il conto, invece, lo stanno pagando: caro, forse, e parecchio. O troppo lieve, rispetto al crimine commesso.
Ma se il carcere deve provare a rieducare, questa è una delle strade da percorrere, così come lo sono tutte quelle grazie alle quali i detenuti non vengono parcheggiati in modo coatto aspettando che il tempo esaurisca le loro condanne o che un indulto ne accorci la detenzione. E nella casa circondariale di Pistoia, da quando è arrivato Tazio Bianchi, le cose sono cambiate. Parecchio. Me lo ha confidato un agente di custodia. Da quando è arrivato lui, questo carcere non si riconosce più, per fortuna.
Il Bar Bellavista, insomma, esiste.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 28 giugno 2013 | 19:49 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.