lunedì 11 novembre 2013

ANTONIO SESSA, LEGAMBIENTE PISTOIA: «SI FACCIA CHIAREZZA SUL PRESUNTO TRAFFICO DI RIFIUTI TOSSICI»


Perché questi fatti sostanzialmente vengono alla luce solo adesso?

PISTOIA. «Legambiente chiede alla Procura della Repubblica di Pistoia ed alla politica locale di far chiarezza sul presunto traffico di rifiuti tossici» dichiara a nome del sodalizio Antonio Sessa, presidente del circolo pistoiese dell’associazione, riferendosi alle dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone apparse sulla stampa nei giorni scorsi.
Quest’ultimo, appartenente al clan dei Casalesi e cugino del boss Francesco Schiavone detto Sandokan, in un’audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul “ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite connesse” del 7 ottobre 1997, aveva citato anche Pistoia tra i territori interessati da un presunto traffico di rifiuti tossici, insieme ad altre realtà toscane come Arezzo, Massa Carrara, e Santa Croce sull’Arno, oltre a Genova, La Spezia, Milano.

Un traffico di rifiuti tossici, come fanghi industriali e scarti di ogni tipo di lavorazione, trasportati con tir dal Nord Italia e dall’Europa, diretti in Campania dove sarebbero stati occultati in scavi abusivi. Dalla Germania sarebbero arrivati fanghi nucleari. Un business, quello dei rifiuti, definito il vero affare per il clan dei Casalesi dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, il cui racconto è relativo a fatti accaduti a partire dal 1988 in poi.
Il verbale con le dichiarazioni, secretato dal Parlamento a fini d’indagine, è poi stato reso pubblico dalla presidente della Camera Laura Boldrini il 31 ottobre scorso.
«Ci chiediamo perché questi fatti sostanzialmente vengono alla luce solo adesso – continua Sessa –, chiediamo a chi di competenza di condurre opportune verifiche a partire dalle notizie di stampa emerse nei giorni scorsi. Un report di dati pubblicato da Legambiente nel 2012 ritiene la provincia pistoiese uno dei territori d’azione delle cosche mafiose impegnate nel traffico di rifiuti. In passato il circolo di Pistoia si è costituito parte civile in prima istanza in un processo sullo smaltimento di rifiuti – spiega il presidente dell’associazione ambientalista – la cui prima udienza fu tenuta in città prima di essere trasferito per competenza territoriale a Santa Maria Capua Vetere e poi a Napoli. Da considerare inoltre la questione della discarica della Cerretina a Grati, località situata al confine tra la frazione di Gello a Pistoia ed il Comune di Marliana, che doveva essere bonificata dopo 40 anni di attività, ma che fine hanno fatto tutti i rifiuti che vi erano depositati? – chiede Sessa, questo per dire che Pistoia non sembra immune da una questione di smaltimento rifiuti –. Spetta alla politica, oltre che alla magistratura, accertare eventuali responsabilità. Visti i riferimenti di Schiavone alla massoneria deviata, ci chiediamo se anche a Pistoia vi siano state collusioni con tale realtà in questa vicenda, vogliamo sapere se l’avvocato Chianese ed il geometra Gaetano Cerci, citati da Schiavone nella sua audizione, siano entrati in contatto e con quali modalità, con il territorio locale. Come Legambiente ci riserviamo pertanto di presentare un esposto alla Procura per far eventualmente aprire un’inchiesta».
[Leonardo Soldati]
Si veda anche il post Pistoia, rifiuti & compagni di Fabrizio Geri.

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[Lunedì 11 novembre 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]

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