Perché questi fatti sostanzialmente vengono alla luce solo
adesso?
PISTOIA. «Legambiente chiede alla Procura della Repubblica di
Pistoia ed alla politica locale di far chiarezza sul presunto traffico di
rifiuti tossici» dichiara a nome del sodalizio Antonio Sessa, presidente del
circolo pistoiese dell’associazione, riferendosi alle dichiarazioni del pentito
di camorra Carmine Schiavone apparse sulla stampa nei giorni scorsi.
Quest’ultimo, appartenente al clan dei
Casalesi e cugino del boss Francesco Schiavone detto Sandokan, in un’audizione
davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul “ciclo dei rifiuti e
sulle attività illecite connesse” del 7 ottobre 1997, aveva citato anche
Pistoia tra i territori interessati da un presunto traffico di rifiuti tossici,
insieme ad altre realtà toscane come Arezzo, Massa Carrara, e Santa Croce
sull’Arno, oltre a Genova, La Spezia, Milano.
Un traffico di rifiuti tossici, come
fanghi industriali e scarti di ogni tipo di lavorazione, trasportati con tir
dal Nord Italia e dall’Europa, diretti in Campania dove sarebbero stati
occultati in scavi abusivi. Dalla Germania sarebbero arrivati fanghi nucleari.
Un business, quello dei rifiuti, definito il vero affare per il clan dei
Casalesi dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, il cui racconto è
relativo a fatti accaduti a partire dal 1988 in poi.
Il verbale con le dichiarazioni,
secretato dal Parlamento a fini d’indagine, è poi stato reso pubblico dalla
presidente della Camera Laura Boldrini il 31 ottobre scorso.
«Ci chiediamo perché questi fatti
sostanzialmente vengono alla luce solo adesso – continua Sessa –, chiediamo a chi di competenza di condurre opportune
verifiche a partire dalle notizie di stampa emerse nei giorni scorsi. Un report
di dati pubblicato da Legambiente nel 2012 ritiene la provincia pistoiese uno
dei territori d’azione delle cosche mafiose impegnate nel traffico di rifiuti.
In passato il circolo di Pistoia si è costituito parte civile in prima istanza
in un processo sullo smaltimento di rifiuti – spiega il presidente
dell’associazione ambientalista – la cui
prima udienza fu tenuta in città prima di essere trasferito per competenza
territoriale a Santa Maria Capua Vetere e poi a Napoli. Da considerare inoltre
la questione della discarica della Cerretina a Grati, località situata al
confine tra la frazione di Gello a Pistoia ed il Comune di Marliana, che doveva
essere bonificata dopo 40 anni di attività, ma che fine hanno fatto tutti i
rifiuti che vi erano depositati? – chiede Sessa, questo per dire che Pistoia
non sembra immune da una questione di smaltimento rifiuti –. Spetta alla politica, oltre che alla magistratura,
accertare eventuali responsabilità. Visti i riferimenti di Schiavone alla
massoneria deviata, ci chiediamo se anche a Pistoia vi siano state collusioni
con tale realtà in questa vicenda, vogliamo sapere se l’avvocato Chianese ed il
geometra Gaetano Cerci, citati da Schiavone nella sua audizione, siano entrati
in contatto e con quali modalità, con il territorio locale. Come Legambiente ci
riserviamo pertanto di presentare un esposto alla Procura per far eventualmente
aprire un’inchiesta».
[Leonardo
Soldati]
Si veda anche il post Pistoia,
rifiuti & compagni di Fabrizio Geri.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 11 novembre 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.