Fragai e Tripi |
Fragai e Tripi: «Guardiamo con interesse alla tua candidatura a segretario
nazionale»
PISTOIA. Su richiesta dei due promotori dell’intervento, inviamo con
preghiera di pubblicazione.
Pd Pistoia
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Siamo giovani e siamo democratici.
Siamo giovani non soltanto perché non arriviamo al quarto di secolo di età, ma
anche perché viviamo in una generazione che non ha la possibilità di
emanciparsi per mancanza di opportunità e di certezze. Siamo giovani anche
politicamente: il nostro più lontano ricordo ha comunque a che fare con il PD.
La sua nascita, l’entusiasmo del Lingotto, l’idea di un’Italia che sembrava
poter cambiare e crescere davvero prendendo i propri difetti per la testa
appena prima che arrivassero a fondo.
Abbiamo sperato che il primo
coronamento del nostro impegno quotidiano e volontario potesse arrivare con un
Governo finalmente a guida PD. Alle ultime elezioni non è andata così. La
delusione, per noi come per tutto il popolo del centro sinistra, è stata
enorme. Serviva una visione nuova e coraggiosa, e invece abbiamo creduto ancora
una volta che dovessero essere gli italiani ad adattarsi al nostro linguaggio e
non viceversa. Abbiamo partecipato all’ennesimo e forse ultimo tentativo
possibile di una rivoluzione “dolce” di un’Italia in cui, è triste dirlo, ormai
in pochi si riconoscono. Da quella sconfitta si sono aperti nuovi scenari
politici.
Il Governo Letta è un contrappasso
necessario per errori politici da noi stessi commessi, ma non sarà questo a
guidare il vero cambiamento: a quello dovrà pensare un PD finalmente maturo e
capace di raccontare l’Italia del futuro. L’obiettivo di un partito del
cambiamento radicale è la vera sfida di fronte alla quale ci troviamo con
questi Congressi. Perché l’Italia è come un macchinario che si è ossidato e non
può più essere riparato: deve essere sostituito.
Per questa ragione soprattutto
guardiamo con interesse alla tua candidatura a segretario nazionale. Nessuno
degli altri candidati possiede questa forza di innovazione radicale capace di
parlare all’Italia tutta e per come è oggi, non per come è stata o ce la siamo
immaginata. Abbiamo pertanto sperato di poter leggere nella tua attività
politica un’evoluzione che ti portasse a fare proprio quella sintesi, difficile
ma arricchente e necessaria, che un segretario deve saper fare, oltre a un
approfondimento vero e concreto delle cose che serviranno per cambiare il Paese
nel profondo. Un’evoluzione che ancora non vediamo compiuta e sulla quale, da
giovani militanti impegnati con il cuore e con la testa, vorremmo interrogarti.
Non può essere considerata una banalità
il ricordarsi che il nostro Paese rappresenta la culla del mondo: della
civiltà, delle arti, dell’erudizione. Parimenti, non possiamo ignorare che di
questo grandioso passato resti solo una fioca consapevolezza interiore e
intellettuale in ognuno di noi, ulteriormente affondata da un ventennio che è
stato un ottimo semenzaio dei peggiori vizi del nostro paese. Appare ormai
necessario saper parlare il linguaggio degli italiani per riuscire poi a
cambiarne la mentalità. Potrà farlo solo chi sa raccogliere attorno a sé consenso
e speranze traversali, indispensabili per orientare il paese verso una
Rivoluzione Culturale che a nostro avviso è alla base di ogni cambiamento
possibile: di questo il PD dovrà farsi carico senza limitarsi a interpretare l’esistente.
Ci sono alcuni grandi temi, che
rappresentano i veri cancri dell’Italia, che la politica sottace
quotidianamente (tu compreso): la criminalità organizzata, le mafie, i comitati
d’affari, i grandi evasori e le grandi lobby che tengono in scacco una
possibile evoluzione di legalità e sviluppo del nostro paese. Vorremmo capire,
senza slogan e con una vera ipotesi concreta d’azione, come ti poni e ti porrai
di fronte a queste grandi zone d’ombra del nostro paese. Un istante dopo queste
fondamenta, arrivano tutti quei temi che ogni giorno incontrano e si scontrano
con la realtà italiana.
Milioni di ragazzi della nostra età
cercano lavoro, persi tra il mito della provvigione e abbattenti colloqui
motivazionali. È tempo di azione e non più di vaghe parole. Assistiamo a
semplici elencazioni di titoli da tagliare, ma non abbiamo compreso da te di
quale riorganizzazione hanno bisogno i nostri enti locali. Vorremmo capire
dove finisce l’abbattimento della spesa pubblica e dove inizia il mantenimento,
o l’incremento, di servizi realmente utili a chi vive in Italia. Non esistono
solo gli slogan e i numeri: esistono le persone e i loro bisogni.
Infine il Partito. Dici stop alle
correnti eppure temiamo che la più profondamente strutturata sia proprio quella
che a te fa capo. Ti stai candidando non più a fare il Presidente del
Consiglio, ma a fare il segretario del PD: devi spendere parole più chiare su
come immagini questa grande organizzazione dietro al cui simbolo si ritrovano
persone, idee, speranze, storie, lotte .
Ti abbiamo scritto con sincera
speranza, e molto altro avremmo da scrivere. Ci auguriamo che questo confronto
porti veramente il Partito Democratico ad essere il collettivo che rappresenta
l’Italia intera, con in testa l’embrione del Paese che sarà: un paese splendido
e ricco non solo nelle tasche ma nel pensiero, nelle idee e nella visione del
mondo. Adesso è necessario rottamare la pura ricerca di consenso, ormai
ottenuto, e andare più in profondità e più nell’azione. Un’altra delusione non
possiamo permettercela.
Simone Fragai – Segretario Provinciale Giovani Democratici
Pistoia
Walter Tripi – Segretario Comunale Giovani Democratici Pistoia
Walter Tripi – Segretario Comunale Giovani Democratici Pistoia
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[Venerdì 8 novembre 2013 | 12:11 - © Quarrata/news]
Cari compagni, Giovani segretari. Avete scritto una mezza divina commedia per convincere un tipo di cui mi fido, a pelle, meno di voi. Il problema non e’ “il tipo” e i cromosomi berluscones che ne’ caratterizzano i comportamenti. E’ solo uno dei tanti prodotti avariati delle devianze incontrollate ormai da troppo in atto , che poi sfociano in deprimenti episodi quali la attualissima diatriba da cortile (Vannino/ Landi , le tessere, le scuse.. ibboia!!!). E di tutto cio’, e non solo (magari) non posso non vedere colpevolezza, ignavia , nel mestare tipico dei nostri massimi (Massimo??) esponenti. Abbiamo gente colta, istruita, sveglia, pratica del palazzo, navigata, con conoscenze e contatti al top (Papi, Vescovi, capi di stato, segretari di stato, segretarie di stato…) E questi fenomeni (intelligenti, colti, evoluti,vispi) dopo 40 anni di nostro pecorinesco consenso e del loro allupato abbarbicamento allo scranno, ci vorrebbero raccontare che la crisi e’ arrivata inaspettata…non lo sapevano??? . E’ cascata improvvisa sulla testa anche a loro? Ma o sono matti o sono in malafede. O forse semplicemente pratici . Dare brutte notizie = perdere voti, perdere scranni, perdere potere. Potere.. questa mefitica droga che nessuna legge vuol bandire. Ergo, nella loro investitura sottacerle, negarle, manipolarle = tradimento. Ragazzi, giovani segretari: Non vi fidate di chi ha gia’ tradito. Ricordategli, ma tanto e’ tardi, e ricordatevi , forse siete sempre in tempo, che la politica era, in primis, servizio.
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