giovedì 3 gennaio 2013

LO STATO CHE FA ACQUA. GAVINANA: DOPO LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE POSTE ECCO IL CAOS

di MARCO FERRARI

La logica degli utili che crea soltanto disagi  Cosa succederà nei mesi estivi quando le presenze in paese triplicano?

GAVINANA. Il primo giorno di apertura del 2013 dell’ufficio postale di Gavinana si inaugura con il tutto esaurito.
La gente era letteralmente assiepata all’interno del piccolo locale, in attesa paziente del proprio turno.

Allo sportello due gentili impiegate, con però un solo terminale disponibile, cercavano di prodigarsi, come meglio potevano, per servire le persone, anzi gli utenti come burocraticamente tutti noi siamo definiti.
L’attesa è stata in media di 12-15 persone senza considerare quelle che, scoraggiate, tornavano indietro per poi ripresentarsi un’ora dopo e trovarsi dinanzi la stessa fila.
Certo c’erano le pensioni da pagare e queste settimana l’ufficio è stato aperto solo un giorno sui due previsti, dato che martedì scorso, essendo il primo dell’anno, era festivo.
Quale tipo di razionalizzazione delle spese e del personale abbia fatto Poste Italiane è un vero mistero.
L’ufficio è in affitto e anche se rimane aperto solo due giorni alla settimana, presumibilmente il canone non è variato. I costi non sono quindi diminuiti. È invece variata la presenza dei dipendenti addetti allo sportello, passando da una presenza giornaliera con cui l’ufficio era aperto full-time, all’attuale di due.
Una mossa sicuramente azzeccata e che può tornar utile per fare una bella media: operazioni giornaliere fratto numero dei dipendenti.
Il risultato ottenuto potrebbe sicuramente tornar comodo per giustificare un’ulteriore riduzione dei giorni d’apertura portandoli ad uno soltanto.
La gente di Gavinana pur commentando e polemizzando sulla finta razionalizzazione, è stata diligentemente in fila attendendo pazientemente il proprio turno.
I gavinanesi escludono la possibilità di andare a servirsi negli uffici degli altri paesi. Si preannuncia, quindi, una lunga ed estenuante guerra di trincea in cui i paesani assedieranno costantemente l’ufficio postale.
Ma invece di mandare una persona in più, dato che c’è un solo terminale, l’ufficio non poteva aprire in via straordinaria un altro giorno?
Nei mesi estivi in cui le presenze in paese triplicano, cosa succederà?
E intanto le Poste continuano a razionalizzare, cioè a chiudere uffici e a macinare utili su utili.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 3 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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