giovedì 3 gennaio 2013

TORNANDO A PARLARE DI SAN BARTOLOMEO E DEL FAMIGERATO PARCHEGGIO


Due lettere comparse sul settimanale “La Vita” di don Giordano Frosini

PISTOIA. A pagina 11 di La Vita, settimanale cattolico toscano diretto da Giordano Frosini, del 23 dicembre, sotto il titolo Lettere in redazione, sono pubblicate due riflessioni che riprendono la discussione sul parcheggio di San Bartolomeo. Due contributi particolarmente significativi, che testimoniano anche quanto il pubblico dibattito, rispettoso e approfonditamente argomentato, lanciato un po’ in controtendenza da questo blog sull’argomento in oggetto, sia comunque il miglior modo per evitare sterili contrapposizioni e diffondere invece la consapevolezza sulle opportunità e scelte migliori a vantaggio dell’intera comunità.
l.c.

Ora che la spinosa questione del parcheggio di S. Bartolomeo può conoscere forse un momento di pausa grazie alla difficoltà (emersa in Consiglio Comunale) relativa alla gora demaniale, penso si debba riflettere con calma sull’argomento da un punto di vista che non mi sembra sia stato affrontato seriamente fino ad oggi: quello della realtà ecclesiale.

Senza entrare nel merito vorrei fare, come cattolica, sommessamente una considerazione, e porre alcune domande. La prima: nel coro di voci discordanti che ha accompagnato la vicenda mi sembra sia mancata – silenzio direi assordante – quella della parrocchia, che non mi è parso abbia ufficializzato e motivato a sufficienza la sua scelta, né soprattutto, abbia coinvolto gli abitanti della zona, non tanto per esporre una decisione già presa quanto per consultare i più diretti interessati sulla scelta migliore da compiere. Perché se è vero che l’area in questione appartiene giuridicamente alla parrocchia o alla diocesi, non è men vero che essa sostanzialmente appartiene alla città, alla sua storia e alla sua cultura, e in modo particolare alla gente che vi risiede accanto. La seconda: in momento in cui si parla di nuova evangelizzazione e ci si chiede come raggiungere i lontani, e anche tanti cattolici non praticanti e forse nemmeno più credenti, non si è persa un’ottima occasione per mostrare che la Chiesa non si fa guidare da ragioni economiche o utilitaristiche (pur condivisibili ma insufficienti, e in questo caso a dir poco contraddittorie con il progetto in questione, come quello di reperire fondi per il restauro del complesso di San Bartolomeo), ma ricerca prima di tutto il bene delle persone, del maggior numero di esse? E pertanto le tratta da persone, appunto, pensanti e dotate di libero arbitrio nonché, si presume, dotate di amore per la loro città e la loro chiesa: quindi prima di tutto le consulta, le ascolta, interagisce con loro e giunge a una decisione che vada incontro ai bisogni dei più, nel rispetto di verità e giustizia. Stupisce e addolora che queste considerazioni siano sfuggite – pare – a chi avrebbe dovuto averle ben presenti, e che la Chiesa pistoiese abbia mancato (ma forse si è ancora in tempo per rimediare) a una occasione eccellente per dimostrare che ha a cuore una delle richieste ancora forse meno attuate del Concilio Vaticano II, quello del coinvolgimento dei laici nelle questioni che riguardano le realtà terrene. Confido che La Vita, da sempre attenta al tema di una Chiesa incarnata nella storia, voglia pubblicare integralmente questo contributo. Con la speranza, comunque, che qualcosa di nuovo stia maturando in questo senso.
Anna Turi

C’è un dibattito che in questi ultimi tempi sta infiammando la città, dividendo i promotori dagli oppositori a suon di dichiarazioni e articoli sul giornale: l’argomento è quello del progetto per la realizzazione di un parcheggio interrato in tre piani sul retro della chiesa di san Bartolomeo in Pantano. In tutto questo fiume di parole c’è una cosa che i stupisce più di tutte. Non mi stupisce tanto la ditta Napoletana Parcheggi che, per suo in interesse privato, porta avanti il suo progetto arrivando anche a minacciare il comune (vedi lettera del presidente Vernetti). Non mi stupisce, anche se lo ritengo profondamente ingiusto. Non mi stupiscono neanche i progettisti e tecnici vari legati al progetto. Non mi stupisce il silenzio dei cattolici (disillusi o indifferenti?), che, dopo che studiosi, associazioni, tecnici, hanno opposto in maniera netta il loro no motivato alla realizzazione di un parcheggio in cui i pistoiesi non potranno permettersi di andare a parcheggiare (2,50 € all’ora!!) lasciano ad un comitato grintosissimo anche se sparuto e ai giovani del Movimento a 5 Stelle il compito di difesa di un bene comune di tutti. Forse non comprendono fino in fondo “la profondità” del problema. Mi stupisce invece e mi addolora il mio Vescovo, che non alza la voce, come altre volte gli ho sentito fare, in difesa dei piccoli contro i grandi e lascia ai politici il potere di decidere su un bene dei religiosi che, in altri tempi, hanno invece difeso e conservato per noi e per i nostri figli. Ma conoscendolo e stimandolo come persona di grande intelligenza e profonda umanità non posso pensare che, tra mille impegni e preoccupazioni, in questa vicenda non sia sceso addentro al problema specifico e sia stato mal consigliato. Vorrei che qualcuno mi tranquillizzasse che è così.
Ginevra Simoni
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[Giovedì 3 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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