Due
lettere comparse sul settimanale “La Vita” di don Giordano Frosini
PISTOIA. A pagina 11 di La Vita,
settimanale cattolico toscano diretto da Giordano
Frosini, del 23 dicembre, sotto il titolo Lettere in redazione, sono pubblicate due riflessioni che
riprendono la discussione sul parcheggio di San Bartolomeo. Due contributi
particolarmente significativi, che testimoniano anche quanto il pubblico
dibattito, rispettoso e approfonditamente argomentato, lanciato un po’ in
controtendenza da questo blog sull’argomento in oggetto, sia comunque il
miglior modo per evitare sterili contrapposizioni e diffondere invece la
consapevolezza sulle opportunità e scelte migliori a vantaggio dell’intera
comunità.
l.c.
Ora che la
spinosa questione del parcheggio di S. Bartolomeo può conoscere forse un
momento di pausa grazie alla difficoltà (emersa in Consiglio Comunale) relativa
alla gora demaniale, penso si debba riflettere con calma sull’argomento da un
punto di vista che non mi sembra sia stato affrontato seriamente fino ad oggi:
quello della realtà ecclesiale.
Senza
entrare nel merito vorrei fare, come cattolica, sommessamente una
considerazione, e porre alcune domande. La prima: nel coro di voci discordanti
che ha accompagnato la vicenda mi sembra sia mancata – silenzio direi
assordante – quella della parrocchia, che non mi è parso abbia ufficializzato e
motivato a sufficienza la sua scelta, né soprattutto, abbia coinvolto gli
abitanti della zona, non tanto per esporre una decisione già presa quanto per
consultare i più diretti interessati sulla scelta migliore da compiere. Perché
se è vero che l’area in questione appartiene giuridicamente alla parrocchia o
alla diocesi, non è men vero che essa sostanzialmente appartiene alla città,
alla sua storia e alla sua cultura, e in modo particolare alla gente che vi
risiede accanto. La seconda: in momento in cui si parla di nuova
evangelizzazione e ci si chiede come raggiungere i lontani, e anche tanti
cattolici non praticanti e forse nemmeno più credenti, non si è persa un’ottima
occasione per mostrare che la Chiesa non si fa guidare da ragioni economiche o
utilitaristiche (pur condivisibili ma insufficienti, e in questo caso a dir
poco contraddittorie con il progetto in questione, come quello di reperire
fondi per il restauro del complesso di San Bartolomeo), ma ricerca prima di
tutto il bene delle persone, del maggior numero di esse? E pertanto le tratta
da persone, appunto, pensanti e dotate di libero arbitrio nonché, si presume,
dotate di amore per la loro città e la loro chiesa: quindi prima di tutto le
consulta, le ascolta, interagisce con loro e giunge a una decisione che vada
incontro ai bisogni dei più, nel rispetto di verità e giustizia. Stupisce e
addolora che queste considerazioni siano sfuggite – pare – a chi avrebbe dovuto
averle ben presenti, e che la Chiesa pistoiese abbia mancato (ma forse si è ancora
in tempo per rimediare) a una occasione eccellente per dimostrare che ha a
cuore una delle richieste ancora forse meno attuate del Concilio Vaticano II,
quello del coinvolgimento dei laici nelle questioni che riguardano le realtà
terrene. Confido che La Vita, da sempre attenta al tema di una Chiesa
incarnata nella storia, voglia pubblicare integralmente questo contributo. Con
la speranza, comunque, che qualcosa di nuovo stia maturando in questo senso.
Anna Turi
C’è un
dibattito che in questi ultimi tempi sta infiammando la città, dividendo i
promotori dagli oppositori a suon di dichiarazioni e articoli sul giornale: l’argomento
è quello del progetto per la realizzazione di un parcheggio interrato in tre
piani sul retro della chiesa di san Bartolomeo in Pantano. In tutto questo
fiume di parole c’è una cosa che i stupisce più di tutte. Non mi stupisce tanto
la ditta Napoletana Parcheggi che, per suo in interesse privato, porta avanti
il suo progetto arrivando anche a minacciare il comune (vedi lettera del
presidente Vernetti). Non mi stupisce, anche se lo ritengo profondamente
ingiusto. Non mi stupiscono neanche i progettisti e tecnici vari legati al
progetto. Non mi stupisce il silenzio dei cattolici (disillusi o
indifferenti?), che, dopo che studiosi, associazioni, tecnici, hanno opposto in
maniera netta il loro no motivato alla realizzazione di un parcheggio in cui i
pistoiesi non potranno permettersi di andare a parcheggiare (2,50 € all’ora!!)
lasciano ad un comitato grintosissimo anche se sparuto e ai giovani del
Movimento a 5 Stelle il compito di difesa di un bene comune di tutti. Forse non
comprendono fino in fondo “la profondità” del problema. Mi stupisce invece e mi
addolora il mio Vescovo, che non alza la voce, come altre volte gli ho sentito
fare, in difesa dei piccoli contro i grandi e lascia ai politici il potere di
decidere su un bene dei religiosi che, in altri tempi, hanno invece difeso e
conservato per noi e per i nostri figli. Ma conoscendolo e stimandolo come
persona di grande intelligenza e profonda umanità non posso pensare che, tra
mille impegni e preoccupazioni, in questa vicenda non sia sceso addentro al
problema specifico e sia stato mal consigliato. Vorrei che qualcuno mi
tranquillizzasse che è così.
Ginevra Simoni
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[Giovedì 3 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
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