Dura presa di
posizione delle opposizioni di Cutigliano contro le proposte del
Comitato-Orlandini
MONTAGNA. Marina
Lauri e Graziano Nesti, ex Sindaci di Cutigliano (vedi
anche qui), hanno diffuso il seguente comunicato stampa:
In
data odierna (8 giugno – n.d.r.) ci è stato recapitato un documento a
sostegno del Comune Unico Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello P.se, che prevede la sottoscrizione dello
stesso da parte di tutti i consiglieri comunali che concordano sulla richiesta
da inoltrare alla regione per l'indizione del relativo referendum consultivo.
Come
membri consiliari di minoranza, oltre ad esprimere stupore di fronte ad un
documento di questo tenore che si è materializzato in data odierna,
ovvero tre
giorni prima che il consiglio regionale discuta la proposta di legge sulla
fusione, avremmo ritenuto necessario un dibattito in consiglio comunale, in cui
fosse per la prima volta illustrato il percorso che si intende intraprendere.
Più
volte in questi anni di riforme istituzionali abbiamo richiesto un punto
all'ordine del giorno in cui si potesse parlare delle scelte politiche da
intraprendere. Abbiamo appreso dalla
stampa la costituzione di un comitato promotore di cui il sindaco ed altri
membri della giunta fanno parte e solo ora, apprendiamo, dal documento in
oggetto, che il comune di Cutigliano ha realizzato in collaborazione con il
suddetto comitato assemblee che hanno coinvolto i cittadini. (I volantini di
indizione delle assemblee erano però promossi dal comitato e il Sindaco e gli
altri membri della maggioranza avevano detto di aver aderito al comitato a
titolo personale).
Se
il comune ha affiancato il comitato, a maggior ragione il consiglio, con i
consiglieri tutti avrebbe dovuto essere interpellato. Le nostre richieste sono
sempre state disattese, addirittura all'ultimo consiglio il sindaco ha
sostenuto che in materia di fusione ci fosse poca chiarezza... tanto poca da
portare a questo documento dopo neanche una settimana!
A
questo punto, oltre a ribadire la nostra contrarietà all'istituzione del comune
unico, che mal risponde, a nostro avviso, così delineato, alle esigenze di un
territorio disomogeneo e vasto, contestiamo anche il modo in cui si vuole
raggiungere questo risultato.
Più
volte abbiamo evidenziato che il percorso più appropriato sarebbe stata la
trasformazione della Comunità montana in Unione dei comuni speciale, basata
sulla gestione associata dei servizi, sulla governance territoriale e sul mantenimento
delle deleghe di competenza dell'ente montano. Non si può fondere la storia e
le tradizioni di più identità territoriali senza operare una profonda azione di
ridefinizione istituzionale che presuppone una complessa fase costituente che
coinvolga la popolazione e la renda consapevole del cambiamento.
Non
dimentichiamo che tutto questo nasce da un'esigenza di razionalizzazione delle
forze e delle risorse finalizzate a rendere più organici i servizi sul
territorio e che ad oggi, la gestione associata di alcuni di essi è del tutto
carente e disorganizzata. Una scelta progressiva maggiormente consapevole e
strutturata, a nostro avviso, avrebbe potuto portare risultati migliori.
Ancora
una volta ci sembra che dietro queste scelte non ci sia una strategia di ampio
respiro bensì una politica schizofrenica che mal risponde alle esigenze dei
cittadini e del territorio.
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[Martedì 11 giugno 2013 | 17:10 - © Quarrata/news]
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