di MARCO FERRARI
La strana storia di un documento fatto
circolare al di fuori degli organi istituzionali, con cui si chiede di spingere
in ogni modo per il referendum di ottobre – A Cutigliano l’opposizione si è
rifiutata di firmare
MONTAGNA. Sul sito del Comitato
Promotore per la fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San
Marcello, è apparso in bella evidenza un documento,sottoscritto all’unanimità dai consiglieri del Comune di Piteglio, datato 7 giugno.
Il testo dice:
Documento sottoscritto all’unanimità
dai Consiglieri di Piteglio nel Consiglio Comunale del 7 giugno 2013
I
CONSIGLIERI COMUNALI DI PITEGLIO
Considerato
che da mesi è in corso
sulla Montagna un dibattito sulla fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano,
Piteglio e San Marcello Pistoiese promosso dal Comitato promotore della
fusione;
che su tale argomento si
sono espresse organizzazioni di categorie economiche, organizzazioni sindacali
e di associazioni dei cittadini;
che il Comune di Piteglio
ha realizzato in collaborazione con il Comitato assemblee in tutte le frazioni
di Piteglio che hanno coinvolto i cittadini interessati;
che è attualmente all’attenzione
del Consiglio Regionale la proposta di legge n. 213/2013 per la fusione dei
comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese che, in caso
di esito positivo del referendum consultivo, prevede la fusione con decorrenza
dal 1.1.2014 e le elezioni degli organi del nuovo comune nella primavera 2014;
che i Sindaci nel corso
dell’audizione presso la Prima Commissione del Consiglio Regionale del 11
aprile 2013 hanno espresso il loro rispettivo parere;
che la Prima Commissione
ha trasmesso al Consiglio Regionale la proposta di legge sopra citata con
parere favorevole espresso all’unanimità di tutti i componenti in data 9 maggio
2013;
che la proposta di legge
sarà portata all’attenzione del Consiglio Regionale il prossimo 11 giugno 2013;
Ritenuto
che sia opportuno affidare
ai cittadini l’opportunità di esprimersi direttamente sulla proposta di fusione
attraverso un referendum consultivo indetto dalla Regione Toscana da tenersi
nel mese di ottobre 2013, in modo da non perdere l’eventuale occasione delle
elezioni degli organi del nuovo comune nel 2014;
ritenuto che nei tempi da
ora all’eventuale referendum nel mese di ottobre vi siano le condizioni
temporali sufficienti per organizzare ulteriori proficui coinvolgimenti dei
cittadini con eventuali percorsi partecipativi attivati in collaborazione con i
comuni interessati;
Per quanto sopra richiedono
al Consiglio Regionale di:
1) sostenere quanto già
proposto all’unanimità dalla Prima Commissione che ha licenziato la proposta di
legge n. 213/2013 con parere positivo;
2) indire il referendum
consultivo della popolazione in tempi utili (autunno 2013) per poter
eventualmente votare per le elezioni degli organi del nuovo comune nella
primavera 2014.
Lo
stesso identico testo, prova evidente di una preparazione e regia
sovracomunale, è stato chiesto di sottoscriverlo anche ai consiglieri comunali
di Cutigliano.
Quelli
di opposizione hanno negato la propria firma.
La
premessa del documento è una delle più sconcertanti ed evidenzia che: “[...] da
mesi è in corso sulla Montagna un dibattito sulla fusione dei Comuni di
Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese promosso dal Comitato
promotore della fusione[...]”. Proprio perché è così tanto tempo, non si riesce
a capire come mai ancora, salvo il Consiglio Comunale di Abetone, recentemente
espressosi in maniera ufficiale tramite approvazione d’ordine
del giorno con relativa delibera per lo stralcio del Comune di Abetone dalla
proposta di legge presentata in Regione, ancora la questione “Comunone Sì
Comunone No” non sia approdata nelle sedi istituzionali più appropriate
degli altri tre Comuni interessati.
Una
forma inusuale di far prendere posizione ai rappresentanti democraticamente
eletti dai cittadini: non sembra infatti che l’approvazione o meno di detto
documento sia passata attraverso il consiglio: il documento non è infatti
presente fra gli atti deliberati dal massimo organismo.
È
regolare tutto questo? Sono questi i metodi di governo del prossimo Grande
Comunone?
Se le
cose si fanno così, c’è da mettersi le mani nei capelli…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 11 giugno 2013 | 08:13 - © Quarrata/news]
E dopo aver negato la propria firma, i rappresentanti dell’opposizione cosa hanno fatto?
RispondiEliminaNIENTE.
Come non hanno fatto nulla per la chiusura della Comunità Montana e per l’ospedale Pacini.
Ma l’opposizione nel comune di Cutigliano, esiste?
Con le opportunità che gli si sono presentate, non sono riusciti a muovere foglia e a rovesciare la maggioranza del comune! sono degli incapaci bisognosi di un tutore, o non lo possono fare per i ricatti ai quali sono soggetti, che non gli permettono di farlo.
Ma non è nel periodo del mandato di Nesti Graziano che Energreen / sindaco Ceccarelli hanno avuto le concessioni? Addirittura sembra in modo poco trasparente.
Ex sindaco Nesti, ci dica qualcosa in merito e visto che c’è, ci dica anche cosa secondo Lei è successo in Comunità Montana.
Sia tra i sostenitori che tra gli oppositori della fusione dei comuni, nessuno ha sposato la causa con convinzione , ma solo per interesse personale; e se alcuni sono per il comunone e altri non sono riusciti ad accasarsi, sono obbligati a passare tra chi lo contrasta.
Alcune voci pettegole, parlano di un incontro carbonaro tra coloro che contrastano il comunone con a capo l’ex sindaco Graziano Nesti, se non sbaglio inizialmente sostenitore della fusione, - Il Tirreno 19 Novembre 2010 http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2010/11/19/news/referendum-sul-comune-unico-1.2179361 . Anche questo gruppo / comitato, - quelli contro il comunone - sostenuto da un gruppo di interessi, quello che gestisce la Doganaccia, sicuramente usufruitore di grandi favori dalla defunta Comunità Montana, allo stesso modo dei sostenitori del comunone con l’altro gruppo di interessi, la Dynamo Camp.
A questo punto, maggioranze e opposizioni, mandate i gestori della Doganaccia e i responsabili della Dynamo Camp in Regione a rappresentarvi e lasciate che siano loro a scannarsi sulla definizione della futura organizzazione dell’amministrazione della Montagna Pistoiese.