mercoledì 20 novembre 2013

CENTRO RACCOLTA PALLAVICINI. BELLA BOCCIA, SINDACO BERTINELLI!


di EDOARDO BIANCHINI

PISTOIA. Nessuna meraviglia che stia finendo così.
Perché non si amministra – e non può farlo nemmeno un filosofo – prima decidendo e poi mandando a chiamare la gente e invitandola, con dolci e accomodate parolette, ad accettare uno stato di fatto. Non è politica nuova è solo centralismo (in)democratico.
Mi limito a un volo radente, affidandomi a riflessioni immediate sulle notizie uscite oggi sui quotidiani.

Parlo a Samuele Bertinelli, che non vuole ascoltare, ma al tempo stesso anche a Sarteschi: nessuno dei due ha capito (e per dei bravi giovini – come direbbe un Joe Pesci da Mio cugino Vincenzo – la cosa mi sembra abbastanza grave) che è irrimediabilmente finito il tempo del Pci e che le decisioni ognuno le prende in piena libertà di coscienza.
La maggioranza non è più di cemento armato, non si fa più nella sede del Pcus, ma si crea e si distrugge – secondo la legge di Lavoisier – di volta in volta. Piaccia o non piaccia.
È chiaro, poi, che il calcio nel sedere faccia male, ma è così.
Non avere capito questo, cari Bertinelli e Sarteschi, è grave per chi intende amministrare una città che, pur essendo na cacatiell’ e mosc sulla carta geografica (e sto citando De Sica, non Cinci Frugiataio…), ha sempre il diritto di essere amministrata con il rispetto che è dovuto al popolo lavoratore non da Berlusca, ma da quel partito che si fregia dell’appellativo caratterizzante di democratico.
Da questo ulteriore scazzone – la debole Giunta Bertinelli, finora, ce ne ha fatti vedere a bizzeffe, pur facendo finta di nulla – discende che:
1. o il Sindaco cambia rotta
2. o la città cambia rotta
3. o ai pistoiesi sta bene di tutto e di più e perciò non si lamentino.
Scelgano i lettori cosa pensare. Perché sono convinto che non solo non si può andare avanti così, ma soprattutto non si deve.
E se Publiambiente non prende in comodato (retribuito) Billwiller, Bertinelli trovi un’altra più saggia soluzione anche a questo, fra i mille suoi altri problemi.
S’è fatto eleggere lui Sindaco di Pistoia: non è che i Pistoiesi glielo abbiano imposto con il manganello!
È chiaro?
•••

IL DOCUMENTO BETTI-LATTARI
CHE HA DETERMINATO IL DEFAULT


La gestione dei rifiuti nella nostra città sperimenta un ritardo nel raggiungimento degli obiettivi fissati dal decreto legislativo 152/06 che per il 2012 stabilisce almeno il 65% di raccolta differenziata in Italia.
La raccolta differenziata porta a porta responsabilizza i cittadini che sono chiamati a pagare in proporzione ai rifiuti prodotti. Una direttiva europea impone agli stati membri di applicare la regola del “chi inquina paga”. La gestione dei rifiuti fa pagare al consumatore finale una parte del costo di smaltimento, anche se questi spesso non può scegliere di ridurre la quantità di rifiuti associata ai prodotti che acquista.
L’attivazione di politiche e strumenti che stimolino il sistema produttivo a ridurre gli imballaggi è un passo necessario per attivare un processo che da una parte collochi la nostra città in un percorso indirizzato al raggiungimento dell’obiettivo “rifiuti zero” e dall’altra consenta alle famiglie di contenere i costi del servizio di gestione porta a porta che rischiano di diventare insostenibili.
La riduzione dei rifiuti è un obiettivo prioritario che consente di preservare il territorio attraverso il contenimento della domanda di discariche ed impianti di incenerimento, preservando la qualità della vita degli insediamenti. L’organizzazione del servizio nella nostra città non può prescindere da questi obiettivi generali. Le strutture a servizio del modello di raccolta dovranno quindi rappresentare un’occasione per recuperare aree pubbliche già trasformate urbanisticamente. Dovranno quindi essere preservate le aree residenziali, selezionate aree dismesse e/o da riqualificare e/o da riconvertire ecologicamente, di proprietà pubblica e localizzate in aree artigianali o industriali, in modo da scongiurare il consumo di nuovo territorio, la cementificazioni di aree verdi o agricole, preziose per l’equilibrio urbanistico della nostra città. Detto tutto questo, appare indispensabile che sia implementato il confronto con i cittadini e i comitati da essi costituiti per una scelta condivisa del luogo in cui insediare le strutture. In particolare ci sembra opportuno considerare tra i luoghi eligibili l’area industriale presso i cantieri comunali, che essendo già nella piena proprietà dell’amministrazione non necessiterebbe di essere espropriata.
Andrea Betti e Paolo Lattari

E IL COMITATO DEI CITTADINI RINGRAZIA

Il Comitato Area ex Pallavicini, in merito alle notizie apparse tra ieri e oggi,  ringrazia pubblicamente i Consiglieri che hanno manifestato le loro perplessità, sottoscrivendo e firmando un documento, su un progetto dalle controverse implicazioni, mostrando sensibilità che dovrebbe sempre accompagnare l’azione politica quando questa interferisce con delicati equilibri territoriali e con la qualità della vita delle popolazioni attuali e future.
Ci auguriamo inoltre che sia l’occasione per riaprire il dibattito e ripensare radicalmente alla scelta di trasformazione irreversibile del territorio, che i residenti e il Comitato  giudicano profondamente sbagliata.
Alessandro Lomis 
Presidente Comitato Area ex Pallavicini

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Mercoledì 20 novembre 2013 | 19:43 - © Quarrata/news]

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