«Cambiamento è un concetto neutro, sta dunque a noi riempirlo
con quei principi che renderebbero più giusto il nostro Paese» – «Non accettiamo di essere definiti la Sinistra conservatrice»
PISTOIA-PROVINCIA. Un gruppo di Giovani Democratici ha scritto, come
sostegno alla candidatura di Gianni Cuperlo a Segretario Nazionale del Pd, la
lettera che segue:
L’8 dicembre si decide il futuro del
nostro Partito.
Siamo ragazzi sotto i trent’anni che
credono nella politica e militano con passione dentro il Partito Democratico.
Viviamo il Partito come fosse la nostra seconda famiglia, come fosse la casa
che abbiamo contribuito a costruire mattone dopo mattone e riteniamo che,
giunti al momento nel quale si deve deciderne il Segretario, la candidatura che
meglio interpreta le nostre istanze sia quella di Gianni Cuperlo.
Affinché il Pd sia utile all’Italia e
quindi possa risolvere i problemi del nostro Paese, la questione del suo ruolo
e della sua organizzazione è dirimente. Un Partito Democratico che funziona,
che sta sui territori, accanto ai cittadini e dunque aperto alla società è
quello che vogliamo: perché un Partito forte non può e non deve esaurirsi nella
leadership, dal momento che da solo nessuno può farcela. È il momento di
costruire un Partito vero, non un comitato elettorale permanente: il Pd deve
diventare un soggetto politico con dei valori forti e riconoscibili, non uno “spazio
senz’anima”.
Si tratta, perciò, di scegliere un
segretario che sia in grado di rifondare il Partito e di sciogliere il nodo del
rapporto tra rappresentanza e partecipazione. Le proposte contenute nel
documento di Cuperlo, come discussione aperta e consultazione periodica sui
vari temi, un Partito radicato sui vari luoghi di lavoro e di studio, che
coinvolga gli iscritti promuovendone la formazione e che rilanci il ruolo dei
circoli, vanno esattamente in questa direzione. È ovvio, quindi, che il Partito
che decideremo di essere, influenzerà il progetto di cambiamento che abbiamo
per questo Paese.
Ovviamente, non possiamo e non vogliamo
eludere il fatto che in questo momento sia necessario un rinnovamento radicale.
Rinnovare però non significa soltanto “cambiare facce”: si rinnova qualcosa,
infatti, tramite analisi critiche e profonde dei problemi della nostra società,
tramite l’implementazione di nuove idee e grazie ad una partecipazione attiva e
non superficiale. Rinnovare significa anche coniugare il vecchio al nuovo,
significa non vergognarsi della propria storia e del proprio patrimonio
culturale, essendo comunque consci dei propri errori. Il Partito deve divenire,
quindi, un vero e proprio motore del cambiamento, andando oltre ai
personalismi, e deve guidato da un segretario che se ne occupi a tempo pieno e
non lo veda come un passaggio necessario ed utile alla propria “scalata al
potere”.
Il cambiamento in sé è un concetto
neutro, sta dunque a noi riempirlo con quei principi che renderebbero più
giusto il nostro Paese. Infatti, parole antiche come “eguaglianza”, “equità”, “giustizia
sociale” e “dignità”, oggi devono tornare al centro dell’azione politica della
Sinistra: si tratta di dare finalmente voce a chi, fino a questo momento, non
ne ha avuta. D’altronde, citando lo stesso Cuperlo, “noi non siamo il volto
buono della destra, noi siamo la Sinistra”.
Non accettiamo però di essere definiti
la Sinistra conservatrice.
Può essere forse definito da
conservatori rifiutarsi di vedere i diritti come privilegi e pensare che
questione sociale e democratica coincidano? O pensare che la spesa pubblica non
vada ridotta, ma riqualificata, evitando gli sprechi e le inefficienze? O
ritenere primario per la crescita economica, culturale e sociale del nostro
Paese investire su scuola, università e ricerca? O ancora, aggredire l’evasione
fiscale e intervenire sulle “pensioni d’oro”? O desiderare una legge chiara sul
fine vita ed una che estenda diritti e doveri alla coppie gay e che ne tuteli i
figli?
La volontà di sostanziare questi
principi, non può esaurirsi, a parer nostro, solo all’interno dei confini
nazionali, ma deve estendersi all’intera Unione Europea: vogliamo un partito
europeista che senta proprie le istanze del Partito Socialista Europeo e che
veda gli Stati Uniti di Europa come il proprio orizzonte ideale e politico.
Forse in tutto questo siamo in
controtendenza, ma il nostro è un anticonformismo in sintonia con il bene
comune.
Patrizio Balli, Pd Pistoia
Marco Catola, Pd Pescia
Gabriele Femia, Pd Pistoia
Valeria Nanni, Pd Pescia
Valentina Noligni, Pd Agliana
Benedetta Papa, Pd Buggiano
Agnese Pippolini, Pd Montale
Valentina Sbanchi, Pd Pistoia
Federica Scirè, Pd Montale
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[Martedì 12 novembre 2013 | 09:00 - © Quarrata/news]
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