SAN MARCELLO-MONTAGNA.
Il Comitato per la fusione dei Comuni di Abetone Cutigliano Piteglio e San
Marcello P.se prende atto che l’avvio della discussione nel merito sulla
proposta di legge nella 1.a Commissione del Consiglio Regionale ha aperto un fase nuova.
La prima seduta di audizione dei
Sindaci, ed anche i successivi comunicati apparsi sulla stampa, hanno
evidenziato che gli obiettivi del comune unico e del referendum in autunno sono
largamente condivisi.
La parola deve essere data ai
cittadini per consentire, nel modo più logico e razionale in caso vittoria del
referendum, il primo voto per il comune unico nelle elezioni amministrative del
2014.
Il comitato auspica, che nei tempi
disponibili, da ora al referendum in autunno si possa attivare, insieme a tutti
i Comuni coinvolti, un progetto di partecipazione
di tutti i cittadini della Montagna per approfondimento dei benefici che
deriverebbero dalla realizzazione della proposta.
Il Comitato, che già da tempo ha
avviato una proprio percorso di informazione e coinvolgimento dei cittadini con
numerose iniziative svolte nei mesi scorsi, non può che salutare positivamente tale possibilità ed ad essa darebbe il massimo sostegno.
La montagna pistoiese ha urgente
necessità di interventi per rivitalizzare un tessuto socio economico che oggi
manifesta grandi difficoltà. Le opportunità di risposta, che il comune unico
mette a disposizione, sia in termini di straordinari investimenti che di
semplificazione delle procedure, efficienza e risparmio, devono essere tempestivamente colte per consentire di dare nuovo
lavoro, soprattutto ai giovani, e migliorare i servizi erogati ai cittadini.
[comunicato
http://www.altopistoiese.it/]
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[Sabato 13 aprile 2013 | 10:54 - © Quarrata/news]
Che - sulla Montagna di Pistoia - le istituzioni e la politica siano fragili, per non dire inesistenti, è fortemente provato anche dalla vicenda "Comunone/Dynamone".
RispondiEliminaOvunque, a giro per la Toscana, la tematiche delle unioni/fusioni dei piccoli Comuni è interpretata e guidata dalle stesse amministrazioni comunali e i partiti (almeno quello che oggi resta dei partiti politici), in particolare il PD, svolgono un ruolo attivo.
Sui monti di Pistoia, al contrario, tutto è in mano a uno strano Comitato presieduto dal rappresentante di un potere (economico, finanziario, immobiliale, terriero) davvero forte.
Il testo della pdl in un Consiglio Regionale dominato dal PD, viene fatto presentare nientemeno che da un consigliere regionale eletto con il "babbo del Trota" e che non si spanciava certo dalle risate quando l'Umberto inneggiava al "dio Po".
Istituzioni e forze politiche locali dovrebbero interrogarsi sulle responsabilità politiche (quelle giudiziarie le vedremo - forse - quando la magistratura si sveglierà dal grande sonno) legate all'incredibile ammanco in Comunità Montana. Ma dovrebbero anche interrogarsi sul futuro dei servizi in Montagna (ospedale e non solo).
Invece cosa accade? Già: cosa accade in questo importante pezzo di territorio pistoiese sempre più lasciato solo?
Quante, oggettivamente, le cose strane in tutta questa vicenda ...
Sarà questa la soluzione e servile a chi? Sicuramente per mettere la parola FINE alla vicenda della Comunità Montana con buona pace del reo confesso che potrà godersi il maltolto ma soprattutto con l'impunità per tutti i politici e gli altri soggetti coinvolti. Tanto chi sa non parlerà perché come dice un mio amico "meglio odiato in montagna che eroe a Santa Caterina"!
RispondiEliminaEppure basterebbe che la magistratuta cacciasse il naso nei conti correnti e nei depositi bancari della gente che ha bazzicato la comunità montana, e le cose sarebbero tutte chiare e subito.
RispondiEliminaMa si dura fatica eh, a cercare. c'è da lavorare troppo!!!