PISTOIA. La decisione del TAR sulla vicenda del
c.d. caro mensa e sulla applicazione dell’Isee
per individuare classi di
pagamento per tutti gli utenti del servizio, fa giustizia di un triplice vizio,
ideologico, amministrativo e contabile.
Voler
caricare di ulteriori oneri coloro che già pagano tasse altissime, ben
superiori al costo effettivo di produzione del pasto che è a tutti gli effetti
un servizio a domanda individuale genericamente fornito - rappresenta un vizio
ideologico che il Sindaco ha voluto percorrere con superficialità e arroganza.
Ciò
ha provocato un indubbio errore amministrativo senza contare la conseguente
protesta ed il caos nelle scuole per i panini portati da casa che a sua volta
ha già innescato una notevole diminuzione della copertura del servizio (prima
di fatto al 100% ed oggi sceso sotto l’80),
con gravi conseguenze negative per le casse comunali.
Ora
si prospetta anche la possibilità che i genitori possano, legittimamente,
pretendere la restituzione di quanto indebitamente versato, innescando un
ulteriore circolo vizioso che di fatto graverà in assenza di eventuali interventi
della Corte dei Conti sulle tasche delle stesse famiglie!
Già
al momento in cui richiedemmo il Consiglio Straordinario svoltosi il 22 ottobre
2012 su questo tema ponemmo con forza queste riflessioni, che furono bocciate
senza appello come strumentalizzazioni in difesa di chi non vuole aiutare il
prossimo; oggi pretendiamo delle pubbliche scuse da chi troppe volte si erge a
giudice degli altri anziché di sé stesso e della sua Giunta, e intende piegare
persino le leggi ed il buon senso ai propri desiderata.
Occorre
quindi trarre subito insegnamento da questa lezione, dando vita ad una
riflessione sul futuro della mensa, sul suo valore educativo e su come poter
recuperare questo grave strappo con la nostra comunità. In tal senso crediamo
che la responsabilità di come è nata questa storia sia chiara, e stia in un
approccio ideologico che poco si attaglia al grave momento di crisi che tutti
stiamo attraversando, che richiede partecipazione vera e pragmatismo.
La
città attende di capire se il Comune impugnerà la sentenza oppure – come noi riteniamo sia opportuno – si adatterà subito ai suoi contenuti,
per garantire a tutte le famiglie che lo richiedano (trattasi infatti di
servizio a domanda individuale) un pasto di qualità accettabile, che abbia
costi contenuti e che non stravolga più (con proteste legittime) le regole
della condivisione del pranzo, come momento di crescita e di apprendimento dei
bambini.
Capogruppo Annamaria Celesti
Cons. Alessandro Capecchi
Cons. Stefano Gallacci
Cons. Alessandro Sabella
Cons. Margherita Semplici
Cons. Alessandro Tomasi
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[Sabato 13 aprile 2013 | 20:38 - © Quarrata/news]
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