Oltre ai Sindaci in Regione anche
Andrea Brachi della Cgil di Pistoia
FIRENZE. Ascoltati in commissione Affari istituzionali i
sindaci di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese
Il percorso della legge che
potrebbe portare al Comune unico della Montagna Pistoiese è stato al centro dei
lavori della commissione Affari istituzionali presieduta da Marco Manneschi,
Idv, che ha ascoltato in audizione i sindaci dei territori interessati e le
rappresentanze sociali.
Si tratta di una proposta d’iniziativa consiliare presentata da Antonio Gambetta Vianna e Gianluca Lazzeri di Più Toscana. Quattro sono i Comuni interessati al progetto. Sui loro territori, se il Comune unico sarà realizzato, arriveranno degli importanti finanziamenti regionali in aggiunta a quelli dello Stato.
Questa mattina, in commissione Affari istituzionali, si sono presentati i
sindaci Giampiero Danti dell’Abetone, Carluccio Ceccarelli di Cutigliano,
Claudio Gaggini di Piteglio e Silvia Cormio di San Marcello Pistoiese. Con
loro, Andrea Brachi della Cgil di Pistoia.Si tratta di una proposta d’iniziativa consiliare presentata da Antonio Gambetta Vianna e Gianluca Lazzeri di Più Toscana. Quattro sono i Comuni interessati al progetto. Sui loro territori, se il Comune unico sarà realizzato, arriveranno degli importanti finanziamenti regionali in aggiunta a quelli dello Stato.
L’unico ad aver espresso delle perplessità è stato Danti, secondo cui “deve essere la popolazione a decidere” e per il quale esistono “aspetti culturali ed economici che differenziano l’Abetone”. Per il resto, l’idea di andare verso l’unione dei Comuni è stata condivisa dagli altri sindaci e dal rappresentante della Cgil, fermo restando che la Cormio ha chiesto di attivare un “percorso partecipativo”, Ceccarelli si è detto “convinto assertore dell’unione” e Gaggini ha parlato di “importante progetto”. Per quanto riguarda la Cgil, Brachi ha evidenziato che “nel mezzo di crisi come questa, l’unione dei Comuni rappresenta una prospettiva utile ed interessante”.
Sollecitato da un’osservazione della Cormio, Alberto Magnolfi, Pdl, ha chiesto se anche Sambuca Pistoiese, eventualmente, potrebbe far parte del Comune unico. Ma Gambetta Vianna, uno dei promotori, ha ricordato che “con Sambuca non vi è continuità territoriale in quanto la zona di Pracchia, che potrebbe collegare Sambuca, fa parte di Pistoia, non coinvolta nel progetto”.
Il presidente Manneschi ha ricordato che “la legge regionale che disciplina le unioni di Comuni può essere modificata, tenendo conto della volontà dei cittadini”. Inoltre non ha escluso che pure la legge sul Comune unico della Montagna Pistoiese, in un secondo momento, possa interessare il Comune di Sambuca.
Il consigliere Gabriele Chiurli del gruppo Misto, infine, ha chiesto di mettere l’accento sulla possibilità che dei territori già uniti, e che dunque hanno usufruito di finanziamenti, potrebbero avere ulteriori finanziamenti se dovessero provvedere a fondersi con un altro Comune ancora. (mc)
Resta comunque da capire con chiarezza
il perché della presenza della Cgil di Pistoia.
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[Giovedì 11 aprile 2013 | 17:44 - © Quarrata/news]
E dài, le popolazioni dell'alta montagna pistoiese si trovano ancora una volta di fronte ad una scelta fatta sul tipo "o mangiare questa minestra o saltare questa finestra" da persone che - su sollecitazione del Dynamone Comunone e da ben conosciuti personaggi - vogliono far arrivare anche a San Marcello non tenuto ad unirsi i contributi che a termine di legge nazionale spetterebbero a Abetone, Cutigliano e a Piteglio.
RispondiEliminaUna musica che ulteriormente ci penalizza dopo il classico sfogliamento del carciofo costituito dal trasferimento delle deleghe già attribuite alla sciagurata Comunità Montana, trasferimento della promozione turistica alla Provincia ed alla Regione, a quella grossa presa di culo che - giocando sulle parole- definisce potenziamento in luogo di dismissione dell'ospedale di San Marcello.
Il tutto per ulteriormente porre sotto silenzio le malversazioni ignorate da presidenti, assessori, da dirigenti e da revisori dei conti e rimettere il potere nelle mani di quei politici del PD sconfessati e timorosi di presentarsi di fronte alle assemblee popolari ( vedi Gianfranco Venturi, Valerio Sichi, Adamo Bugelli & compagni).
E' opportuno ribadire che su questo percorso ci hanno messo i lobbysti appartenente al Movimento per il Comunone Dynamone che
prima hanno manovrato perchè non si costituisse l'Unione dei Cpmuni, poi fatto presentare la proposta di referendum ai consiglieri regionali di Toscana Più, Gambetta Vianni e a Lazzeri, infine messi in un cantuccio dalla proposta del Partito Democratico.
Unica speranza che rimane dopo queste ripugnanti manfrine è che la Magistratura pistoiese si muova e, accertata la Verità, irroghi a chi ha massacrato la Comunità Montana le pene previste dalla legge aggiungendo in più la impossibilità di presentarsi candidato.
"Oportet ut scandala eveniant" dice la dottrina cristiana. un detto sacrosanto. semprechè ci sia qualcuno disposto a far volare i cenci in aria.