di MARCO FERRARI
Simone Fini e Roberto Biagini si
presentano alla Coop di Maresca in nome dell’Asl e spiegano cosa è successo al
Pacini
MARESCA-MONTAGNA. In principio era il Verbo Potenziare, ora sono due:
qualificare e riorganizzare.
Il problema dell’Ospedale Pacini è tutto qui: sono le parole.
Mi immagino la riunione nella sala ovale convocata d’urgenza per capire
come mai c’è tutto questo can-can sull’Ospedale Pacini: dirigenza Usl al
completo, staff Amministrativo e Sanitario convocati, consulenti e tecnici di
ogni genere. Sul tavolo la questione spinosa dell’Ospedale Pacini di San Marcello:
«Si
può sapere in maniera definitiva dov’è il problema, visto che i Sindaci non me
l’hanno raccontata giusta?».
Iniziano i consulti, si susseguono l’interventi, poi il responso: il
problema risiede nel verbo utilizzato potenziare.
«E che cacchio! Cambiamolo! Tutto io devo dirvi!
Utilizzate riorganizzare oppure qualificare. Andate e diffondete la mia parola».
E così è stato. Ieri sera alle 21 a Maresca nella sala Coop, si è tenuta la
prima delle riunioni indette dal Comune di San Marcello, ne seguiranno poi in
tutte le terre, sulla riorganizzazione del fu Ospedale, ora Piot, fu Lorenzo
ora Filippo Pacini.
In questa Babele di riorganizzazione linguistica hanno pensato bene di
cambiare, al povero ospedale massacrato, perfino il nome.
La riunione, con circa 50 presenti, è stata tenuta dal dott. Simone Fini
coordinatore sanità dal 2008 e dal dott. Roberto Biagini, direttore degli
ospedali di Pistoia e San Marcello, presenti il Sindaco e Vicesindaco di San
Marcello.
Fiumi di parole e anche di auto-incenso, per magnificare la grandiosità
della sanità Toscana, nuovo e moderno Moloch a cui tutti dobbiamo essere devoti
e a cui tutto va sacrificato. Perché il Moloch, termine utilizzato proprio dai
relatori nei confronti dell’Ospedale Pacini, è il sistema sanitario,
soprattutto quello amministrativo, non certo l’Ospedale Pacini che è la vittima
sacrificale.
Un magnifico sistema di cui giornalmente le cronache giudiziarie e non sono
piene di scandali, di voragini finanziare e di disservizi al cittadino. Fatti
che si dovrebbe far finta di non vedere. Anche oggi sulla cronaca di Pistoia ne
abbiamo uno splendido esempio. Leggetelo.
Sconcertati anche altre dichiarazioni. La sanità è una cosa seria complessa
e in continua evoluzione. L’obbiettivo principale di questa riorganizzazione è
per il bene della persona, purtroppo sempre più utente e sempre meno cittadino.
Tutti dobbiamo avere le stesse opportunità, a tutti deve essere garantita la
stessa qualità del servizio e la stessa sicurezza delle cure. Perché gli abitanti
della Montagna non sono cittadini di serie “B”, sono persone che hanno gli
stessi diritti di quelli di Pistoia. Quindi, la soluzione è consequenziale.
Cittadini della Montagna volete essere curati? Andate a Pistoia e non come
qualcuno, un po’ troppo furbo, che per fare degli esami e non aspettare i
canonici e egualitari 6 mesi di lista di attesa, ha osato rivolgersi a
Marzabotto nella vicina Emilia dove l’esame viene fatto aspettando appena una
settimana o anche meno.
Tutto questo, è stato spiegato, non va bene. Queste cose hanno un costo. Ma
come, il cittadino ha trovato un servizio che funziona e che comunque paga e in
nome di una falsa e pelosa equità da ora in poi gli negano questo tipo di
accesso?
La pacchia è finita, siamo tutti uguali, tutti si deve poter usufruire
dello stesso tipo di trattamento offertoci magnanimamente dalla nostra Regione
Toscana. Equità sì, ma verso il basso.
E questo sarebbe il nuovo corso della comunicazione della Asl? Ma fateci il
piacere...
Dimenticavo… È stato finalmente trovata la difficile quadratura del cerchio
riguardo alla famosa Commissione di salvaguardia. La Commissione sarà
potenziata (ci risiamo) con l’apporto dei consiglieri di minoranza ed il
compito di monitorare.
Continuerà però a non ascoltare.
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[Sabato 13 aprile 2013 | 21:53 - © Quarrata/news]
Su questioni tecnicamente complesse come sono quelle di una "riorganizzazione" ospedaliera (oltretutto in questo specifico momento di spending reviuw), un aspetto balza subito evidente: lo squilibrio fra tecnici e politici.
RispondiEliminaI secondi (in particolari quei sindaci visti domenica scorsa fra l'imbarazzato, il nervoso e il silenzioso) sono troppo deboli e privi di conoscenze per sedersi in modo proficuo allo stesso tavolo con ASL e professionisti.
Inventarsi una "Commissione" fatta solo di consiglieri comunali (pensando di allargarla ad altri consiglieri, di opposizione ma sempre tecnicamente in-competenti), è stato un errore.
La Commissione si poteva anche fare, per affrontare il progetto ASL, ma almeno qualche competenza tecnica (magari extra regionale) ci andava inserita ... Altrimenti il gioco era (è e sarà) troppo facile.
PS)- Dimenticavo: se è vero che Paccagnini (vicesindaco di San Marcello e responsabile di quella Commissione) è dipendente ASL di Siena (a proposito: di che livello?), non mi pare molto ... compatibile che lo stesso (certo una brava persona) possa dimostrarsi "grintoso" nei confronti della ASL di Pistoia. O sbaglio?