di LUIGI SCARDIGLI
Il ricordo commosso di Mariangela
Melato
PISTOIA. Gli applausi, al termine della rappresentazione, Luca De
Filippo e la compagnia che ieri sera ha dato vita alla prima del trittico al
Manzoni de La Grande Magìa, li hanno
rivolti alla memoria di Mariangela Melato, la
più grande artista del nostro teatro, ha lapidariamente detto,
profondamente commosso, il regista-protagonista di questa commedia scritta dal
padre Eduardo e rappresentata in tutti questi anni, ad onor del vero, con
eccessiva parsimonia.
Forse perché appartiene al teatro dell’assurdo e nonostante
abbia e sfoderi tutti i crismi della commedia napoletana, alla pari delle altre
rappresentazioni che compongono un vero e proprio ciclo (Napoli milionaria,
Filomena Marturano e Le voci di dentro) si distacca un po’, volando
un po’ più in alto, o più in basso – questo stabilitelo voi, tanto non serve –
dai classici umori partenopei. Il gioco di questa storia si nasconde nella
scatola che Calogero Di Spelta decide di non aprire perché lì dentro sono
conservati l’onestà e la fedeltà di sua moglie, che per un riuscitissimo gioco
di prestigio elaborato dal complice mago professor Otto Marvuglia, quest’ultima
si volatilizza tra le braccia del suo amato, per lunghi quattro anni. Tra la
prestidigitazione del cialtrone illusionista e la vittima della sua sparizione
si muovono i comprimari che agitano babelicamente le acque, un continuo
andirivieni di sorrisi e lacrime, euforie e tristezze che rispondono fedelmente
alla saudade mai nascosta dell’autore.
Con Luca De Filippo, Massimo De Matteo, Nicola Di Pinto e
Carolina Rosi e uno stuolo collaudatissimo di qualcosa di decisamente più
grande di semplice comparse, come lo sono stati Paola Fulciniti, Alessandra D’Ambrosio,
Lydia Giordano, Antonio D’Avino, Daniele Marino, Giulia Pica, Giovanni Allocca
e un tenerissimo Gianni Cannavacciuolo; le scene, molto poco artigianali e parecchio
suggestive, sono firmate da Raimonda Gaetani, mentre le luci sono dirette da
Stefano Stacchini.
La commedia. Ieri sera ho avuto la conferma di essere letteralmente
dissociato dai gusti dei pistoiesi che popolano, in abbonamento, il Manzoni.
Gli applausi, dopo il terzo ed ultimo atto, sarebbero potuti essere assai più
fragorosi di quanto timidi invece si siano fatti sentire, non fosse stato altro
che per omaggiare il ricordo di Mariangela Melato, a cui Luca De Filippo ha
dedicato, mestamente, la serata. La stravaganza kitsch con la quale Luca ha
ribattezzato l’opera paterna, merita, senza dubbio, un apprezzamento e un
gradimento maggiori, anche in relazione alla a volte imbarazzante
immedesimazione che Luca De Filippo fa con suo padre, soprattutto quando si
libera in alcuni gorgheggi dissacratori che avranno ricordato non solo a me,
credo, il disappunto di Eduardo al cospetto del rifiuto del figlio Luca di
costruire il presepe nell’approssimarsi del 25 dicembre in Natale in casa Cupiello.
E nessuno, credo, abbia scorto, nel travestimento da mago di
Luca De Filippo, una vaga somiglianza del funambolo napoletano con Jack
Nicholson, quando indossa i panni di Jocker; ingrato, inoltre, il tepore che ha
salutato la prima di questo nuovo fine settimana all’insegna del teatro a quel
simpaticissimo gioco di parole illusorie sul quale è andato terminando lo
spettacolo e che ha scaraventato verso l’alto l’impacciato e geloso Calogero Di
Spelta nel suo ruolo traumatico di sepolto e imbiancato dalla follia.
Il Presidente Rodolfo Sacchettini, stavolta c’era, e questa
è già una notizia; il caffè che avrei voluto bere in sua compagnia è saltato
per un’inezia telefonica. Il Direttore artistico Saverio Barsanti non è, come
al solito, mancato; mancavano invece, in sala, oltre che i coniugi Grattacaso,
anche un po’ di gradi, ma come mi ha assicurato Patrizia, è dipeso dal fatto
che il teatro riapriva dopo un lungo letargo e la struttura necessita di un
rodaggio maggiore per entrare nella dovuta carburazione.
Oggi pomeriggio, alle 17:30, presso il Saloncino del teatro,
il solito piacevolissimo incontro con gli attori, che si ripresenteranno sul
palco stasera alle 21 e domenica pomeriggio, alle 16, per la terza e ultima
replica.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 12 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
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