mercoledì 3 aprile 2013

A ENRICO ROSSI, PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA


PISTOIA. Giuliano Ciampolini ha scritto al Presidente della Regione Toscana e al Pd nazionale e toscano.
Pubblichiamo l’inizio della lunga lettera, avvisando che, chi vuole leggerne il testo integrale, può scaricarlo da qui.

Caro Presidente Enrico Rossi,
veniamo entrambi dal PCI e in alcune sue posizioni pubbliche (in particolare sulla sua attenzione alla sofferenza sociale) trovo traccia di un’idealità comune dalla parte della giustizia sociale, mentre su altre scelte definibili “sviluppiste quantitative”, a mio parere, bisognerebbe rendersi conto che il secolo in cui siamo impone uno sviluppo qualitativo, non quantitativo (per il nostro Paese e per tutti gli altri Paesi cosiddetti industrializzati e “sviluppati”).

Detto questo, vorrei partire dalla situazione drammatica in cui si trovano gran parte dei Sindaci, Giunte e Consigli Comunali anche in Toscana: le leggi degli ultimi due governi (Berlusconi e Monti), hanno fatto tagli devastanti alle entrate finanziarie dei Comuni e nel Bilancio Preventivo per il 2013 si trovano costretti a tagliare servizi sociali fondamentali (per tutti i cittadini e in particolare per quelli dei ceti sociali più deboli e poveri).
Le faccio due esempi che, penso, sono estendibili a quasi tutti i Comuni di piccole e medie dimensioni: ad Agliana nella spesa corrente del 2013, dovranno tagliare/trovare oltre 1.000.000 euro ed a Quarrata oltre 2.000.000 euro (quindi dovranno tagliare servizi sociali e civili importanti e dovranno aumentare l’Imu, l’Irpef e quasi tutte le tariffe).
Quando in passato ci sono stati tentativi dei governi nazionali di tagliare risorse ai Comuni (anche in misura molto minore di quella decisa dagli ultimi due governi) c’era una mobilitazione dell’Anci e del Pds/Ds/Pd, che riusciva ad ottenere alcuni risultati che ridimensionavano i tagli e contribuiva a capire ai cittadini le responsabilità politiche e la possibilità di scelte diverse.
Oggi l’Anci è come se non esistesse e anche il Pd non promuove nessuna mobilitazione significativa ed efficace: di conseguenza verranno smantellati servizi sociali e civili fondamentali e aumentate tasse e tariffe e i cittadini penseranno che la responsabilità è dei Sindaci e della Giunte (la protesta prenderà di mira quelli di centro sinistra, perché la destra degli evasori e dei ricchi ha sempre chiesto di tagliare la spesa pubblica e Welfare nazionale e locale).
La mia prima domanda è: cosa può fare Lei e la Regione Toscana per contribuire ad una presa di coscienza collettiva dei cittadini sulle responsabilità politiche alla radice dei tagli devastanti di vari servizi sociali e del contemporaneo aumento di tasse e tariffe che colpiranno in particolare i cittadini che non ce la fanno più a vivere in modo dignitoso?
Approfitto di questa lettera per parlare anche delle risorse finanziarie pubbliche destinate non alla spesa corrente ma agli investimenti


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[Mercoledì 3 aprile 2013 | 17:46 - © Quarrata/news]

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