PISTOIA. Giuliano Ciampolini ha scritto al Presidente della
Regione Toscana e al Pd nazionale e toscano.
Pubblichiamo l’inizio della lunga
lettera, avvisando che, chi vuole leggerne il testo integrale, può scaricarlo da
qui.
Caro Presidente Enrico Rossi,
veniamo entrambi dal PCI e in
alcune sue posizioni pubbliche (in particolare sulla sua attenzione alla
sofferenza sociale) trovo traccia di un’idealità comune dalla parte della giustizia
sociale, mentre su altre scelte definibili “sviluppiste quantitative”, a mio
parere, bisognerebbe rendersi conto che il secolo in cui siamo impone uno
sviluppo qualitativo, non quantitativo (per il nostro Paese e per tutti gli
altri Paesi cosiddetti industrializzati e “sviluppati”).
Detto questo, vorrei partire
dalla situazione drammatica in cui si trovano gran parte dei Sindaci, Giunte e
Consigli Comunali anche in Toscana: le leggi degli ultimi due governi (Berlusconi
e Monti), hanno fatto tagli devastanti alle entrate finanziarie dei Comuni e
nel Bilancio Preventivo per il 2013 si trovano costretti a tagliare servizi
sociali fondamentali (per tutti i cittadini e in particolare per quelli dei
ceti sociali più deboli e poveri).
Le faccio due esempi che, penso,
sono estendibili a quasi tutti i Comuni di piccole e medie dimensioni: ad Agliana
nella spesa corrente del 2013, dovranno tagliare/trovare oltre 1.000.000
euro ed a Quarrata oltre 2.000.000 euro (quindi dovranno tagliare servizi
sociali e civili importanti e dovranno aumentare l’Imu, l’Irpef e quasi tutte
le tariffe).
Quando in passato ci sono
stati tentativi dei governi nazionali di tagliare risorse ai Comuni (anche in
misura molto minore di quella decisa dagli ultimi due governi) c’era una
mobilitazione dell’Anci e del Pds/Ds/Pd, che riusciva ad ottenere alcuni
risultati che ridimensionavano i tagli e contribuiva a capire ai cittadini
le responsabilità politiche e la possibilità di scelte diverse.
Oggi l’Anci è come se non
esistesse e anche il Pd non promuove nessuna mobilitazione significativa ed
efficace: di conseguenza verranno smantellati servizi sociali e civili
fondamentali e aumentate tasse e tariffe e i cittadini penseranno che la
responsabilità è dei Sindaci e della Giunte (la protesta prenderà di mira
quelli di centro sinistra, perché la destra degli evasori e dei ricchi ha
sempre chiesto di tagliare la spesa pubblica e Welfare nazionale e locale).
La mia prima domanda è: cosa può
fare Lei e la Regione Toscana per contribuire ad una presa di coscienza
collettiva dei cittadini sulle responsabilità politiche alla radice dei tagli
devastanti di vari servizi sociali e del contemporaneo aumento di tasse e
tariffe che colpiranno in particolare i cittadini che non ce la fanno più
a vivere in modo dignitoso?
Approfitto di questa lettera per
parlare anche delle risorse finanziarie pubbliche destinate non alla spesa
corrente ma agli investimenti…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 3 aprile 2013 | 17:46 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.