di FELICE DE MATTEIS
Il rischio è quello di finire in un
paese dei balocchi o, peggio, di acchiappa-citrulli
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Sul Comune Unico, per il momento, è stata fata la volontà di alcuni Sindaci e
dei poteri forti rappresentati dalla Dynamo e dal suo Robin Hood, Orlandini.
L’attenzione
è stata abilmente spostata su questo falso problema per fare svaporare il miasma
della Comunità Montana, del “potenziamento” dell’Ospedale Pacini e di altri “problemini”
vari.
I
Sindaci, ad esclusione del Danti, ritornati dal “compitino” appreso in Regione
Toscana, ci dicono che il Comunone sarà la purificazione di tutti i mali della
Montagna perché, creando questo mostro frutto di innaturali alchimie politiche,
ogni comune che si fonde potrà contare su contributi regionali aggiuntivi di €.
250.000, per i primi cinque anni.
Che
siano ancora giacenti circa un milione e mezzo di euri in Provincia, lascito
dei conti della ex Comunità Montana – lasciata fallire per €. 250.000 –, più di
un milione di euri di canoni Bim “intelligentemente” mai pretesi e riscossi dai
Comuni, nonché vari milioni di immobili e terreni lasciati deperire (si veda il
Villone a San Marcello) unitamente ai soldi che Gaia deve ai Comuni e che, anch’essi
per incompetenza dei politici nostrani, sono giacenti e non fruibili dalla
collettività della Montagna, dovrebbe pure insegnare qualcosa. O no?
Prima
di tutto riflettere sul fatto che le persone fisiche che perorano la causa del
Comune Unico sono quasi tutte le solite, e lo abbiamo già scritto, che hanno
amministrato la Montagna in questi lunghi anni.
Ne
consegue che se sono stati così abili nello “sgovernare”, credere che siano tutti
divenuti dei super contabili politici è una semplice e pura fesseria. Incapaci
a governare ma bravi a proporre. Comodo. Troppo.
Comunque
la parola ultima spetta alle popolazioni della Montagna che, ne siamo certi,
vorranno rientrare in possesso del maltolto – vedi sopra – e decidere poi non
in base al maledetto meccanismo del risparmio forzoso ed unilateralmente
indirizzato stranamente sul territorio montano, ma tenendo presente i
molteplici fattori che contraddistinguono una comunità: primo fra tutti l’appartenenza.
Il
senso di provenienza e di appartenenza che contraddistingue un cittadino, una comunità,
un popolo. Esempio: cosa è preferibile, un Comune come Chiesina Uzzanese –
patria del cavallaio Roberto Benedetti – di 4.462 abitanti ammassati come
conigli su una superficie di 7,24 Km quadrati o un Comune come San Marcello,
per esempio, che di abitanti ne ha quasi 7.000 ma distribuiti su più di 80 Km
quadrati? Scegliete considerando che tutte le città, storicamente, crescono si
inglobano fra loro e divengono prima metropoli, megalopoli ed alla fine
necropoli.
E
gli articoli della Costituzione n. 32 (diritto alla salute) e n. 43 (La legge
dispone provvedimenti a favore delle zone montane), debbono essere elusi in
virtù di regole economicistiche che superano i più elementari diritti naturali?
Come
si potrà notare, i problemi sono molteplici e di svariata natura e non
necessitano di imposizioni dall’alto con il ricatto che o si fa come si dice
noi (Stato/Regione/politici imbelli) o si va a letto senza cena! Loro, debbono
cominciare a digiunare e non imporre (molte volte inconsapevolmente perché sono
anche beoti, purtroppo, pur se “democraticamente” eletti) scelte che il
cittadino mal comprende, ma dalle quali talvolta può essere attratto come il
povero Pinocchio che sognava di seminar quattrini per raccoglierli, poi, sugli
alberi degli zecchini…
Il
Comunone ne è il classico esempio ed il referendum consultivo, che si vuole
fare svolgere velocemente entro il 2013, coinvolgerà tutta la popolazione della
Montagna, compresi gli extra comunitari maggiorenni residenti sul territorio:
una garanzia di voto “sentimentalmente” avvertito da qualche ugandese, rumeno,
polacco o tunisino che (nessuno lo metta in dubbio!) alle prossime elezioni si
potrebbe candidare a sindaco. Anche la Cormio è Sindaco, no? Visto come stanno
andando le cose in Montagna, chissà che non potessero essere la nostra salvezza!
P.S.
– Mi è stato chiesto
perché il blog non pubblica l’intervento, perorato in un precedente post, della
Sindaca Cormio.
Non
dipende dal blog: è che l’intervento non è ancora pervenuto. Noi però ci
contiamo e comprendiamo che, al momento, la Sig.ra Cormio è indaffarata a
cercare quello che ha detto ieri, il suo contrario detto oggi e a farsi
consigliare quello che dovrà dire domani. Dicono abbia un po’ di mal di testa.
Abbiate pazienza, prima o poi scriverà o ci manderà un suo restauro…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 12 aprile 2013 | 17:33 - © Quarrata/news]
In effetti, caro mio amico, la razionalità non è più il nostro forte.
RispondiEliminaTutti, infatti, a sperare nei piccoli 250 mila euri di contributi aggiuntivi che forse arriverebbero in caso di fusione dei Comuni e nessuno (fra lor signori, iniziando dal mitico Robin Hood de noaltri) che si domanda:
1)- quanti soldi sono stati rubati ai cittadini nella Comunità Montana? Come fare per riaverli?
2)- ma i famosi sovracanoni BIM che dovevano essere pagati, alla ex Comunità Montana oggi Provincia, da certi "imprenditori" (fra cui il mitico sindaco di Cutigliano) sono stati pagati oppure tutto è in cavalleria?
3)- e quell'oltre un milione di euro perso dal Comune di San Marcello (nei confronti di Gaia) per un clamoroso errore materiale?
4) ...
5) ...
x) ...
y) ...
Carissimi, e Caro Lago Scaffaiolo, in più occasioni pubbliche ho denunciato quanto scrivi, in particolare la vicenda sulla chiusura della Comunità Montana e la mancata nascita dell'Unione speciale dei comuni, primo passo verso un'integrazione gestita in montagna. Invece i conti, a quanto ci raccontano, dimostravano un deficit di 250 mila euro l'anno. Poi si apprende dalla stampa che le cifre sono diverse e soprattutto POSITIVE per qualche milione di euro! Viene da domandarsi se chi ci rappresenta fa veramente i nostri interessi? e quelli del territorio? Io aspetto risposte e numeri.
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