di Marco Ferrari
Un partito diviso sul
Comunone, con Gaggini e Ceccarelli che sembrano punte isolate – Le posizioni
del vicecoordinatore provinciale La Pietra – I rischi di avere San
Marcello primo a spartire i finanziamenti e un Pd che comunque resterebbe
egemone nonostante i guai degli ultimi 60 anni di discutibile governo montano
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Il Pdl Montano si è ritrovato ieri sera alle 21
nella Sala Baccarini di San Marcello Pistoiese.
L’assemblea, aperta ai
tesserati, è stata tenuta dal consigliere provinciale Patrizio La Pietra (anche
coordinatore vicario Pdl Pistoia), dal coordinatore della Montagna Pistoiese
Giorgio Fabbri e da Marino Sichi, Vicesindaco di Piteglio. Una trentina le
persone contate e non tutte tesserate. Presenti i due sindaci espressi dal
centro-destra alle ultime Comunali: quello di Piteglio, Claudio Gaggini, e
quello di Cutigliano Carluccio Ceccarelli, oltre ad altri consiglieri e
assessori comunali e la consigliera provinciale Alessandra Nesti. Presenza,
questa degli stati maggiori provinciali del Pdl, già notata all’assemblea
pubblica sull’Ospedale del 7 aprile ultimo scorso.
Un Pdl, che dopo le
sberle prese in Montagna alle ultime elezioni politiche, sembra stia dando labili
segni di vitalità e presenza sul territorio. Ed è proprio la presenza o meglio
l’assenza dei vertici Pistoiesi in Montagna, il fatto maggiormente contestato,
per il recente passato, da parte di aderenti e simpatizzanti.
Su questo tema sono
inizialmente volati un po’ stracci, con un duro intervento di Andrea Tonarelli
di Cutigliano, ex-coordinatore paesano del partito e ora aderente a “Fratelli d’Italia”.
All’ordine del giorno
tre temi: il Comune Unico, l’Ospedale Pacini e come terzo, solo però sussurrato,
udite udite, la Comunità Montana.
La serata è stata
monopolizzata dal tema del Comunone sì/Comunone no, da quanto è
bello il Comunone, da quanti risparmi porterà il Comunone, da quanta miglior
efficienza e razionalizzazione porterà il Comunone e da quanti finanziamenti – soprattutto – porterà il Comunone.
Uno “spottone” infinito
durato dalle 21.30 alle 23.30. Anche se l’argomento era di estrema attualità
dato che i Sindaci erano di ritorno da Firenze convocati in Regione per
esprimersi sul progetto di legge di fusione – anche Gaggini ha sciolto la
riserva dicendo sì –, questo poteva essere liquidato ed arginato con
poche e semplici costatazioni, arrivate sul finire da chi stancatosi ha
salutato i presenti: i finanziamenti – questo il senso – poi finiscono e senza una progettualità non
servono a niente. Di finanziamenti, risorse e occasioni, da due anni a questa
parte, si è costatato, che c’erano e tanti: attivo della Comunità Montana per
un milione e seicentomila euro, donato con l’ingente patrimonio immobiliare
alla Provincia insieme ai sovraccanoni idrici futuri e ai finanziamenti per l’unione
speciale dei Comuni non fatta.
Un conto preciso non è
stato ancora fatto, ma siamo in presenza di due, tre forse quattro milioni di
euro: una cifra enorme. Questione che non può essere liquidata solo come treni
ormai passati. Se questa è stata la gestione, anche, del recente passato delle
nostre risorse, almeno dei dubbi, su quanto verrà calato dall’alto (il referendum
è solo uno specchietto per allodole), è necessario porseli.
Come si diceva, sono
voltati un po’ di stracci, se siano stati stracciati però quelli giusti
è ovviamente soggettivo e opinabile. Certo è che quello che ha pesato nel
risultato elettorale negativo segnato dal Pdl montano, non è tanto da imputarsi
all’assenza fisica dei dirigenti provinciali in montagna, ma dalla presenza,
troppo silenziosa e defilata, degli esponenti espressi dal partito. In primis
sulla questione principe, da cui è scaturito tutto il caos politico e
istituzionale e che ha squassato la vita pubblica della Montagna Pistoiese: il
tabù del macello della Comunità Montana. Tema all’ordine del giorno non
affrontato, che sarà, come anticipato da La Pietra, oggetto di altro e
specifico incontro. Da esso si capirà, forse, qualcosa di più su quale sarà l’identità
futura del Pdl in montagna.
La Pietra ha comunque
portato avanti un proprio discorso di una certa logica in seno all’assemblea-incontro
di ieri sera.
Innanzitutto il
vicecoordinatore del Pdl ha spiegato i motivi della sua contrarietà a questa unione
‘a rotta di collo’, notando, fra l’altro, che i presenti si sono espressi
negativamente (sia quelli di Piteglio che quelli sanmarcellini) ad esclusione
del Sindaco Gaggini. Ciò dimostra – secondo La Pietra – che il Pdl ha qualche
problema al suo interno e che, proprio per questo, è necessaria una più approfondita
riflessione sul tema dei futuri assetti.
Le perplessità di
origine politica – ha sottolineato La Pietra – sono basate sul fatto che con il
Comune Unico si rischia che la rappresentanza istituzionale del centrodestra in
montagna sparisca del tutto perché sarà molto difficile vincere le
amministrative del Comunone data l’alta concentrazione elettorale di marca Pd;
e nel caso che il centrodestra perda, cosa molto probabile in considerazione
del fatto che la nuova legge impone un consiglio di 16 unità, il rischio è che
territori come Piteglio o Abetone e la stessa Cutigliano non abbiano più
rappresentanza consiliare: il che significa che i fondi eventuali che
arriveranno difficilmente saranno dirottati sui territori deboli rispetto a San
Marcello.
Per questo motivo La
Pietra ha proposto che se il Comune Unico deve essere un obiettivo, forse
sarebbe meglio che si escludesse San Marcello (non tenuto all’operazione), il
che consentirebbe di far arrivare nella nuova entità (Piteglio, Abetone e Cutigliano)
comunque circa il 60% di contributi (i famosi 11 milioni ipotizzati dal
comitato per la fusione) ma con la possibilità di una distribuzione senz’altro più
equa, perché, quando entrasse in gioco San Marcello, finirebbe inevitabilmente
col fare la parte del leone e con il mangiare sicuramente di più dei fratelli
minori.
Al di là, poi, di queste
considerazioni di puro calcolo elettorale, La Pietra ha sottolineato che con la
realizzazione del Comunone si finirà col mettere in mano la gestione della
montagna, per altri 20 anni, a chi l’ha ridotta in questo stato durante gli
ultimi 60 di malgoverno: la Montagna ha avuto per 10 anni un Presidente di Provincia,
adesso consigliere regionale, e i risultati – ha detto La Pietra – sono sotto gli occhi di tutti. È il caso di continuare
su questa strada, si è chiesto?
Per il bene della Montagna
– ha concluso – occorre poi salvaguardare
la diversità delle idee rispetto all’egemonia culturale degli ultimi 60 anni. E
quando Carluccio Ceccarelli ha detto che il Comune di Cutigliano è ormai irrimediabilmente
perso, La Pietra ha risposto: «Non l’ho mica governato io…»
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[Venerdì 12 aprile 2013
| 16:53 - © Quarrata/news]
Sig. La Pietra, Ceccarelli Carluccio il comune l’ha governato e bene, il dubbio è che però l’abbia fatto, ma nel suo esclusivo interesse.
RispondiEliminaVenga a trovarci e gli facciamo vedere due “PERLE”: il miglioramento della viabilità della strada Voltraia - Catino e il rifacimento del guado alla Frassa in prossimità della centrale idroelettrica per permettere – così ci è stata venduta - una facile viabilità alla consistente comunità delle Costi.
Di chicche ce ne sono altre, dal campo sportivo, alla palestra … tutte attività e investimenti con soldi pubblici a sostegno e per un ritorno finalizzato esclusivamente alle sue attività imprenditoriali e turistiche.
L’ha letti i verbali dei consigli Comunali che trattano gli argomenti relativi a questi investimenti? sono una chicca, i link li trova anche su alcuni articoli pubblicati da questo blog.
Non dimentichi poi, che a queste spese orientate solo a sostegno delle sue attività, ci sono i risparmi sui BIM – canoni per l’utilizzo delle acque nelle centrali idroelettriche - non calcolati dalla Comunità Montana e quindi non versati negli anni precedenti al 2007.
Secondo Lei, dal Gennaio 2011 a Luglio 2012, periodo della sua Presidenza in Comunità Montana, è stata solo una dimenticanza non ricordarsi di farli calcolare?
E negli anni precedenti il Sig. S.G non è che non l’ha fatti calcolare per fare un favore a qualcuno che poi l’avrebbe ripagato…..se non altro, con un incarico di assessore al comune di Cutigliano?
Valuti Lei e se lo ritiene opportuno, convochi un’assemblea – argomento Comunità Montana – e ci faccia sapere.
Nel commento precedente, non capisco il motivo, ma manca un pezzo di quello che avevo scritto.
RispondiEliminaQuesta era l’altra domanda al Sig. La Pietra: si faccia dare le PACCATE di lettere che Ceccarelli Carluccio disse - durante un’assemblea a Cutigliani a luglio 2012 – gli erano arrivate dai cittadini del comune di Cutigliano, dopo la sua elezione a sindaco nel 2009, che lo sollecitavano con forza perché venisse dato l’incarico di assessore al Sig. S.G.
Non vogliamo sapere chi l’ha scritte, ma almeno quante sono.
La domanda per conoscere in quanti avevano scritto, mi risulta gli sia stata fatta e in modo formale, con una o più raccomandate inviate in Comune.
Non credo siano arrivate risposte.
La sensazione è che sia una grande balla, come tante altre da lui dette.
Purtroppo il PDL (ma anche il Pd senza L) ora e prima con Forza Italia e Alleanza Nazionale non ha mai saputo esprimere una coerente politica in montagna, si è limitato ad affarismi personali gestendo i comuni limitrofi di Piteglio Cutigliano e Abetone anche quando questi Enti sono stati in mano al PD (quello senza L). Il declino di oggi si può addebitare ai "puri e duri del comunismo" nonché agli affari privati di qualche liberale. Non importa indagare, basta osservare.
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