di FELICE DE MATTEIS
Risparmi
da una parte e maggiori entrate dall’altra non potrebbero essere solo degli
specchietti per le allodole?
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
C’è una incomprensibile fretta nel volere a tutti i costi il Comunone giustificandolo
con le eventuali entrate che questo ibrido comporterebbe ed i benefici che
produrrebbe.
La
“merce” è venduta bene ma abbiamo la sensazione che, come quella cinese, sia
per lo più contraffatta.
È
un discorso complesso, lungo e “pericoloso” che cominciamo a trattare con le
cautele che alcune sincrasie ci impongono.
In
breve sintesi:
–
La Dynamo, che così poco si è spesa sul problema Ospedale di San Marcello che,
al contrario, avrebbe dovuto interessarla per i servizi che offre, attraverso l’Orlandini
– braccio operativo di Manes che gestisce la Dynamo e non solo – ingaggia
alcuni politici “a fine corsa” quali Valerio Sichi e Carluccio Ceccarelli per dare
sostanza al progetto. Questi due signori hanno fretta anche loro; una fretta
che durante la loro permanenza in Comunità Montana non si è molto evidenziata,
sia nel controllo, sia nel pretendere l’accertamento delle verità sulla
vergognosa ruberia. Fateci caso.
–
Entra in scena il buon Gambetta Vianna che alle prossime elezioni scomparirà
dalla scena politica e che, conoscendo la Montagna come chi scrive conosce il Brasile,
si “adopera” per accelerare l’iter burocratico. Pd e Pdl sono assenti
ufficialmente perché evidentemente non “ci vedono chiaro”, anche se il Pdl ha
deciso di scoprirsi parzialmente, come si può leggere oltre.
–
Qualsiasi nuovo ingresso – vedi Merciai – è gradito e gratificato con posti di
visibilità pubblica per dimostrare che il cerchio si sta allargando e l’idea
prende sempre più corpo. Fateci caso.
–
La Dynamo sta svolgendo opera meritoria ed i contributi di sponsor pubblici e
privati affluiscono in abbondanza su questa attività; insomma molti soldi e
molta carità, ma la Dynamo è parte di un complesso ben più vasto ed al momento
poco studiato che sarà bene, appena possibile, andare ad esaminare perché
talvolta anche la carità, e l’Italia è piena di questi esempi, purtroppo,
nasconde al di là ed al di sopra del puro e stimabile volontariato, altre
sfaccettature che, ripetiamo, meritano approfondimenti. Nessuno, per cortesia
ed a scanso equivoci, interpreti maliziosamente quanto scritto.
Probabilmente la lettura
delle vicende di Padre Pio da Pietrelcina coinvolto nello scandalo Giuffrè, “il
banchiere di Dio”, mi stanno un poco condizionando. Chiedo scusa.
–
Al momento attuale l’unica posizione politica espressa dai vertici regionali è
quella del “cavallaio” vice presidente del Consiglio Regionale Roberto
Benedetti che contesta la posizione assunta, contraria al Comune Unico, del
consigliere provinciale nonché vice coordinatore provinciale del Pdl, Patrizio
La Pietra.
Il “cavallaio” infatti
dice che i vertici regionali del Pdl «In linea con la posizione ufficiale del
partito regionale e nazionale – favorevole alle unioni di Comuni e, ove
possibile, persino a fusioni tra essi – e dopo aver sentito associazioni,
cittadini e sindaci – soprattutto quelli di centrodestra Carluccio Ceccarelli
di Cutigliano e Claudio Gaggini di Piteglio che proprio il prossimo giovedì 11
saranno ascoltati dalla Commissione Affari istituzionali del Consiglio
regionale, ove ribadiranno il loro sì al Comune Unico – noi ci siamo mossi
nelle sedi istituzionali per favorire la formazione del Comune Unico della
Montagna Pistoiese».
Queste
affermazioni così democristiane, tipo “dico tutto ed il contrario di tutto”,
non fanno riflettere? Fateci caso.
Sembrerebbe
che il Ceccarelli, dichiaratamente contrario al Comunone in campagna elettorale
e poi colpito sulla via di Damasco o Giuffrè ed il Gaggini, che non ci risulta
abbia ufficialmente espresso una posizione, non sua ma del suo Comune, siano
pronti a salire sul carrettolo dei filo-comunoni. Fateci caso.
Insomma,
come il lettore avrà ben compreso, siamo solo all’inizio di un percorso che si
preannuncia foriero di gradevoli o sgradevoli novità.
Una
cosa è però certa. Anche se il Comunone dovesse prendere corpo, chiunque creda
di poter sigillare il tappo sulla olezzante politica locale, con in primis
la Comunità Montana, secondo il famoso assunto “chi ha avuto , ha avuto e chi
ha dato, ha dato” sta prendendo un grosso abbaglio.
La
gente della Montagna, a differenza di quella ancora troppo pavida di città, si
è svegliata e controlla: questa volta la diga la faranno loro, i cittadini, non
Carluccio o Roberto, il cavallaio.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Alcune vecchie immagini sul tema…
[Martedì 9 aprile 2013 | 17:26 - © Quarrata/news]
Siamo gente strana, Felice, tu e io a porci queste strane domande. A me fa comunque sorridere che l'iniziativa istituzionale sia stata presa, sul Comunone/Dynamone, da un erede del babbo del Trota (quello che pregava il dio Po portando l'ampolla a Venezia).
RispondiEliminaChe vuoi farci: alla mia età, sorrido di poco ...