martedì 9 aprile 2013

COMUNONE, TROPPA FRETTA. MEGLIO SEDERSI E RIFLETTERE UN PO’


di FELICE DE MATTEIS

Risparmi da una parte e maggiori entrate dall’altra non potrebbero essere solo degli specchietti per le allodole?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. C’è una incomprensibile fretta nel volere a tutti i costi il Comunone giustificandolo con le eventuali entrate che questo ibrido comporterebbe ed i benefici che produrrebbe.
La “merce” è venduta bene ma abbiamo la sensazione che, come quella cinese, sia per lo più contraffatta.
È un discorso complesso, lungo e “pericoloso” che cominciamo a trattare con le cautele che alcune sincrasie ci impongono.

In breve sintesi:
– La Dynamo, che così poco si è spesa sul problema Ospedale di San Marcello che, al contrario, avrebbe dovuto interessarla per i servizi che offre, attraverso l’Orlandini – braccio operativo di Manes che gestisce la Dynamo e non solo – ingaggia alcuni politici “a fine corsa” quali Valerio Sichi e Carluccio Ceccarelli per dare sostanza al progetto. Questi due signori hanno fretta anche loro; una fretta che durante la loro permanenza in Comunità Montana non si è molto evidenziata, sia nel controllo, sia nel pretendere l’accertamento delle verità sulla vergognosa ruberia. Fateci caso.
– Entra in scena il buon Gambetta Vianna che alle prossime elezioni scomparirà dalla scena politica e che, conoscendo la Montagna come chi scrive conosce il Brasile, si “adopera” per accelerare l’iter burocratico. Pd e Pdl sono assenti ufficialmente perché evidentemente non “ci vedono chiaro”, anche se il Pdl ha deciso di scoprirsi parzialmente, come si può leggere oltre.
– Qualsiasi nuovo ingresso – vedi Merciai – è gradito e gratificato con posti di visibilità pubblica per dimostrare che il cerchio si sta allargando e l’idea prende sempre più corpo. Fateci caso.
– La Dynamo sta svolgendo opera meritoria ed i contributi di sponsor pubblici e privati affluiscono in abbondanza su questa attività; insomma molti soldi e molta carità, ma la Dynamo è parte di un complesso ben più vasto ed al momento poco studiato che sarà bene, appena possibile, andare ad esaminare perché talvolta anche la carità, e l’Italia è piena di questi esempi, purtroppo, nasconde al di là ed al di sopra del puro e stimabile volontariato, altre sfaccettature che, ripetiamo, meritano approfondimenti. Nessuno, per cortesia ed a scanso equivoci, interpreti maliziosamente quanto scritto.
Probabilmente la lettura delle vicende di Padre Pio da Pietrelcina coinvolto nello scandalo Giuffrè, “il banchiere di Dio”, mi stanno un poco condizionando. Chiedo scusa.
– Al momento attuale l’unica posizione politica espressa dai vertici regionali è quella del “cavallaio” vice presidente del Consiglio Regionale Roberto Benedetti che contesta la posizione assunta, contraria al Comune Unico, del consigliere provinciale nonché vice coordinatore provinciale del Pdl, Patrizio La Pietra.
Il “cavallaio” infatti dice che i vertici regionali del Pdl «In linea con la posizione ufficiale del partito regionale e nazionale – favorevole alle unioni di Comuni e, ove possibile, persino a fusioni tra essi – e dopo aver sentito associazioni, cittadini e sindaci – soprattutto quelli di centrodestra Carluccio Ceccarelli di Cutigliano e Claudio Gaggini di Piteglio che proprio il prossimo giovedì 11 saranno ascoltati dalla Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, ove ribadiranno il loro sì al Comune Unico – noi ci siamo mossi nelle sedi istituzionali per favorire la formazione del Comune Unico della Montagna Pistoiese».
Queste affermazioni così democristiane, tipo “dico tutto ed il contrario di tutto”, non fanno riflettere? Fateci caso.
Sembrerebbe che il Ceccarelli, dichiaratamente contrario al Comunone in campagna elettorale e poi colpito sulla via di Damasco o Giuffrè ed il Gaggini, che non ci risulta abbia ufficialmente espresso una posizione, non sua ma del suo Comune, siano pronti a salire sul carrettolo dei filo-comunoni. Fateci caso.
Insomma, come il lettore avrà ben compreso, siamo solo all’inizio di un percorso che si preannuncia foriero di gradevoli o sgradevoli novità.
Una cosa è però certa. Anche se il Comunone dovesse prendere corpo, chiunque creda di poter sigillare il tappo sulla olezzante politica locale, con in primis la Comunità Montana, secondo il famoso assunto “chi ha avuto , ha avuto e chi ha dato, ha dato” sta prendendo un grosso abbaglio.
La gente della Montagna, a differenza di quella ancora troppo pavida di città, si è svegliata e controlla: questa volta la diga la faranno loro, i cittadini, non Carluccio o Roberto, il cavallaio.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Alcune vecchie immagini sul tema…
[Martedì 9 aprile 2013 | 17:26 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Siamo gente strana, Felice, tu e io a porci queste strane domande. A me fa comunque sorridere che l'iniziativa istituzionale sia stata presa, sul Comunone/Dynamone, da un erede del babbo del Trota (quello che pregava il dio Po portando l'ampolla a Venezia).
    Che vuoi farci: alla mia età, sorrido di poco ...

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