«Grave instillare dubbi sulla
correttezza delle imprese che dovrebbero darsi regole in un mercato che regole
non ne ha» – Applicare il metodo Irler agli appalti
PISTOIA. Da
Confindustria riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
Non ci rassegniamo a
descrivere l’edilizia come un malato terminale al cui capezzale tutti sono
chiamati per intonare un de profundis, poiché non hanno medicina. Ma non
hanno agito quando lo si poteva fare, e non hanno ricette adatte a gestire l’emergenza.
Crediamo invece che ora,
momento in cui uno dei settori portanti dell’economia del Paese versa in
condizioni certo gravissime, sia ipocrita chiedersi come ha fatto un
amministratore locale di recente – se ci
sia qualcosa di anomalo in lavori aggiudicati con ribassi che oscillano fra il
50 ed il 60 %: come se non fosse evidente che sono condizioni che vengono
proposte dall’azienda prima di chiudere i battenti, licenziare i dipendenti,
perdere qualifiche ad attestazioni che consentano di continuare a lavorare. Si
lavora pur di lavorare, e di continuare a tenere viva l’impresa.
Ci sembra grave anche
instillare dubbi sulla correttezza delle imprese, che dovrebbero darsi regole
in un mercato che regole non ne ha, e che accetta questi paradossi: mentre
nulla si dice delle amministrazioni che, strette fra patti di stabilità e
limiti di bilancio, aggiudicano lavori per meno della metà di quanto esse
stesse hanno posto a base d’asta.
Ci sembra il caso ormai
di dirlo; manca una politica industriale di settore, la cui unica ricetta pare
basata sull’economia – quasi un’economia di guerra – e non
sull’economicità: sinonimo di buon rapporto fra qualità e prezzo, affidabilità
dell’impresa commissionaria, professionalità delle maestranze.
Il criterio del massimo
ribasso pare imperare (nostre fonti riferiscono di una gara aggiudicata a
Piombino con un quoziente del 64,713%): se la strada è questa, la spirale è
destinata ad avvitarsi sempre di più, e crediamo che tocchi alla committenza
frenare la picchiata.
Osserviamo quindi con
attenzione esperienze fatte su territori diversi dove Pubblici Amministratori
con maggior fantasia e maggior rispetto delle loro imprese si sono dati
risposte alla medesima domanda: la provincia di Trento ha annunciato che
affinerà criteri di calcolo statistico (c.d. metodo Irler, elaborato da un
matematico tedesco) il calcolo della congruità dei prezzi di gara: limite
invalicabile per la stazione appaltante prima che per le imprese concorrenti.
Con alcuni elementi che – grazie a Dio – sono in grado di premiare le imprese
del territorio: dal costo di trasporto di materiali a quello delle trasferte
del personale. Anche la miglior conoscenza dell’innovativo metodo è considerato
un vantaggio competitivo per le imprese locali, che, anche in Trentino,
soccombono adesso davanti a concorrenza che finora pareva inarrestabile.
È utopico pensare che
questo possa avvenire anche in Toscana, e chiedere ai nostri amministratori di
avvantaggiare le aziende che danno al territorio lavoro e ricchezza?
[collegio
costruttori edili ance pistoia]
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[Domenica 7 aprile 2013 | 09:47 - © Quarrata/news]
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