QUARRATA. Alessandro Gigni, fra l’allarmato e l’indignato, scrive:
Caro blog,
vorrei parlare di una notizia
ascoltata ieri al gazzettino toscano delle 12 ma di cui poi non ho trovato
grande risonanza. Sembra (anzi è sicuro) che Publiacqua abbia deciso di
elargire ai propri dipendenti che hanno i figli che frequentano asili nido e
scuole materne 100 euro in più in busta paga. Tutto questo dal prossimo maggio
con retroattività dallo scorso gennaio. Questi soldi da dove provengono? A
pensare male si fa peccato…
Il comune di Quarrata quanta partecipazione ha in Publiacqua?
Non può fare niente in tutto ciò? Se Publiacqua ha queste possibilità
finanziarie non sarebbe più giusto spartirle diversamente? E il referendum sull’acqua
dove è andato a finire?
Grazie per lo spazio accordatomi
Alessandro Gigni
Giriamo questo suo intervento da
una parte al Sindaco Mazzanti e dall’altra ai movimenti per l’acqua bene comune
perché approfondiscano opportunamente l’argomento e ci diano delle opportune
delucidazioni in merito.
Q/n
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[Giovedì 4 aprile 2013 | 09:10 - © Quarrata/news]
IL SINDACO DI QUARRATA RISPONDE:
RispondiEliminaIn merito alla lettera di Alessandro Gigni pubblicata sul blog Quarratanews ed inoltratami per conoscenza dai gestori del blog stesso, sono a rispondere alle questioni poste riguardo l’azienda Publiacqua.
Publiacqua S.p. A. (azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato anche nel nostro Comune) è una società il cui capitale è denuto per il 60% da soci pubblici e il restante 40% da soci privati. Il Comune di Quarrata detiene lo 0,06% delle quote.
L’iniziativa di cui si parla è stata attivata in maniera autonoma dai vertici di Publiacqua in merito a politiche del personale interne all’azienda stessa. Personalmente ho appreso la notizia dai media, così come tutti i cittadini.
Per quanto riguarda il referendum sull’acqua, le mie posizioni sono ben note, sin dalla campagna elettorale per le amministrative. I cittadini si sono espressi in maniera chiara a favore dell’acqua bene pubblico ed a questa volontà deve essere dato seguito. Proprio per questo motivo, il Comune di Quarrata, insieme ad altri Comuni e al Forum dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, ha partecipato ad un incontro il 15 marzo scorso per garantire la propria disponibilità ad impegnarsi per attivare percorsi di ripubblicizzazione della risorsa idrica.
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Marco Mazzanti
Sindaco di Quarrata
Tel. 0573 771217 - 0573 771266 - Fax 0573 775053
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COMUNE DI QUARRATA
Via Vittorio Veneto, 2 - 51039 Quarrata (PT)
www.comune.quarrata.pt.it - Facebook - Twitter
Il caso segnalato dal signor Gigni, è emblematico di un indefettibile comportamento tenuto da certi amministratori che operano con assoluta oculatezza e parsimonia.
RispondiEliminaNon vi è alcun dubbio che ogni responsabilità debba essere attribuita a Silvio Berlusconi, origine e causa di ogni male.
Rivolgersi al Sindaco di Quarrata è un'insinuazione ingenerosa, fuorviante dalla ricerca della verità.
Sandro
Eg Sig Sandro Nonsochì io non ho fatto nessuna insinuazione al Sindaco ma ho solo chiesto se aveva delle spiagazioni a riguardo di questa notizia ed essendo il nostro comune azionista di Publiacqua S.p.A.Ero più che altro interessato alla provenienza di queste elargizioni.Per quello che riguarda l'oculatezza e la parsimonia di certi amministratori mi sembra che Lei sia dotato di poca memoria c di molta miopia perchè quello che è stato fatto dalla giunta precedente è nella mente e negli occhi di tutta la cittadinanza.Distinti saluti . Alessandro Gigni (io mi firmo)
RispondiEliminaGentilissimo signor Gigni,
Eliminaconcordo pienamente con Lei sul fatto che la sua è una legittima richiesta di spiegazioni su un'evidente anomalia. Ciò varrebbe, e sarebbe considerata tale,
se fossimo in un 'paese normale' come ricordava un tempo il buon D'Alema. Ma per fortuna o per sfortuna, secondo i punti di vista, ci troviamo nella bella e
'rossa' Toscana, dove ormai da 70 anni comandano 'i soliti', ovvero coloro che si offendono solo al pensiero di essere considerati come tutti gli altri. La loro cultura e la loro moralità sono incontestabili e non temono paragoni, e pertanto non possono minimamente essere confrontate con quelle di chi la pensa in modo diverso.
Una regione dove sono successe cose inaudite senza suscitare alcuna reazione; tanto per citarne alcune vedasi le vicende del Monte dei Paschi di Siena e della Comunità Montana Pistoiese, il buco delle varie Asl e Massa in particolare, la gestione dell'inceneritore di Montale, le morti per mesotelioma dei dipendenti Breda, eccetera.
Una regione dove torneremo a votare con il famigerato 'porcellum', quel sistema che, a loro dire, dopo 40 giorni non gli ha ancora permesso di formare il
governo nazionale, ma che in Toscana si guardano bene di modificare.
Nonostante ciò però tutto è considerato assolutamente regolare e sotto controllo. Qui non si riscontrano malversazioni. I veri problemi sono altrove, dove comandano gli altri: gli 'impresentabili'.
Così è! Ha capito signor Gigni?
E ora Lei intenderebbe creare scalpore per delle quisquille: velleitarismo allo stato puro.
Chi ha a cuore la pace sociale deve augurarsi che siano loro a guidarci. E non dimentichi una cosa fondamentale: il popolo deve patire per ubbidire!!!
Cordialmente
Sandro
ROSANNA CROCINI, PORTAVOCE DEL COMITATO PROVINCIALE ACQUA BENE COMUNE E DEL FORUM TOSCANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, SCRIVE:
RispondiEliminaEgregio Bianchini,
in veste di Portavoce del Comitato Provinciale Acqua Bene Comune e del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, in merito alla lettera di Alessandro Gigni a Quarrata/news e dopo la risposta del Sindaco di Quarrata vorrei provare a chiarire pure io quello che con uno specchietto per le allodole stanno facendo i Padroni dell’Acqua. Al momento non hanno altri diversivi che provare con pochi spiccioli ad apparire meritevoli.
Si omette di dire che nel giugno 2011 con il referendum 27 milioni di cittadini hanno scelto di ripubblicizzare l’acqua e di togliere il profitto che i gestori fanno su questo bene comune, appropriandosi indebitamente della quota della remunerazione del capitale.
Hanno con il loro Potere scavalcato la Corte Costituzionale , il Consiglio di Stato e ci stanno provando anche con la recente sentenza del TAR Toscana ( 21 marzo u.s. ) – una vittoria a seguito di un nostro ricorso – che ha dichiarato illegittime le bollette emesse dal 21 luglio 2011. Figuriamoci se chiedono ai Sindaci come spendere i soldi lucrati delle bollette. Gli esigui investimenti fatti sul nostro territorio sono sotto gli occhi di tutti, non c’è bisogno di commenti : condutture ridotte a colabrodo, riparazioni con tempi biblici ( basta pensare alle perdite notevoli dell’estate scorsa riparate anche 15 giorni dopo ), il finanziamento per il bacino di Gello finito non si sa dove, il tubone che ci porta l’acqua alla trielina di Prato venduta come acqua di Bilancino,....
Dobbiamo però ricordare che questa Azienda ha fatto quest’anno 23 milioni di euro di utili, aumentando le bollette nel 2012 e presto verranno emesse le nuove bollette con la “ tariffa truffa “suggerita ( meglio, inventata ) dall’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas che chiamando il profitto non più “ remunerazione del capitale “ ma “ Oneri Finanziari “, fa rientrare dalla finestra ciò che noi cittadini abbiamo fatto uscire dalla porta. Il risultato sarà un aumento delle bollette ed in più correremo il rischio di veder aumentare il capitale depositato dagli azionisti privati nelle casse di Publiacqua e degli altri gestori del servizio perché avranno la certezza di un rendimento del 6,40% netto che pagheremo in bolletta! Questo escamotage, oltretutto, farà salire il valore delle azioni e di conseguenza il prezzo di riscatto della quota privata da rilevare al momento della ripubblicizzazione. Come dire cornuti e bastonati.
Credo che la coerenza dimostrata dai nostri Sindaci – Pistoia, Prato, Quarrata, Agliana, Poggio a Caiano, Vernio e di gran parte del Medio Valdarno – che hanno aperto un tavolo per avviare un percorso di ripubblicizzazione, sia l’unica risposta seria per il rispetto del voto referendario. Dopodiché ben vengano i 100 euro nelle buste paga degli operai con figli piccoli. Ma teniamo presenti anche le tante famiglie che non possono pagare le bollette, che sono fra le più alte d’Italia.
Per appropriarsi di questo bene dicevano che avremmo pagato meno per un servizio più efficiente! Credo invece che con le nostre bollette andiamo a finanziare Banche e Multinazionali che speculano sulle nostre vite. Lo abbiamo capito in tanti e in tanti speriamo che il cambiamento cominci da qui nella difesa dei beni comuni.
Rosanna Crocini