Contro la soppressione dell’ufficio postale
si raccolgono firme e stanno nascendo comitati spontanei di cittadini
GAVINANA. Il
geometra di Gavinana Gabrio Fini, consigliere di maggioranza del Comune di San
Marcello Pistoiese, eletto con 102 voti e risultato come seconda preferenza,
per la lista “Partito Democratico per l’Ambiente”, rilancia sulla questione
Poste e sulle ventilate, da cercare di scongiurare, ma quasi certe chiusure di
alcuni uffici postali delle frazioni del Comune, con una lettera indirizzata
direttamente a “Poste Italiane”.
Il geometra, su questo nuovo scottante
problema che i cittadini della montagna si trovano a dover affrontare, aveva
già presentato un’apposita interpellanza alla giunta presieduta dal Sindaco
Silvia Maria Cormio, successivamente ritirata ed assorbita da una contemporanea
mozione presentata dallo stesso gruppo consigliare di maggioranza cui
appartiene.
L’iniziativa, come precisa lo stesso Fini,
è di carattere strettamente personale, fatta quindi come cittadino e semplice
abitante di Gavinana.
Un’iniziativa politica, quindi, con la P
maiuscola, in cui gli interessi della gente sono messi al primo posto. Una
lettera fatta con amore e senso di vera appartenenza alla piccola comunità
montana (non quella dei disastri), da cui traspare la volontà ferma e ferrea di
chi sa di essere nel giusto.
Purtroppo la sorte dell’ufficio di Gavinana
è segnata e la sua chiusura sarà molto probabile.
Sarà il vaso di coccio fra i due vasi di
ferro quello dell’ufficio postale del Comune rosé di San Marcello
Pistoiese e quello della rossa Maresca.
Gli abitanti del borgo ferrucciano, memori
di aver già perso asilo e scuola elementare, rimasti guarda caso a Maresca e
San Marcello, si stanno auto-organizzano in comitati spontanei, raccogliendo
apposite firme. In attesa che la politica con la p minuscola intervenga,
questa è un’altra iniziativa di liberi cittadini che si va ad aggiungere alle
tante che quasi quotidianamente si stanno registrando nella martoriata ‘provincia
degli scandali’ di Pistoia.
Marco Ferrari
Ecco il testo della lettera di Fini:
Caro “Poste
Italiane”, mi chiamo Gabrio Fini e sono un abitante di quel, per Voi
piccolo, paese che si chiama Gavinana.
Sì, quel paese in
cui è morto Francesco Ferrucci, eroe del rinascimento italiano, citato anche
sull’inno nazionale: “Ogn’uom di Ferruccio Ha il core e la mano (anche se oggi non è più di moda parlare di nazione); quel
paese molto bene strutturato, in cui potete trovare, la parrocchia, cioè la
Comunità dei Fedeli con la loro chiesa, il “Centro Turati”, una delle più
grandi strutture di riabilitazione della Toscana, tre colonie per bambini,
estive/invernali, tre alberghi, in grado di soddisfare le richieste del turismo sia estivo che invernale, tre
negozi di alimentari, la farmacia, il tabacchino, l’edicola, un bar, l’estetista,
due parrucchiere, un pub, diverse ditte edili, elettricisti, liberi
professionisti, il campo sportivo comunale, la sede di associazioni sportive, la Pubblica Assistenza, la Pro Loco, il Museo, l’ufficio
postale e molto altro ancora, inoltre anche una comunità di pensionati e gente
anziana.
Notate bene, non
ho citato la banca, proprio perché a Gavinana l’unica cosa che manca è proprio
quella.
Ebbene, dopo questa
breve, ma, a parer mio completa e sintetica descrizione, passiamo ai fatti:
sugli organi di
stampa locali – La Nazione ed Il Tirreno – è stata riportata la notizia dell’imminente
chiusura dell’ufficio postale di Gavinana; in merito a tale notizia, gli stessi
organi di stampa e l’amministrazione comunale informati direttamente da Lei,
caro signor “Poste Italiane”, hanno pubblicato dei dati, per i quali, Lei
ritiene che l’ufficio postale del “piccolo” centro montano non effettua in
media più di 50 operazioni al giorno, quindi,
per tale motivo, non risulta essere produttivo come
quello di una grande città. In effetti avendo 800 residenti, con punte di 1200
nel periodo estivo, sicuramente non è redditizio come quello dell’Isolotto di
Firenze e “giustamente” dovrà essere soppresso.
A questo punto,
io, che sono una persona curiosa, mi sono “incuriosito” e mi sono permesso di
verificare i dati che da Lei, signor “Poste Italiane”, sono stati divulgati;
quindi con l’aiuto di altri volenterosi compaesani, legittimamente interessati
a mantenere il servizio, abbiamo girato di casa in casa e raccolto varie
informazioni, atte allo scopo. Da ciò è emerso, che da una media ponderata, al
ribasso, l’ufficio postale del “piccolo paesino di montagna”, effettua oltre
100 operazioni giornaliere, non solo, non essendoci la banca nel paese, risulta
anche essere l’unico soggetto che può raccogliere i depositi derivanti da
pensionati e residenti. Pertanto, gentile Signor “Poste Italiane”, mi sembra
che ci sia qualcosa che non torna e che sia evidente il fatto che si colpisce
sempre e solo i più deboli, ma non solo, se non vado errato, anche la nostra
costituzione (art. 44), prevede provvedimenti a favore delle zone montane; è
forse questo è uno dei provvedimenti a favore? Senza
poi considerare i disagi che si verranno a creare (visto anche il taglio del
servizio pubblico che quella meravigliosa idea chiamata spending review, ha
portato), la maggiorazione dei costi alle imprese oltre a tutte le altre
attività economiche.
A dimenticavo, mi
raccomando, non trascurate di tagliare anche i Portalettere (vedi Lunigiana),
dato che chi ad oggi, ricevere costantemente la posta una o due volte la
settimana, può considerarlo un lusso, per dei montanini con scarpe grosse ma
cervelli fini, forse troppo.
In parole povere,
Signor “Poste Italiane”, continuate a togliere, tranquillamente, i servizi e
vedrà, che quando questo posto, molto più vicino a Dio, di quanto voi pensiate,
sarà rimasto solo un luogo dove ammirare i cinghiali, che però verranno a valle
ogni qual volta piove, insieme ad inondazioni e frane, probabilmente vi
renderete conto che prevenire è meglio che curare.
Distinti saluti da
un curioso montanino.
Gabrio Fini
Gavinana, 21 agosto 2012
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sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 22
agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
Bravo davvero, Gabrio.
RispondiEliminaPS)- Concordo con chi scrive che un "aiutino" in questa battaglia per Gavinana potrebbe venire proprio dal sindaco Matteo Renzi che, dopo la piccola e innocente gaffe "gavinanese", potrebbe - lui, uomo davvero sapiente con l'immagine - trovare gli usci giusti per salvare quel piccolo ufficio postale, traendone anche un bel ritorno d'immagine ... nazionale. Perchè no?
Mi complimento con il geometra Gabrio Fini per l'Iniziativa, eletto con 112 (centododici) voti e non 102 (centodue), terzo risultato dopo quello del Sindaco e che non ha avuto l'esito politico espresso dai votanti perché molti dei partiti di oggi se ne fregano del Valore che le istituzioni repubblicane attribuirono alle elezioni).
RispondiEliminaL'azione del consigliere di maggioranza, non può essere certo considerata a livello personale, ma è sicuramente un gesto politico di uno che ha scelto di vivere e lavorare in montagna (a differenza di altri molti grilli canterini) e conoscendo gli infiniti problemi comincia a sottolinearne uno, il primo di turno.
Quale partito italiano, in 70 anni di Repubblica, ha portato avanti i problemi delle aree marginali ed in particolare quali Leggi sono state promulgate in relazione all'articolo 44 della Costituzione, che recita : - La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.
???
Caro Gabrio, il gesto è encomiabile, ma i problemi del 60% del territorio nazionale che è montano, si risolveranno solo creando una nuova Cultura, quella della Politica al servizio dei Cittadini, non con quella dei Cittadini al servizio della politica e non posso non dire che dalle nostre parti gli esempi non sono mancati e non mancano e mi sembra anche che tu sia un testimone vivente.
Generalmente, quello che la Repubblica Italiana considera un servizio ai Cittadini viene troppo spesso scambiato dai politici per un servizio a se stessi ed ai propri famigli.
Ci siamo rotti le scatole di sentire sempre le stesse litanie, chiacchiere che non hanno mai fatto farina anche perché ormai tutti sappiamo bene che noi della montagna diamo fastidio, serviamo solo nei brevi e calorosi periodi estivi.
Il degrado dell’ambiente rispecchia il degrado morale e i politici e gli amministratori seguono la filosofia del “lasciar fare” sino a quando questa non si scontra con i loro interessi.
Per aspera ad astra