domenica 26 agosto 2012

COMUNITÀ MONTANA. UN CONSIGLIO ALLA COMMISSARIA FRATONI

di Felice De Matteis


Chi guarda le stelle non può sapere dove mette i piedi (*)

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Un modesto consiglio alla Commissaria Fratoni, impegnata nel difficile compito di liquidare una Comunità Montana senza, possibilmente, “danni collaterali” di carattere politico.

Pensiamo sia una cosa impossibile, perché se c’è una curiosità quasi morbosa di conoscere la verità, alimentata dalla sciocca caparbietà di negare la pubblicità di atti – relazione Eller – con argomentazioni para-legali, la Comunità della Montagna (non della Comunità Montana) è in vigile attesa degli eventi che nella prossima riunione del Consiglio Provinciale, che si terrà in Montagna sull’argomento ad inizio settembre, dovranno pur trovare una giustificazione logico/politica. Parliamo di giustificazione nelle sue gradualità individuali dettate dalla permanenza temporale e dagli incarichi/obblighi politici ricoperti dai vari rappresentanti istituzionali che hanno soggiornato nell’ente.
Il sospetto che la Comunità Montana sia servita a troppi e per troppe ‘cose amicali’, si sta piano piano tramutando in certezza che, prima della riunione del Consiglio Provinciale, andremo a esporre.
Nel frattempo – e qui arriviamo al modesto consiglio di apertura – la Commissaria Fratoni può tranquillamente eliminare dall’elenco degli immarcescibili componenti istituzionali della ex Comunità Montana, responsabili politici del suo disastro, almeno un membro nella persona del Rag. Valerio Sichi, il quale ha sì villeggiato nella Comunità Montana e nei vari Comuni Montani da una vita, ma non ha certamente responsabilità di alcun genere.
Il motivo è molto semplice: abbiamo scoperto che la sua testa, e quindi i suoi occhi, sono sempre stati “fuori dal comune “ (o Comunità Montana, fate voi), fra le stelle.
È quello che abbiamo constatato viaggiando su facebook. Ecco la prova. È quindi assolutamente incolpevole: quanto meno “per non aver visto”.
Per quanto riguarda il “non aver sentito o saputo”, beh, qui siamo costretti a tornare a terra…

(*) – Leggete con attenzione e divertimento – per non dire scoramento – la famosa storiellina dell’astronomo che cade nel pozzo (vedi) in un sito di studenti somari che traducono, da quadrupedi quali sono, sbagliando metà delle cose che scrivono…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 26 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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