di Luigi
Scardigli
La cronaca non ha tempo per portarli in
prima pagina?
Li sconsiglio vivamente, qualora la mia voce li raggiungesse
dove sono da 72 ore, barricati a 373 metri sotto terra, i minatori – che da
circa 40 son diventati 120 – della Carbosulcis, di Nuraxi Figus, dall’intraprendere
gesti estremi. Sì, perché al momento, la loro disperazione non è ancora entrata
nel fascio di luce della concertazione mediatica e la loro eventuale auto
sepoltura non godrebbe dei risvolti sperati, anche se terribili e inammissibili.
Sull’home del quotidiano La
Repubblica, ad esempio, la notizia dei minatori sardi merita, appena, una mesta
posizione di mezza classifica, con la vetta che è, ad oggi, occupata dalla
sentenza della Corte Europea, che ci sconfessa anche circa la fecondazione. Di
spalla, l’acquisto del Milan di Bojan, il giovane calciatore del Barcellona in
prestito alla Roma e poi, via via, l’aumento della benzina (che solo in Italia
non soffre alcun controllo), gli imperdonabili disturbi sofferti dal digitale,
un’autobomba a Damasco, Fantacalcio, lady Obama, l’uragano Isaac, il caldo che
non dà tregua, un’attivista uccisa a Gaza, record dei bond spagnoli, la difesa
delle intercettazioni telefoniche da parte di Antonino Ingroia – uno che alla Mafia non piace affatto, ma nemmeno a chi
dovrebbe combatterla, si ha la sensazione –, la stretta
fiscale su fumo, alcol e ludopatologie e il voto di scambio in Calabria per
false invalidità.
Dopo ci sono i minatori sardi.
Prima di farvi saltare in aria, anzi, pardon, sotto terra,
aspettate che la hit parade dell’informazione capisca come stanno
veramente le cose e che qualche giornalista, casomai, riesca ad intervistare
una delle vostre mogli, casomai in stato interessante, che racconta, in
lacrime, preferibilmente, per quale motivo, il marito, invece di starsene buono
buono a casa a guardare le partite, è lì, sepolto vivo, a combattere.
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[Martedì
28 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
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