venerdì 24 agosto 2012

VIA DELL’OSPIZIO. OMAGGIO A ROBERTO CARIFI

di Luigi Scardigli

Dimostrazione pro-Vietnam

 A breve uscirà un’altra raccolta di poesie e poco più in là, un diario: di bordo, chissà, o una semplice clessidra, quella che trova la propria ragion d’essere solo se, a ritmi di tempo cadenzati, qualcuno si prende la briga di capovolgerla. E farla resistere.

Roberto Carifi, anche ieri, nel pomeriggio, ha aspettato che il sole fosse meno cocente e un po’ più obliquo prima di decidersi di uscire di casa; di solito, la sua prima destinazione è la libreria Lo Spazio, che sta proprio sull’altro lato del marciapiede della sua abitazione, in via dell’Ospizio.
Con questa umidità, invece, Roberto preferisce svoltare l’angolo e dirigersi verso il centro, ma fermandosi immediatamente: c’è un negozio, chiuso per ferie estive, che offre, al poeta, un appiglio straordinario; un solido scalino in marmo, abbastanza alto da consentirgli di sedersi e rialzarsi senza problemi.
Tace, osserva, saluta; spesso senza sapere chi si tolga il cappello al suo cospetto, con riverenza.
La lentezza impostagli dalla malattia ha accentuato, nel florido dna dell’ex professore di filosofia, il suo profilo più sadico, seppur mansueto.
Con Mauro Matteucci
Provo ad intavolare un argomento, prendendo spunto da alcune foto che il mio Direttore ha scovato chissà perché e chissà dove con lui, il Professor della rivolta, ritratto in compagnia di alcuni amici, che non si sono, negli anni, limitati ad apprezzarlo e stimarlo, ma lo hanno amato, talvolta provato persino ad emulare, in definitiva irraggiungibilmente ossequiato.
Inanello riferimenti, colori, sensazioni.
Carifi tace, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. È vero, porta occhiali da sole e io gli sono seduto a fianco, alla sua destra: per guardarmi, e pacificamente comunicarmi tutto il suo totale disinteresse, dovrebbe fare uno sforzo che la situazione, così anonima e priva di qualsiasi cosa, non merita davvero.
Il 9 gennaio del 2013, Roberto Carifi sarà alla Smilea, a Montale. Immagino l’argomento, ma per non sprofondare in banalità, evito di chiederglielo. A guidare le danze, ci sarà uno dei suoi allievi prediletti, colti, scanzonati, brillanti, umili, altezzosi: Massimo Baldi. Quando si rivolge a Roberto Carifi, suo impagabile amico, oltre che maestro, più che professore, il giovane e cresciuto allievo gli dà, con eleganza e rispetto, del lei.
È questo, il senso del tempo. Forse.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Le foto sono state pubblicate in rete da Daniele Danesi.
[Venerdì 24 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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