mercoledì 22 agosto 2012

PIR, INCENERIMENTO, RIFIUTI, RICICLO. CATERINA BINI RISPONDE A LORENZO CRISTOFANI


Caterina Bini
«Sarà mia cura sollecitare un’estensione del campo di azione regionale a favore del riciclo e sarebbe un errore non evidenziare questo aspetto negli strumenti di programmazione dedicati ai rifiuti, all’ambiente ed all’economia»

FIRENZE. Al post di Lorenzo Cristofani dal titolo Cara Caterina… (vedi), la Presidente della 3.a Commissione del Consiglio della Regione Toscana risponde oggi con la nota che segue:

Gentile Sig. Cristofani,
innanzitutto la ringrazio per l’apprezzamento e l’attenzione verso la mia newsletter, un agile strumento che mi consente di dar conto della mia attività politica e istituzionale, un obiettivo che considero in parte raggiunto vista la sua lettera.

Per quanto riguarda alcuni dei temi toccati nella sua mail, la Regione Toscana ritiene innanzitutto che la crescita economica e sociale possano essere coniugate con la tutela e la valorizzazione delle risorse territoriali e ambientali.
Per questo, a partire dal Programma Regionale di Sviluppo [PRS – n.d.r.] che è il documento architrave delle politiche regionali, abbiamo deciso di incentivare forme di produzione e consumo più sostenibili, migliorando l’efficienza, favorendo la riduzione dei consumi energetici e sviluppando le fonti rinnovabili. In questo quadro la green economy rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo della nostra economia ed il Prs dunque contribuisce a coordinare i diversi segmenti delle filiere della green economy, a creare le condizioni per lo sviluppo e la diffusione di impianti e prodotti ecocompatibili.
Proprio perché riteniamo strategico questo settore, nel Prs è stato istituito un apposito distretto tecnologico, quello “dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della green economy”.
La Regione Toscana ritiene, attraverso le proprie politiche che, sicuramente, come lei segnala, necessitano di essere meglio affinate e coordinate, che la green economy possa costituire una possibile risposta alla crisi in atto come modello di sviluppo alternativo, improntato sulla sostenibilità. Con la nascita del Distretto Tecnologico della green economy al quale aderiscono oltre 300 imprese ci stiamo infatti rendendo sempre più conto che la Toscana ha delle eccellenze di rilievo nazionale ed internazionale. Esempio di eccellenza è Power One di Terranuova Bracciolini seconda leader mondiale nella produzione di inverter, che ha gemmato un consorzio locale sempre sull’efficienza energetica. In totale lavorano nell’area oltre 2000 persone.
Il nostro ruolo a sostegno dello sviluppo della green economy deve essere diretto su più fronti. Sicuramente verso la semplificazione amministrativa, che crea non pochi problemi agli imprenditori. Poi verso il sistema di credito che può favorire la nascita di nuove imprese e, non ultima, verso la formazione professionale e l’alta formazione in un settore la cui componente di ricerca è fondamentale. Proprio per sostenere le imprese che vogliano compiere investimenti nelle tecnologie chiave dell’economia regionale toscana e nei settori ad alta tecnologia, con priorità per i progetti ricadenti nei cinque distretti tecnologici (tra cui quello green economy che richiamavo prima), la Regione Toscana nei primi mesi dell’anno 2012 ha stanziato 47 milioni di euro e periodicamente queste opportunità di finanziamento vengono rinnovate.
Ad oggi la green economy è per lo più intesa come produzione di impianti per le rinnovabili. Le esperienze da lei evidenziate mostrano invece che esiste un’altra importante branca della Green economy che è quella del riciclo della materia. Sarà mia cura pertanto sollecitare una estensione del campo di azione regionale a favore del riciclo e sarebbe un errore non evidenziare questo aspetto negli strumenti di programmazione dedicati ai rifiuti, all’ambiente ed all’economia.
In questo senso un ruolo importante è assegnato alla mobilità sostenibile ed a quella elettrica in particolare.
Oltre a questo la Regione che ha tra l’altro scelto di consolidare il modello delle aree produttive ecologicamente attrezzate, continuerà a valorizzare le eccellenze raggiunte dai distretti toscani in tema di gestione territoriale sostenibile, promuoverà le Agende 21, la spesa verde (come può ben leggere sul blog rispetto alla recentissima legge regionale sugli acquisti verdi), l’edilizia sostenibile, le certificazioni ambientali, a migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi e degli edifici, a partire da quelli pubblici.
Per quanto riguarda il tema della gestione dei rifiuti, voglio richiamare integralmente, data la chiarezza di tali affermazioni, quanto la Regione ha stabilito nel programma regionale di sviluppo: “Le strategie dell’azione regionale, nel rispetto delle norme comunitarie, saranno rivolte a ridurre la produzione dei rifiuti, aumentare la raccolta differenziata e sostenere il riciclo, valorizzando il recupero, anche energetico, minimizzare lo smaltimento in discarica quale modalità residuale”. Tra gli indirizzi di legislatura, vi sono tra gli altri quelli di: “raggiungere l’autosufficienza del sistema di gestione regionale affinché ogni territorio sia in grado di gestire i rifiuti urbani prodotti dotandosi in ogni ambito territoriale della necessaria infrastruttura impiantistica; analoga infrastruttura dovrà essere incentivata per gli speciali, pur essendo questi ultimi soggetti ai principi del libero mercato; rispettare la gerarchia di azione dettata dalla normativa comunitaria (Direttiva europea 2008/98/CE) in termini di: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, altre forme di recupero, tra cui il recupero di energia, minimizzazione dello smaltimento in discarica; integrare il sistema di gestione dei rifiuti con le azioni in tema di bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati”.
In questo quadro le previsioni contenute nel Piano Interprovinciale dei Rifiuti adottato dalle tre province di Firenze, Prato e Pistoia sono coerenti con gli obiettivi che richiamavo prima. Siamo infatti consapevoli che una corretta gestione del ciclo dei rifiuti secondo, come proprio prevede il Piano Interprovinciale, le priorità date dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente è essenziale non solo per evitare scenari di emergenza visti in altre Regioni italiane ma soprattutto per un effettivo rispetto della salubrità e della tutela dell’ambiente. Sicuramente molta è la strada da fare per raggiungere gli obiettivi ambiziosi presenti nei piani, ma questo è un primo passo importante.
Ringraziandola degli spunti di riflessione e dei suggerimenti che mi ha fornito e dei quali terrò e terremo conto nella nostra azione politica, sperando di essere stata esauriente con la consapevolezza di non aver concluso con questa mail tutta la delicatezza della materia, la saluto cordialmente, pronta a confrontarmi con lei anche di persona.
Caterina Bini
Presidente 3.a Commissione
Consiglio Regione Toscana

Grazie alla Presidente della 3.a Commissione del Consiglio Regione Toscana per aver risposto tempestivamente al nostro Lorenzo Cristofani e…, politici pistoiesi, imparate a farlo anche voi, che di solito siete sordi e muti.
All’informazione si risponde sempre perché parla per i cittadini.
Q/n
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[Mercoledì 22 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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