giovedì 23 agosto 2012

FABBRICHE DI VALLICO. L’ASSESSORE ALDO MORELLI RISPONDE


«Dell’Uncem non sono un politico, ma semplicemente un dipendente, sia pure con un incarico a tempo» «I piccoli Comuni montani? Una risorsa insostituibile per il nostro Paese»

FABBRICHE DI VALLICO (LU). Da Aldo Morelli (vedi), ex Presidente della Provincia di Pistoia, ex-Sindaco di Lamporecchio e attualmente Assessore esterno alla Programmazione e fondi comunitari di Fabbriche di Vallico nella Giunta di Oreste Giurlani, ci giunge la seguente lettera:

Alcuni amici mi hanno recentemente mostrato lo spazio che il Suo giornale mi ha dedicato e di questo la ringrazio: vuol dire che qualcuno si ricorda ancora di me e dedica una parte del suo tempo a seguire i miei percorsi politici, istituzionali e personali, fate un po’ voi! Non conoscevo il suo giornale e di questo me ne scuso, vuol dire che da ora lo seguirò con la dovuta attenzione.

Ma in realtà non c’è niente di nuovo sotto il sole: in questo paese quando partono campagne più o meno qualunquiste, e l’attacco alla politica lo è, l’attacco alla casta di per sé giusto ormai è di fatto un attacco alla politica tout court, tutto viene messo nel frullatore e si mira a colpire tutto e tutti. Ma io, certamente nel mio piccolo, non ci sono mai stato e non ci sto. Non ci sto ad un modo, anche questo di fare politica perché lo è anche la cosiddetta antipolitica, di mettere sotto accusa tutto e tutti, e tutti allo stesso modo, dove non conta niente se si è stati onesti, rigorosi e magari anche efficienti. L’obbiettivo è chiaro: non si discute di merito ma di togliere di mezzo una intera classe dirigente locale e nazionale, ma i cosiddetti “rottamatori” di tutte le specie, termine non certo inventato dal sindaco Renzi, ci sono sempre stati, ultimi della serie Berlusconi, Bossi e la Lega: rappresentavano l’uno la rivoluzione liberale; l’altro il federalismo più spinto a favore delle comunità locali. Bene, abbiamo visto come è finita e in quali condizioni hanno lasciato il paese.
Ma veniamo alla polpa dei suoi interventi e cioè a me e a capire quali interessi e quali giochi di potere hanno mosso le mie scelte. Prima di tutto, non solo per onore della verità ma semplicemente per la cronaca, non c’è nessun rapporto di causa e effetto fra essere Assessore a Fabbriche e il mio ruolo in Uncem, in quanto il sottoscritto in questa Associazione non svolge alcun ruolo politico ma ne risulta essere semplicemente un dipendente, sia pure con un incarico a tempo. Sono invece a Fabbriche su esplicita richiesta del sindaco Giurlani che mi ha semplicemente chiesto se avevo ancora voglia di lavorare negli Enti e di dargli una mano. Ed io ho ancora una grande passione e anche qualche capacità residua non tanto per la politica (ancora una grande confusione e un po’ di polverone!), ma per l’amministrare, per il fare e non per il parlare, e qualcosa devo pur aver fatto se a Fabbriche qualcuno mi chiede di esserci anche nel prossimo mandato. Ma io ho in questo momento solo poche ambizioni e cioè realizzare in quel Territorio un grande progetto turistico-sportivo che farebbe di quel Comune un punto di riferimento non solo regionale ma forse anche nazionale e poi chiudere qualche altro progettino in Toscana e anche nella nostra Provincia. Vedremo!
E poi, abbia la pazienza di leggermi ancora, vede Lei manifesta una conoscenza per così dire un po’ schematica del Comune di Fabbriche, e in generale dei piccoli Comuni montani, ma non si preoccupi in questo non è solo sia a livello locale che nazionale. La Toscana e anche l’Italia è per oltre il 50% montagna ma non esiste una organica politica per la montagna (anche se, guarda un po’, la nostra Costituzione ci aveva pensato), ma è proprio l’abbandono di interi territori, la mancanza di una politica di difesa idrogeologica e di politiche serie di tutela ambientale che genera quei disastri ambientali, alluvioni in primis e Quarrata ne sa qualcosa purtroppo. E anche Lei, ne sono certo, sarà fra quelli che insorge contro tutti e tutto quando ciò accade, dimenticandosi che la prima e più importante difesa è quella di mantenere il presidio umano e questo si mantiene se quelle Comunità piccole di numero, non tutte, ma con grandi estensioni territoriali, manterranno una qualche rappresentanza istituzionale, un luogo di riunione della Comunità, come è sempre stato nella nostra storia, che non è stata solo dei grandi Comuni: una piazza, una Chiesa, il Comune.
Se Fabbriche di fronte ai disastri dell’alluvione del 2009 non avesse avuto un Sindaco che riuscì a portare questo Comune all’attenzione regionale e nazionale, forse anzi sicuramente sarebbe ancora lì a leccarsi le ferite invece di aver finanziati tutti i suoi progetti ed è certo che, come Lei propone, se Fabbriche fosse semplicemente una borgata di un Comune più grande tutto questo non sarebbe successo. Ed è giusto dare atto di come il Sindaco Giurlani, non certo io, sia riuscito in questi anni a fare di Fabbriche non un Comune grande, parafrasando un vecchio adagio, ma un grande Comune realizzando una infinità di progetti e diventando protagonista di progetti assolutamente innovativi (Senza zaino, Erre quadro: scuole in rete, rete di scuole, telematiche naturalmente, ecc.). E la gente, anche se poca, quei famosi cittadini se ne è ricordata premiando il Sindaco con l’82% dei voti: la gente, persone in “carne e ossa”, non un network, quando è messa realmente in condizione di capire e verificare, va al sodo senza tanti sofismi fra chi rappresenta il vecchio e il nuovo, fra chi è casta o no, fra chi fa la politica di professione o esercita la professione della politica. Curioso poi che la “politica” sia diventata in questi anni l’unica attività umana dove la dote più importante sembra essere quella di non saperne niente, boh!
Un altro attimo di pazienza: a Fabbriche la farmacia c’è, che ci vogliamo fare, presente e attiva, insieme ad altre cose che gradiremmo molto mostrargli se ci onorerà della sua sempre gradita presenza.
Cordiali saluti
Aldo Morelli

Riportiamo la nota che segue come succinto curriculum di Morelli, anche se un po’ datato perché risalente al 30.11.2009:

«L’ex sindaco di Lamporecchio ha deciso di candidarsi per essere ammesso alla lista dei candidati che concorrerà al consiglio regionale con le primarie del prossimo 13 dicembre. In questo modo anche in provincia di Pistoia si annuncia una vera competizione all’interno del Partito Democratico, che vedeva favoriti l’ex presidente della Provincia Gianfranco Venturi e la consigliera uscente Daniela Belliti. Aldo Morelli, una vita da primo cittadino a Lamporecchio, può essere il candidato di punta della Valdinievole non rappresentata nel centro sinistra nel consiglio regionale in scadenza e gode anche dell’appoggio del presidente toscano dell’Uncem Oreste Giurlani in quanto coordinatore di vari progetti all’interno dell’organo rappresentativo i territori montani. Morelli è nato a Lamporecchio il 28 febbraio 1950. È laureato in storia contemporanea all’Università di Firenze. Oltreché sindaco di Lamporecchio è stato presidente della Provincia di Pistoia negli anni novanta, presidente della società della salute della Valdinievole e vice presidente regionale dell’Anci».

* * *
Ciò detto, però, un paio di osservazioni dobbiamo necessariamente farle.
Con la stessa amabilità con cui Morelli si esprime, gradiremmo molto sapere da lui in che cosa consista, di preciso, la sua “dipendenza dall’Uncem Toscana”, dato che a noi risultano (ma potremmo sbagliarci) solo legami squisitamente politici sulla linea Morelli-Uncem.
Sull’antipolitica, forse l’Assessore di Fabbriche avrebbe fatto meglio a sorvolare.
Qui non ci sono né grillini né leghisti di professione. Evidentemente Morelli ci conosce male e/o non  ci ricorda bene per quando con lui avevamo rapporti sindacali – ma la memoria è quella che è, tant’è che la stessa cosa è capitata a Renzo Bardelli, ex-Sindaco di Pistoia.
Non gliene facciamo, perciò, una colpa, ma lo invitiamo a sgombrare il terreno da premesse di questo tipo popolar-casto-politichese che altro non sono che i famosi metaforici specchi di chi – e ormai è più chiaro del sole – tenta di arrampicarsi sul nulla per giustificare (noi crediamo in maniera poco decorosa) che sta facendo politica da un mezzo secolo e non intende allontanarsene in alcun modo contentandosi perfino (tanto per continuare in metafora) di “fare il bidello dopo aver fatto il Ministro della Pubblica Istruzione”.
Un po’ presuntuoso – ci scusi Morelli – ci sembra il suo accostamento (peraltro a effetto) “Quarrata/alluvioni”.
In questa metaforica e reale palude meglio sarebbe stato che Morelli non avesse messo e mosso il piede, perché, come ex-Presidente della Provincia di Pistoia, dati i risultati alluvionali quarratini di oggi, gran contributo ce lo ha speso anche lui e i suoi della sua parte di buongoverno: né meglio è stato (ed è un altro quarratino illustre, suo seguace sulle strade della politica provinciale) Mauro Mari, che, Assessore ai lavori pubblici, al momento di tenere a freno il Consorzio Ombrone e Paolo Bargellini, suo comandante in prima, ha preferito (nonostante il suo dovere di controllo sui bilanci di quell’ente) mettersi la coda fra le gambe piuttosto che, secondo un suo preciso dovere sia istituzionale che politico, segnalare le irregolarità della spesa del Consorzio alla competente Procura della Corte dei Conti.
La verità è che qui non si parla di o da rottamatori: ma da semplici cittadini-giornalisti che non ne possono più di trovarsi dinanzi sempre i soliti che, in politica da mezzo secolo, non si rendono conto che, come tutte le cose, anche gli uomini, i loro corpi e le loro menti invecchiano e che, a un certo punto, vanno per forza mandati in pensione.
Sulle percentuali plebiscitarie delle vittorie elettorali sue e di Giurlani a Fabbriche di Vallico, è facile rispondere con una battuta che – secondo il corrente modo di esprimersi di Cossiga – farà incazzare Morelli.
Se Morelli non si scandalizza, ma si esalta, di certe percentuali plenarie, perché viene da un Comune (Lamporecchio) che al tempo del Pci aveva perfino il 92% di compagni-elettori (su questo tema ho scritto io personalmente quando sono stato redattore del Tirreno di Pistoia, anni 90: ma Aldo non lo ricorda…), io, pur originario delle Cerbaie (e lui sa bene cosa sono le Cerbaie), mi sento, invece, male quando vedo delle cascate di voti di questa portata. Perché credo che ci sia qualcosa che non va.
L’82% mi rammenta certi episodi di cui lui, come storico contemporaneo laureato a Firenze, dovrebbe preoccuparsi. Scene di interi popoli che andavano ad alzare il braccio per salutare il capo: non solo a Piazza Venezia o a Berlino, ma – se Morelli preferisce, per affinità elettiva – anche sulla Piazza Rossa.
Sulla quale mi troverò tra una decina di giorni e dalla quale gli riporterò una mia foto: magari quando andrò – perché ci andrò, non ne dubiti – a trovarlo a Fabbriche di Vallico, dal Sindaco Giurlani, secondo il suo gentile invito…
Edoardo Bianchini
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[Giovedì 23 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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