«Dell’Uncem non
sono un politico, ma semplicemente un dipendente, sia pure con un incarico a
tempo» – «I piccoli
Comuni montani? Una risorsa insostituibile per il nostro Paese»
FABBRICHE DI VALLICO (LU). Da Aldo Morelli (vedi), ex
Presidente della Provincia di Pistoia, ex-Sindaco di Lamporecchio e attualmente
Assessore esterno alla Programmazione e fondi comunitari di Fabbriche di
Vallico nella Giunta di Oreste Giurlani, ci giunge la seguente lettera:
Alcuni amici mi hanno recentemente mostrato lo spazio che il Suo
giornale mi ha dedicato e di questo la ringrazio: vuol dire che qualcuno si
ricorda ancora di me e dedica una parte del suo tempo a seguire i miei percorsi
politici, istituzionali e personali, fate un po’ voi! Non conoscevo il suo
giornale e di questo me ne scuso, vuol dire che da ora lo seguirò con la dovuta
attenzione.
Ma in realtà non c’è niente di nuovo sotto il sole: in questo paese
quando partono campagne più o meno qualunquiste, e l’attacco alla politica lo
è, l’attacco alla casta di per sé giusto ormai è di fatto un attacco alla
politica tout court, tutto viene messo nel frullatore e si mira a colpire tutto
e tutti. Ma io, certamente nel mio piccolo, non ci sono mai stato e non ci sto.
Non ci sto ad un modo, anche questo di fare politica perché lo è anche la
cosiddetta antipolitica, di mettere sotto accusa tutto e tutti, e tutti allo
stesso modo, dove non conta niente se si è stati onesti, rigorosi e magari
anche efficienti. L’obbiettivo è chiaro: non si discute di merito ma di
togliere di mezzo una intera classe dirigente locale e nazionale, ma i
cosiddetti “rottamatori” di tutte le specie, termine non certo inventato dal
sindaco Renzi, ci sono sempre stati, ultimi della serie Berlusconi, Bossi e la
Lega: rappresentavano l’uno la rivoluzione liberale; l’altro il federalismo più
spinto a favore delle comunità locali. Bene, abbiamo visto come è finita e in
quali condizioni hanno lasciato il paese.
Ma veniamo alla
polpa dei suoi interventi e cioè a me e a capire quali interessi e quali giochi
di potere hanno mosso le mie scelte. Prima di tutto, non solo per onore della
verità ma semplicemente per la cronaca, non c’è nessun rapporto di causa e
effetto fra essere Assessore a Fabbriche e il mio ruolo in Uncem, in quanto il
sottoscritto in questa Associazione non svolge alcun ruolo politico ma ne
risulta essere semplicemente un dipendente, sia pure con un incarico a tempo. Sono
invece a Fabbriche su esplicita richiesta del sindaco Giurlani che mi ha
semplicemente chiesto se avevo ancora voglia di lavorare negli Enti e di dargli
una mano. Ed io ho ancora una grande passione e anche qualche capacità residua
non tanto per la politica (ancora una grande confusione e un po’ di
polverone!), ma per l’amministrare, per il fare e non per il parlare, e
qualcosa devo pur aver fatto se a Fabbriche qualcuno mi chiede di esserci anche
nel prossimo mandato. Ma io ho in questo momento solo poche ambizioni e cioè
realizzare in quel Territorio un grande progetto turistico-sportivo che farebbe
di quel Comune un punto di riferimento non solo regionale ma forse anche
nazionale e poi chiudere qualche altro progettino in Toscana e anche nella
nostra Provincia. Vedremo!
E poi, abbia la
pazienza di leggermi ancora, vede Lei manifesta una conoscenza per così dire un
po’ schematica del Comune di Fabbriche, e in generale dei piccoli Comuni
montani, ma non si preoccupi in questo non è solo sia a livello locale che
nazionale. La Toscana e anche l’Italia è per oltre il 50% montagna ma non
esiste una organica politica per la montagna (anche se, guarda un po’, la
nostra Costituzione ci aveva pensato), ma è proprio l’abbandono di interi
territori, la mancanza di una politica di difesa idrogeologica e di politiche
serie di tutela ambientale che genera quei disastri ambientali, alluvioni in
primis e Quarrata ne sa qualcosa purtroppo. E anche Lei, ne sono certo, sarà
fra quelli che insorge contro tutti e tutto quando ciò accade, dimenticandosi
che la prima e più importante difesa è quella di mantenere il presidio umano e
questo si mantiene se quelle Comunità piccole di numero, non tutte, ma con
grandi estensioni territoriali, manterranno una qualche rappresentanza
istituzionale, un luogo di riunione della Comunità, come è sempre stato nella
nostra storia, che non è stata solo dei grandi Comuni: una piazza, una Chiesa,
il Comune.
Se Fabbriche di
fronte ai disastri dell’alluvione del 2009 non avesse avuto un Sindaco che
riuscì a portare questo Comune all’attenzione regionale e nazionale, forse anzi
sicuramente sarebbe ancora lì a leccarsi le ferite invece di aver finanziati
tutti i suoi progetti ed è certo che, come Lei propone, se Fabbriche fosse
semplicemente una borgata di un Comune più grande tutto questo non sarebbe
successo. Ed è giusto dare atto di come il Sindaco Giurlani, non certo io, sia
riuscito in questi anni a fare di Fabbriche non un Comune grande, parafrasando
un vecchio adagio, ma un grande Comune realizzando una infinità di progetti e
diventando protagonista di progetti assolutamente innovativi (Senza zaino, Erre
quadro: scuole in rete, rete di scuole, telematiche naturalmente, ecc.). E la
gente, anche se poca, quei famosi cittadini se ne è ricordata premiando il
Sindaco con l’82% dei voti: la gente, persone in “carne e ossa”, non un
network, quando è messa realmente in condizione di capire e verificare, va al
sodo senza tanti sofismi fra chi rappresenta il vecchio e il nuovo, fra chi è
casta o no, fra chi fa la politica di professione o esercita la professione
della politica. Curioso poi che la “politica” sia diventata in questi anni l’unica
attività umana dove la dote più importante sembra essere quella di non saperne
niente, boh!
Un altro attimo
di pazienza: a Fabbriche la farmacia c’è, che ci vogliamo fare, presente e
attiva, insieme ad altre cose che gradiremmo molto mostrargli se ci onorerà
della sua sempre gradita presenza.
Cordiali saluti
Aldo Morelli
Riportiamo la
nota che segue come succinto curriculum di Morelli, anche se un po’
datato perché risalente al 30.11.2009:
«L’ex sindaco di
Lamporecchio ha deciso di candidarsi per essere ammesso alla lista dei
candidati che concorrerà al consiglio regionale con le primarie del prossimo 13
dicembre. In questo modo anche in provincia di Pistoia si annuncia una vera
competizione all’interno del Partito Democratico, che vedeva favoriti l’ex
presidente della Provincia Gianfranco Venturi e la consigliera uscente Daniela
Belliti. Aldo Morelli, una vita da primo cittadino a Lamporecchio, può essere
il candidato di punta della Valdinievole non rappresentata nel centro sinistra
nel consiglio regionale in scadenza e gode anche dell’appoggio del presidente
toscano dell’Uncem Oreste Giurlani in quanto coordinatore di vari progetti all’interno
dell’organo rappresentativo i territori montani. Morelli è nato a Lamporecchio
il 28 febbraio 1950. È laureato in storia contemporanea all’Università di
Firenze. Oltreché sindaco di Lamporecchio è stato presidente della Provincia di
Pistoia negli anni novanta, presidente della società della salute della
Valdinievole e vice presidente regionale dell’Anci».
* * *
Ciò detto, però,
un paio di osservazioni dobbiamo necessariamente farle.
Con la stessa
amabilità con cui Morelli si esprime, gradiremmo molto sapere da lui in che
cosa consista, di preciso, la sua “dipendenza dall’Uncem Toscana”, dato
che a noi risultano (ma potremmo sbagliarci) solo legami squisitamente politici
sulla linea Morelli-Uncem.
Sull’antipolitica,
forse l’Assessore di Fabbriche avrebbe fatto meglio a sorvolare.
Qui non ci sono
né grillini né leghisti di professione. Evidentemente Morelli ci conosce
male e/o non ci ricorda bene per quando
con lui avevamo rapporti sindacali – ma la memoria è quella che è, tant’è che
la stessa cosa è capitata a Renzo Bardelli, ex-Sindaco di Pistoia.
Non gliene
facciamo, perciò, una colpa, ma lo invitiamo a sgombrare il terreno da premesse
di questo tipo popolar-casto-politichese che altro non sono che i famosi
metaforici specchi di chi – e ormai è più chiaro del sole – tenta di
arrampicarsi sul nulla per giustificare (noi crediamo in maniera poco decorosa)
che sta facendo politica da un mezzo secolo e non intende allontanarsene in
alcun modo contentandosi perfino (tanto per continuare in metafora) di “fare il
bidello dopo aver fatto il Ministro della Pubblica Istruzione”.
Un po’
presuntuoso – ci scusi Morelli – ci sembra il suo accostamento (peraltro a
effetto) “Quarrata/alluvioni”.
In questa
metaforica e reale palude meglio sarebbe stato che Morelli non avesse messo e
mosso il piede, perché, come ex-Presidente della Provincia di Pistoia, dati i
risultati alluvionali quarratini di oggi, gran contributo ce lo ha speso anche
lui e i suoi della sua parte di buongoverno: né meglio è stato (ed
è un altro quarratino illustre, suo seguace sulle strade della politica
provinciale) Mauro Mari, che, Assessore ai lavori pubblici, al momento di
tenere a freno il Consorzio Ombrone e Paolo Bargellini, suo comandante in
prima, ha preferito (nonostante il suo dovere di controllo sui bilanci di
quell’ente) mettersi la coda fra le gambe piuttosto che, secondo un suo preciso
dovere sia istituzionale che politico, segnalare le irregolarità della spesa
del Consorzio alla competente Procura della Corte dei Conti.
La verità è che
qui non si parla di o da rottamatori: ma da semplici cittadini-giornalisti
che non ne possono più di trovarsi dinanzi sempre i soliti che, in politica da
mezzo secolo, non si rendono conto che, come tutte le cose, anche gli uomini, i
loro corpi e le loro menti invecchiano e che, a un certo punto, vanno per
forza mandati in pensione.
Sulle
percentuali plebiscitarie delle vittorie elettorali sue e di Giurlani a
Fabbriche di Vallico, è facile rispondere con una battuta che – secondo il
corrente modo di esprimersi di Cossiga – farà incazzare Morelli.
Se Morelli non
si scandalizza, ma si esalta, di certe percentuali plenarie, perché viene da un
Comune (Lamporecchio) che al tempo del Pci aveva perfino il 92% di
compagni-elettori (su questo tema ho scritto io personalmente quando sono stato
redattore del Tirreno di Pistoia, anni 90: ma Aldo non lo ricorda…), io,
pur originario delle Cerbaie (e lui sa bene cosa sono le Cerbaie), mi sento,
invece, male quando vedo delle cascate di voti di questa portata. Perché credo
che ci sia qualcosa che non va.
L’82% mi
rammenta certi episodi di cui lui, come storico contemporaneo laureato a
Firenze, dovrebbe preoccuparsi. Scene di interi popoli che andavano ad alzare
il braccio per salutare il capo: non solo a Piazza Venezia o a Berlino, ma –
se Morelli preferisce, per affinità elettiva – anche sulla Piazza Rossa.
Sulla quale mi
troverò tra una decina di giorni e dalla quale gli riporterò una mia foto:
magari quando andrò – perché ci andrò, non ne dubiti – a trovarlo a Fabbriche
di Vallico, dal Sindaco Giurlani, secondo il suo gentile invito…
Edoardo Bianchini
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[Giovedì 23
agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
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