venerdì 24 agosto 2012

NICK BECATTINI E SERGIO MONTALENI. GLI ESTREMI SI TOCCANO E I SOGNI SI SOMIGLIANO

di Luigi Scardigli

Becattini e Montaleni

BARDALONE-MONTAGNA. Le leggende, sovente, si materializzano proprio nel momento in cui si sfatano.
Domani sera, ad esempio, nel pollaio di Bardalone, i due galli Nick Becattini e Sergio Montaleni proveranno a dimostrare, con risultati ogni oltre ragionevole stupore, come possano convivere. Anzi, sono così responsabilmente consapevoli delle loro enormi ed indubbie qualità artistiche, che riusciranno ad andare ben oltre una semplice convivenza non belligerante.

Credo che nessuno, tra i lettori, dubiti sui roboanti risultati di questo connubio sonoro, ma vale comunque la pena esserci, per gustarne, fino in fondo, la fragranza. L’occasione è qui a due passi dalla nostra pigrizia, a Bardalone, per l’esattezza, dove domani sera, nel Palazzetto dello Sport del paese appenninico, si chiuderanno i battenti su questa nuova, convincente, edizione di Sentieri acustici, una manifestazione non solo e non proprio musicale che pare poter rappresentare uno degli ultimi baluardi di vita all’agonizzante montagna pistoiese.
Vi invito ad esserci senza aggiungere assolutamente altro a questo comunicato; inutile che vi stia a ricordare, dunque scrivere, le innumerevoli e illustri collaborazioni che le due sei corde decisamente più rappresentative di questa città vantano nel corso delle loro rispettive lunghissime carriere: da Albert King ad Otis Rush, da Son Seals a Sugar Blue, passando per uno stuolo indefinibile di strumentisti di fama cosmica con i quali, l’uno e l’altro, hanno, in un preciso istante delle loro esistenze, collaborato.
Con loro, però, nessun altro: via tutti i batteristi, i percussionisti, bassisti, hammondisti, vocaliste; solo loro, con le loro sei corde, elettriche e acustiche. Nick porterà in dote alla serata anche il dobro, ed entrambi, il loro back ground, le rispettive tecniche, le smorfie delle bocca, la grazia della mano destra, la veloce sintonia con la sinistra. E poi le loro voci. Non c’è un solo tratto musicale che possa confonderli: sono tanto bravi quanto unici; si scimmiottano un po’, forse, ma di nascosto; ognuno ha imboccato, da tempo, la propria strada.
Nick verso Zenit, Sergio in viaggio per Nadir: tanto gli estremi si toccano e i sogni si somigliano.
Tutti.

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[Venerdì 24 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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