SAN MARCELLO PISTOIESE. Su un paio di notizie apparse su La Nazione, riceviamo e
pubblichiamo il seguente intervento del collega Mauro Banchini:
Caro blogger,
chiedo ospitalità su una vicenda piccola
piccola che però dimostra diverse cose (anche circa la preparazione di un certo
ceto politico davanti al quale, anche localmente, certi amministratori della cosiddetta
“prima repubblica”, compresi quelli della medesima area politica, non ce la
fanno proprio più a rivoltarsi nelle tombe).
La premessa – Anche quest’anno sono tornato al mio paese, San Marcello Pistoiese,
per qualche giorno di ferie agostane. Qui ho un piccolo appartamento, ereditato
da una vita intera di lavoro del mio babbo. Nel cimitero di qui (fra una ... settantina
d’anni) vorrei essere sepolto insieme ai genitori. Qui ho qualche amico, di
quelli veri. Qui i miei abitano molto volentieri, anche per la qualità umana di
tante persone. Su San Marcello e dintorni rompo le scatole a tutti i colleghi
giornalisti, magnificando territorio e persone.
Ma proprio non sopporto, e invecchiando lo
sopporto sempre meno, il degrado in cui è costretto un paese un tempo
vivacissimo. So bene quanto il problema (dei territori interni) sia complesso e
difficile, ma vedo che altrove qualcosa in più si riesce a fare e mi piacerebbe
che la mia terra tornasse a essere all’avanguardia (come pure fu nei due secoli
precedenti, sia per turismo che per attività produttive). E soprattutto non
sopporto il piccolo degrado ordinario, in particolare la sporcizia, visto che
se, sui grandi problemi, è difficile intervenire, sugli aspetti più ... microscopici
forse lo è un po’ meno.
Sul mio profilo Facebook ho dunque inserito,
prima di Ferragosto, alcune foto di degrado ordinario rispetto alla piazzetta
del Comune. Foto oggettive nella loro eloquenza. Foto, oltretutto, pure utili perché
subito dopo l’inserimento un operaio del Comune ha tagliato le erbacce davanti
al palazzo comunale e altri due hanno spazzato i viali dei giardini pubblici. Un
caso?
Il fatto – Nel libero esercizio di una più che normale attività giornalistica
(che a certi piccoli potenti, o presunti tali, evidentemente non piace), la
cronaca de “La Nazione” ha dato voce alle mie lamentazioni aggiungendo
qualcosa, che io non avevo neppure toccato, circa alcune auto in sosta nella
piazzetta del Comune. Apriti cielo!!!
Qualcuno è andato addirittura dai
Carabinieri minacciando chissà quali denunce. Nel “grande” si comportano così
certi potenti quando, ad esempio sulle inchieste della Gabanelli, iniziano
subito azioni giudiziarie a scopo, sostanzialmente, intimidatorio.
Intimidazioni a parte, la sindaco di un
Comune che in passato ha avuto grandi sindaci, evidentemente alle prime armi,
ha firmato una dichiarazione pesantissima contro il sottoscritto accusato di
voler “offendere i cittadini” per “colpire” (nientemeno) che il sindaco stessa.
Accuse del tutto strampalate, visto che io quel sindaco neppure lo conosco, visto
che non è ben chiaro perché dovrei “offendere i cittadini” segnalando il degrado
oggettivo della piazzetta comunale e visto, inoltre, che io non svolgo ruoli
politici ma che, peraltro, alle elezioni finisco oltretutto per guardare ...
non certo al centrodestra.
Rileggendo il prezioso testo della sindaco,
mi sono tornati in mente vecchi trucchetti propagandistici di certi comunisti
anni cinquanta/settanta (davvero antico, gustosamente retrò, il trucco di
sostenere che chi critica il Comune offende i cittadini).
Nel chiederti di dare spazio alla
dichiarazione di Silvia Cormio e alla mia – lunga – replica oltre che alle
foto, ti prego (e prego i lettori) di gustare quelle due o tre “perle” in cui è
incorsa, certo in modo involontario, la sindaco. Esempio: le orde di turisti
che “frequentemente” fotograferebbero i fiori (!?!?) nel centro storico del
paese; i sanmarcellini tutti, rei di non rispettare i cartelli stradali; l’amministrazione
comunale che assegna posteggi auto a privati proprio nei posti che la stessa
amministrazione ... riserva ai mezzi pubblici della nettezza; l’uso
superficiale di certi concetti (esempio “indignazione”).
Ti ringrazio, caro blogger, assicurandoti
che mi so molto divertendo (a una certa età ci si diverte davvero con poco) e
che, se il sindaco dovesse insistere in uno stile così assai poco
istituzionale, mi tengo in riserva un altro “colpo”. Davvero delizioso.
Mauro Banchini
1. IL TESTO DEL SINDACO CORMIO
COMUNICATO
STAMPA DEGRADO CENTRO STORICO
Leggo
con stupore e indignazione, l’articolo apparso il 24 .08.12 sul quotidiano La
Nazione, che cita testualmente “GUANO E AUTO ABBANDONATE IN CENTRO” e prosegue “il
degrado fa da padrone, come si desume chiaramente dalle immagini, con
addirittura la presenza di alcune auto da rottamare”.
Ora
quelle auto, documentate nel reportage fotografico, di cui l’autore è il signor
Banchini, appartengono a due residenti del centro storico che occupano
legittimamente il posto auto a loro assegnato dall’amministrazione, e che
pagano regolarmente il permesso di sosta e di accesso alla ZTL.
Ci
vorrà scusare il signor Banchini se le auto che possediamo, non sono extralusso
o adeguatamente accettabili per il centro storico, ma tant’è! Sembra di
desumere che l’attacco più che altro sia rivolto all’Amministrazione Comunale,
nulla facente e anche un po’ cialtrona, ma arrivare al punto di offendere gli
abitanti della zona per colpire il sindaco mi sembra molto poco corretto e
sconsiderato.
Vorrei
ricordare inoltre, che io stessa abito nel centro storico, e che come residente
insieme a tutti gli altri compresi i negozianti e il parroco, ci prodighiamo da
anni per tenerlo pulito, abbellito da fiori, tanto che capita frequentemente
che venga fotografato da turisti di passaggio.
Mi
dicono che anche il signore in questione abiti in zona, ma non mi risulta che
abbia mai dato aiuti concreti in tal senso, eppure noi residenti sono anni che
collaboriamo in tal senso.
Mi
risulta inoltre che il Signor Banchini, pontifichi spesso dall’alto di FB, anch’io
sono presente sul social network, ovviamente per il mio incarico di
amministratrice pubblica, ma non ho il tempo materiale per partecipare e fare
politica virtuale, preferisco farla nel suo luogo naturale e concreto “il
COMUNE”.
E
a proposito di questo, vorrei rendere noto che sto lavorando insieme alla
polizia Municipale e all’ufficio tecnico, per rimettere a posto tutte le
piazzette, aggiornare la cartellonistica stradale, che per quanto presente non
viene rispettata da nessuno, dando luogo a soste selvagge, che mettono anche in
pericolo la vita dei sempre più bistrattati pedoni.
Cordialmente
Il Sindaco Silvia Maria
Cormio
2.
… E L’ANALITICA RISPOSTA DI MAURO BANCHINI
Egregio
Signor Sindaco,
leggo
che lei ha letto “con stupore” e, addirittura, con “indignazione” il pezzo
uscito sulla cronaca pistoiese de “La Nazione” in data 24 agosto 2012 con il
titolo “Guano e auto abbandonate in pieno
centro”.
Noi
non ci conosciamo, ma (anche nel lontano ricordo di quando mi impegnai, per
molti anni, proprio nel Consiglio Comunale di San Marcello) nutro, in genere,
molto rispetto per chi svolge ruoli istituzionali e, in particolare, per chi è
ai primi passi nel complesso esercizio della delega attribuita dai cittadini.
Mi
consentirà dunque di rispondere in modo dettagliato a quello che lei definisce “comunicato stampa” ma che, più
correttamente anche ai sensi della legislazione vigente in materia di
informazione e comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni, andrebbe definita
“dichiarazione del sindaco”. Una
dichiarazione che lascia trapelare un consistente imbarazzo.
“Comunicato
stampa” o “dichiarazione” che sia, le sue parole sono pubbliche e meritano di
essere non solo diffuse ma anche valutate.
Il
giornalista che firma il pezzo è partito, evidentemente, da quanto ho
pubblicato sul mio profilo Facebook a proposito delle condizioni, che non esito
a definire degradate, in cui anche quest’anno ho ritrovato le piazzette del
Comune e della Chiesa nel capoluogo. Sono anni che, passando qualche settimana
delle mie ferie nel paese dove sono nato e che continuo ad amare, mi vedo
costretto – inutilmente – a segnalare, ai sindaci
che si sono succeduti, le condizioni delle piazzette e, purtroppo, le
condizioni in cui più in generale trovo il paese, partendo dai giardini
pubblici.
Quest’anno
l’ho fatto attraverso Fb documentando, in maniera inequivocabile e oggettiva,
con alcune foto.
Basta
rileggere ciò che ho scritto su Fb e si capirà quale è l’oggetto preciso e
limitato della mia segnalazione: le erbacce fra un piastrone e l’altro; le
sconnessioni di alcuni piastroni; la sporcizia dei piccioni in alcuni angoli
delle piazzette, sulle panchine e addirittura su finestre del Comune; il totale
abbandono dei muri esterni della “casa di tutti” e cioè il Palazzo Comunale. Ma
anche la sporcizia nei giardini e la mancanza di punti luce negli stessi.
Piccole questioni, certo, rispetto ai più generali problemi di un territorio
montano in difficoltà: ma, appunto perché “piccole”, anche più facilmente
aggredibili.
Mi
dica la verità: ritiene dignitose, per gli amministratori e per i dipendenti ma
anche per i cittadini, le condizioni in cui è tenuta la facciata del Palazzo
Comunale? È normale che alcune finestre del Palazzo siano sempre insozzate
dalle deiezioni dei piccioni? Non ha mai visto come camminano male, su quel
tipo di sconnessioni stradali, le persone più in difficoltà partendo dagli
anziani? È bello che in certi giorni non ci si possa sedere sulle panchine a
causa (mi perdoni) delle cacche? E l’odore di urina proprio davanti all’ingresso
del Comune lei non lo avverte mai? E trova bello che troppo spesso la lapide
che ricorda un bravo consigliere comunale che tanto fece per il suo paese
risulti insozzata e sporca?
Due
o tre anni fa, ricordo, segnalai all’allora sindaco – che provvide il giorno
successivo – gli escrementi (all’apparenza umani) che sporcavano, ormai da
diversi giorni, la lapide posta nel 1971 dal sindaco di allora a ricordo della
Lotta di Liberazione. Minacciai di pulirla direttamente io.
Partendo
dal mio post su Fb, il giornalista de “La Nazione” (nel libero esercizio di una
attività professionale che come Lei sa è costituzionalmente protetta, con l’art.
21, che copre anche la libertà di espressione di chiunque) ha poi aggiunto un
altro aspetto, su cui io non mi ero soffermato, rispetto a quelle che vengono
definite, nel pezzo, “auto abbandonate” e “auto da rottamare”.
A
corredo del pezzo è stata inserita una foto da me scattata che però, come è
riscontrabile dall’originale su Fb, è stata (presumo per esigente di spazio)
pubblicata solo nella parte bassa: pertanto è risultata pubblicata solo l’immagine,
inferiore, di due auto mentre la foto originale era stata scattata per
evidenziare le, davvero degradate, condizioni del muro esterno del Palazzo
Comunale.
Faccio
presente che il giorno successivo al mio post su Fb, un operaio del Comune è
stato inviato a tagliare le erbacce nella piazzetta. Mi sono complimentato
chiedendo se poteva pulire il guano dei piccioni. Mi ha risposto (sic) che non
gli era possibile a causa ... delle troppe auto posteggiate in piazzetta.
* * *
Questo
è il pregresso. Quanto allo “stupore” e alla “indignazione” (sic) della Sua
dichiarazione, mi consenta:
1)
– Non essendo minimamente
interessato alle auto posteggiate nelle piazzette, ho difficoltà a capire la
sua ironia sulla loro natura “extralusso” o meno. Lei scrive che appartengono a
“due residenti del centro storico” (vuol forse dire residenti nelle piazzette?
Oppure per “centro storico” Lei intende l’intero paese?) che “occupano
legittimamente il posto auto a loro assegnato dall’amministrazione e che pagano
regolarmente il permesso di sosta e di accesso alla ZTL”.
Questo,
anche come giornalista, finisce per incuriosirmi e farmi venire qualche
domanda. Forse Lei sa che possiedo una abitazione in piazzetta Arcangeli (pagando
ogni anno regolare ICI/IMU): negli anni scorsi ho chiesto se potevo avere il
permesso per posteggiare, le poche volte che vengo a San Marcello (o che ci
accompagno mia suocera invalida). Ho però sempre ricevuto risposte negative. E
le ho accettate di buon grado ritenendo che le due piazzette andrebbero
totalmente liberate – almeno in estate – da auto e automezzi, pubblici e privati, in
sosta.
Il
permesso per posteggiare – mi venne detto – possono averlo solo i
pochi residenti nelle piazzette. È ancora così? Me lo conferma? Oppure basta
essere residenti nel “centro storico” del paese – e dunque al di fuori delle
due piazzette – per vedersi assegnato,
pagando il permesso di sosta e di accesso alla ZTL, il posto auto? E quanti
sono i posti auto assegnati nelle due piazzette? Sono tutti assegnati a
residenti nelle due piazzette? In base a quale criterio si assegnano i posti
auto in quelle due piazzette?
2)
– Mi resta poi la
curiosità di capire come sia possibile che i 2 posti in questione, assegnati
dall’amministrazione, lo siano proprio nel settore della piazzetta dove è
collocato, immagino dall’Amministrazione stessa, un cartello di divieto di sosta con l’indicazione,
sotto, che possono parcheggiare solo i mezzi della Nettezza Urbana.
Le
due auto in questione non mi sembrano ... di Nettezza Urbana. Come potevano,
quel giorno, essere posteggiate in modo regolare proprio lì? Hanno forse, quel
giorno, ricevuto una multa dalla Polizia Municipale per divieto di sosta? L’Amministrazione
ha forse assegnato due posti auto a privati su un’area riservata a mezzi della
Nettezza Urbana?
Ripeto:
a me delle due auto in questione non interessa nulla, non era questo l’oggetto
del mio rilievo su Fb, ma visto che sono stato tirato in ballo da Lei, con
tutta quella inutile veemenza, esprimo queste “curiosità”. Può cortesemente
rispondermi?
3)
– Lei, oltretutto, mi
accusa di voler “offendere gli abitanti della zona per colpire il sindaco”.
Forse, quando ha scritto parole così singolari, non le ha poi rilette in un
esercizio – la rilettura – che, La assicuro, è
molto utile per evitare di firmare autentiche sciocchezze.
In
ogni caso voglio assicurarla: non ho inteso colpire “il sindaco” (anche perché
non vedo il motivo per “colpire” il sindaco: noi neppure ci conosciamo, io ho
smesso di fare politica attiva da un pezzo; e infine, se questo può
interessare, la mia preferenza di voto va pure, in generale, per la coalizione
che l’ha proposta come sindaco). Né, ovviamente e a maggior ragione, ho motivi
per “offendere” (sic) chi abita la zona.
Perché
dunque, sindaco, accusarmi in modo così gratuito e maldestro di due cose così
strampalate?
4)
– Lei lo scrive, ma –
anche da vecchio cronista – ho qualche dubbio che esistano turisti di passaggio, in San
Marcello, impegnati (oltretutto ... “frequentemente”, come scrive Lei) a
fotografare il paese solo a motivo della sua pulizia e dei suoi fiori.
Sto
per compiere i miei primi 60 anni e ricordo bene il mio paese di tanti anni fa:
assicuro che mi fa male vederlo nell’attuale degrado. Così come mi fa male,
quando ospito colleghi e/o amici cui in genere magnifico la bellezza del mio
piccolo paese, vedere le loro occhiate davanti al sudicio e al degrado che chi
ha occhi per vedere, e coscienza pulita, in genere non fatica a vedere.
5)
– Fin dai lontani anni in
cui certe ideologie negavano (anche a San Marcello Pistoiese, mi creda) il
valore del volontariato e della collaborazione pubblico/privato, io sostenevo
la necessità (l’importanza e la bellezza) che la comunità dei cittadini
collaborasse con le Pubbliche Amministrazioni a servizio del comune interesse.
Ed è molto bello che anche Lei si dia daffare per innaffiare i suoi fiori, in
momenti di così forte siccità per cui molti sindaci sono costretti a ordinanze
per limitare l’uso dell’acqua.
Detto
questo, il problema è diverso: il degrado delle piazzette non è, purtroppo,
episodico bensì strutturale. Da soli
i singoli cittadini non possono fare nulla per restaurare la facciata del
Comune, per ripavimentare il selciato, per eliminare in modo definitivo il
sudicio dei piccioni, per rifare i marciapiedi sul ponte eccetera. Occorrono
interventi strutturali che solo il Comune può fare.
Conosco
bene, mi creda, la pesantezza e l’ingiustizia di certi tagli alle Finanze
Locali; ma se non si riesce neppure a pulire le cacche dei piccioni dalle
finestre del Comune o a mettere due punti luce nei giardini pubblici, forse è
il momento di riflettere anche sull’etica della responsabilità.
6)
– Quanto al guano dei
piccioni, il problema non è solo estetico ma riguarda anche aspetti
igienico-sanitari (compresi quelli legati a specifiche malattie cui sono più
sensibili i soggetti fragili, come ad esempio, i bambini che giocano in
piazzetta fra le cacche di piccione).
USL,
Polizia Municipale e anche Lei, primo responsabile dell’igiene e della sanità,
non hanno nulla da dire?
7)
– Le poche settimane che
abito in zona – mi creda – anch’io do volentieri
il mio contributo. Ho personalmente, anche quest’anno, spazzato in piazzetta
Arcangeli, con una mia vecchia scopa, per togliere chili di polvere, chili di
cicche, sporcizia varia, penne di piccione (e pure un piccione morto) in uno
spazio dove, evidentemente, nessun “operatore ecologico” è solito passare.
8)
– Quanto a Fb in rapporto
alla politica, sono d’accordo. Anch’io, ai politici presenti solo sui social network preferisco quelli che si
sporcano le mani in prima persona con le situazioni vere e con le persone in
carne e ossa.
Tuttavia
viviamo nella e-democracy e nell’e-government: fossi in Lei, starei
attenta a demonizzare i social network
e i conseguenti spazi di informazione e di libertà per tutti, compresi i
cittadini. D’altronde – ripeto – ho notato (e
apprezzato) il rapporto di conseguenza diretta fra i miei post su Fb e le prime
pulizie, nei giorni immediatamente successivi, di piazzetta e giardini.
9)
– Si sarà infine resa
conto da sola della gravità di quanto da Lei stessa scritto a proposito della “cartellonistica stradale” che a san
Marcello (così Lei scrive) “non viene
rispettata da nessuno” (!??!) con “soste selvagge che mettono anche in
pericolo la vita dei sempre più bistrattati pedoni”.
Lei
che mi ha accusato di “offendere” (sic) gli abitanti delle due piazzette, si
rende conto di quanto pesante e ingiusta sia la sua, generica, accusa a tutti i
cittadini che Lei amministra?
10)
– E a proposito dei
pedoni, mi permetta un’ultima osservazione. Terminato il ponte, in direzione
Pistoia, la curva coperta sulla strada regionale 66 che costeggia l’ex Maeba e
l’inizio dei giardini pubblici è molto pericolosa. Già vi sono morte, negli
ultimi anni, almeno due persone. Non sarebbe male prendere provvedimenti prima
di un altro morto. O anche questo è colpa del governo Monti?
La
prego di accettare i miei più cordiali saluti e sono, ovviamente, disponibile a
proseguire con Lei in modo diretto – se Lei vorrà – questa “conversazione”.
PS)
– E sempre a proposito di
parole uscite male: se Lei si “indigna” per un pezzo come quello,
immagino come si sarà “indignata” davanti alle vicende della Comunità Montana
Appennino Pistoiese o a quelle legate all’inchiesta giudiziaria nota come “Gli
Intoccabili”.
Poggio
a Caiano, 25 agosto 2012.
Mauro
Banchini
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[Sabato 25 agosto 2012 - © Quarrata/news
2012]
Non avrei mai pensato che le merde dei piccioni fossero i veri problemi della Montagna e che il neonato sindaco ne fosse responsabile .
RispondiEliminaComunque ognuno di noi può sempre pulire davanti alla propria casa e rendere l'ambiente più gradevole, e nel caso, anche solo per quei pochi giorni all'anno in cui uno vi abita per il fresco.
Se poi si volesse parlare di cose più serie, magari della carità (cristiana e non) mi sembra che uno che ha più tetti dovrebbe cedere sempre quello in più a chi non ce l’ha … negli altri 350 giorni dell’anno.
Ma questa, forse, è un'altra cosa ?
ecce homo
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