lunedì 20 agosto 2012

MARCIA DELLA GIUSTIZIA 2012. LETTERA APERTA AL SIG. CASELLI GIAN CARLO


PISTOIA. Antonio Ginetti ci ha inviato questo testo pubblicamente indirizzato al dottor Gian Carlo Caselli:

Egregio sig. Caselli Gian Carlo,
la memoria non mi è sufficiente per ricordare da quanti anni il suo nome campeggia sui manifesti che propagandano la Marcia della Giustizia Agliana-Quarrata. Mi aiuta comunque ad affermare che il suo nome è sempre stato scritto con caratteri cubitali. Essendo la sua persona una delle attrattive della Marcia.
Sono personalmente molto rattristato nel dover constatare che quest’anno avremo la sua defezione.

Quando mi fu comunicato questo triste evento non volli credere. Ho consultato il sito della Marcia, ma niente: del suo nome quest’anno sul manifesto non vi è traccia.
Chi le scrive è stato, dal suo ufficio, arrestato il 26 gennaio sebbene non vi fossero nessuno dei presupposti per tale provvedimento. Arrestato “solamente” per i suoi pregressi rapporti con la giustizia. E, come tutti gli altri imputati del 26 gennaio, sottoposto ad un, per nulla giustificato, Accanimento Giudiziario e persecutorio.
Eppure Lei si è sempre vantato di essere contestato dai No Tav, o da chi, con essi solidali. Delle contestazioni che ha subito nelle sue sporadiche e presto terminate presentazioni del suo libro.
È facile chiudersi in una sala con un paio di centinaia di tutori dell’Ordine che circondano la sala.
Un po’ più difficile affrontare i contestatori lungo il percorso di una Marcia lunga sei chilometri.
Eppure la “scorta” non le dovrebbe mancare. Oltre, ovviamente, a quella che le offrivamo noi No Tav pistoiesi (“per essere No Tav non necessita essere valsusini, basta avere conoscenza e essere coscienti” dovrebbe averlo già letto da qualche parte).
Perché abbandonare così la possibilità di poter vantarsi della contestazione che le verrebbe offerta? […]
Non riesco a comprendere coma possa una persona di alto livello morale come Lei tradire i suoi fans che in tutti questi anni lo hanno circondato lungo il percorso della Marcia.
Come sia possibile per una persona di sì alta dignità concepire la diserzione ad un appuntamento in cui sempre gli è stato concesso il ruolo di primadonna.
Strano effetto fa la paura! Mi dicono.
Ma non posso pensare che Lei cada così in basso. Lei che con grande dignità non si nega a nessuna contestazione, soprattutto quando sa di essere ben protetto. Lei che mai si è negato al confronto, soprattutto in Tribunale, o forse solo lì, dove la “Legge non è uguale per tutti” checché se ne dica, e i diritti della difesa spesso vengono calpestati, o addirittura annientati come sa ben fare Lei.
Speravo che anche quest’anno volesse percorrere i 6 chilometri da Agliana a Quarrata a volto aperto e con la sua alta dignità e moralità.
Ma devo constatare che dovremo deporre le bandiere e i cartelli con i quali lo avremmo felicemente e silenziosamente “scortato” in questo percorso.
Non dispero però che voglia accogliere il mio appello affinché non diserti questo suo annuale appuntamento da primadonna. Non vedo una motivazione chiara a questa sua defezione.
Non saranno certo quattro gatti che sventolano (ripeto: in silenzio) una bandiera e portano qualche cartello che la potranno disturbare. Lei che è avvezzo a ben più rumorose contestazioni. Lei che potrà contare su una sua “scorta” di ben altro e corposo spessore.
La invito pertanto a ripensare ad una sua presenza anche per il 2012 alla Marcia della Giustizia Agliana-Quarrata il prossimo 8 settembre.
Antonio Ginetti
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 20 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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