martedì 14 agosto 2012

LADRI DI BICICLETTE


di Luigi Scardigli

Lo sapeva, Vittorio De Sica, quando diresse uno dei suoi capolavori, Ladri di biciclette, che quei tempi, l’immediato dopoguerra, nel 1948, sarebbero tornati.
A Pistoia infatti – ma è un fenomeno che si registrerà con analoga tristezza anche e purtroppo altrove –, in mancanza di lauti incassi, gruzzoli appetitosi, appartamenti da svuotare, i ladruncoli si accontentano delle biciclette.
È una morìa delle due ruote ecologiche, una vera e propria razzìa, un ratto, proprio come ai tempi delle Sabine.

E non crediate che serva a qualcosa assicurare il mezzo con catene e lucchetti: i furfanti del terzo millennio, che ricordano troppo quelli degli anni 50 magistralmente dipinti da uno dei più fertili lettori del neorealismo, escono armati di tronchesi e liberare la bicicletta, per poi dileguarsi, è un attimo.
L’unica differenza, rispetto alla tragicità illustrata da quella memorabile pellicola, è che i ladri di oggi sono decisamente più spavaldi, o forse solo meno cauti, di quelli di 70 anni fa.
Sì, perché una delle vittime del furto avvenuto stamani in viale Adua, già la settimana scorsa era stata fatta oggetto delle medesime spiacevoli attenzioni, ma la sua biciletta era riuscita a recuperarla perché l’aveva riconosciuta parcheggiata davanti ad un negozio.
Una volta reimpossessatasene, però, ha anche dovuto fare i conti con uno stuolo di giovanotti che hanno provato a scagionare il ladro – poi acciuffato dai carabinieri – preferendo indicare come autore del furto un giovane albanese che si trovava nei paraggi.
Ai tempi di De Sica, almeno, l’unica legge era quella della sopravvivenza; oggi, invece, anche la criminalità, si è fatta subdola.
Alla vittima delle ripetute indebite sottrazioni insomma non resta che fare come Lamberto Maggiorani: adocchiare un’altra bicicletta e provare a rubarla, portandosi dietro il figlio, però, che, qualora il crimine non andasse a buon fine, potrebbe sempre provare a giocare la carta per come impietosire la folla inferocita, proprio come il piccolo Bruno.

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[Martedì 14 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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