di Luigi
Scardigli
Cade, sbriciolandosi come una statuina di creta, un altro
mito dello sport.
L’invincibile Lance Armstrong, il ciclista texano che per
sette volte consecutive ha indossato, ai Campi Elisi, la maglia gialla di primo
della classe al Tour de France, ha pubblicamente dichiarato di non volersi più
difendere dalle infamanti accuse di doping: e i dubbi, che fino a ieri avevano
velato le sue sette memorabili imprese, improvvisamente, si son fatti realtà.
D’accordo, non ha detto di essersi dopato, Lance, come in
molti, soprattutto tra i suoi avversari, in particolar modo quelli giunti
secondi, in queste sette edizioni, hanno sempre pensato e detto, anche se a
denti strettissimi. Ma decidere di non volersi più difendere e arrendersi ad
una cosa così mortificante per uno sportivo, come quella di essere accusato di
aver falsato, chimicamente, la potenza, la forza e la resistenza, per un
campione, anzi, per un eroe, è forse peggiore di una confessione.
Il problema, ora, sarà quello di cancellare il nome del
ciclista statunitense – che iniziò ad andare a velocità supersoniche dopo essere
riuscito a vincere una gravissima malattia che gli aveva colpito i testicoli –, dall’albo d’oro del giro francese nel settennio del suo
dominio e sostituirlo con quelli che giunsero alle sue spalle, salvo poi dover
procedere ad un’ulteriore ripulitura se anche con i secondi si dovessero
scoprire irregolarità ematiche.
Aveva proprio ragione un grande predecessore di Lance, Gino
Bartali, Ginettaccio, che più di una
volta disse, e non solo quando dovette inchinarsi all’amico-rivale Fausto
Coppi, gl’è tutto sbagliato, gl’è tutto
da rifare!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 24 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.