giovedì 4 aprile 2013

VOGLIONO RESTARE ALLA GUIDA DELLA MONTAGNA (E TUTTO A… LIVELLO PERSONALE)

di GRILLO PARLANTE

Una galleria di personaggi illustri tutti già ex di una politica che ha fallito in tutto

MONTAGNA. Antonio Gambetta Vianna, consigliere regionale eletto nelle liste di Lega Toscana, in questi ultimi tempi ha “sposato” la richiesta della costituzione di un Comune Unico per la Montagna pistoiese articolata su Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello. 
La suddetta richiesta – per la quale Gambetta Vianna a nome del gruppo che capeggia ha presentato una proposta di legge già posta all’esame della apposita commissione – è stata in questi ultimi tempi assai caldeggiata dal Comitato per il Comune Unico della Montagna pistoiese sorto per volontà di alcuni privati cittadini e di politici, entrati – dicono – a titolo personale. Tra i privati: Roberto Orlandini (ex dirigente della Lmi ed ora – su designazione di Manes – deus ex machina del Dynamo Camp di Limestre), Luigi Corsini (già responsabile dell’UT del Comune di San Marcello pistoiese), Rolando Galli (industriale pratese e tra i grossi soci dell’Ovovia di Abetone), Giampaolo Merciai (poeta e scrittore), Luca Tanganelli (informatico), Andrea e Giuliano Tonarelli (il primo universitario ed il secondo albergatore), Paolo Vivarelli (professionista).
Tra i politici spiccano i sanmarcellini Claudio Arcangeli, Marco Buonomini, Fabio Nesti e Carla Strufaldi; i cutiglianesi Carluccio Ceccarelli, Lorenzo Pieracci e Paolo Pistolozzi; per Piteglio Luca Marmo e Valerio Sichi.
Com’è noto tutti ricoprono o hanno ricoperto le cariche di sindaco, assessore o consigliere comunale oppure di presidente, assessori o consigliere della purtroppo disastrata Comunità Montana.
Questi ultimi, che più volte hanno confermato di agire esclusivamente a titolo personale senza aver ricevuto alcun mandato dai rispettivi Consigli Comunali, si sono dati da fare per fare opera di proselitismo. Hanno quindi fatto scendere in campo i partiti politici, le organizzazioni da essi ispirate, le lobby a loro legate e fatto confezionare un “paccotto” da servire al resto della popolazione montana.
Ma la martellante azione e la recente presentazione della proposta di legge ha suscitato molta diffidenza tra la gente che più volte si è chiesta se questa operazione – propagandata all’insegna del maggior peso che la montagna potrebbe esercitare sulla Regione Toscana e sulla (morente ?) Provincia di Pistoia – non nasconda il maldestro tentativo di salvare il popò a personaggi squalificati che, sordi e ciechi perfino di fronte allo sfaldamento delle loro schiere, dimenticano il coacervo di danni arrecati a chi vive in montagna e tuttora sognano di poterne restare alla guida.

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[Giovedì 4 aprile 2013 | 20:39 - © Quarrata/news]

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