La legge è uguale per tutti - 4
Un cittadino normale di Quarrata non può che incazzarsi. Si sveglia la mattina, legge Il Tirreno o La Nazione, ed è costretto a incazzarsi. Proprio come le formiche nel loro piccolo.
E questo perché, se il cittadino non è demente, si rende conto di avere degli amministratori e dei funzionari e dirigenti pubblici quantomeno incapaci di intendere e di interpretare la realtà: con grave danno per l’intera collettività.
Leggete la storia che ci racconta Giancarlo Zampini. E iniziate ad asciugarvi le lacrime della rabbia.
Chi rompe
paghi!
Al Sindaco
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori
Alla Giunta
Al Segretario Generale
Al Vicesegretario Comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Comandante dei Vigili Urbani
Al Signor Daniele Manetti
del Comitato Partecipazione
e p.c. & competenza
Al Signor Prefetto
Pistoia
Via PEC – Posta elettronica certificata
Mi rivolgo pubblicamente ai Signori in indirizzo, per richiamare – ciascuno secondo le proprie competenze e responsabilità – la loro attenzione sulla storia che stamattina, 11 dicembre 2010, Giancarlo Zampini narra su La Nazione: «Autovelox, Comune sconfitto», notizia pubblicata anche sul blog Quarrata/news curato da chi scrive.
Pur con un nutrito stuolo di funzionari di carriera dirigente, e pur con àpici di carriera dirigenziale – almeno due di natura amministrativa: un Segretario Generale e un Vicesegretario –, il nostro moderno Comune, guidato, a quanto si sente ogni giorno ripetere, da solerti politici, attenti a tutto quanto e pronti a controllare perfino le spese dei “fermagli da lettera”, è stato condannato in appello per avere deciso, con vera lungimiranza e somma perizia amministrativo-legale, di ricorrere avverso il giudice di pace per una multa da autovelox da 148 euro, una miseria di appena 286.567,96 Lire.
Nel ritenere che occorre una buona dose di coraggio (se non di dabbenaggine) per affrontare un processo di appello in relazione a una somma così infima, con l’obiettivo rischio di apparire solo dei veri e propri mercanti di Venezia di shakespeariana memoria, con la presente – che inoltro in veste di ricorso-esposto a tutti gli effetti –, chiedo che mi si renda pubblica ragione (e insieme a me anche agli altri cittadini tutti di Quarrata)
- del quanto verrà a costare alla collettività un’azione così temeraria, per non dire avventata o peggio ancora
- del perché i cittadini dovrebbero pagare per una valutazione, del tutto improvvida, di un funzionario o di un dirigente che, per una cifra di tale sconveniente modestia, hanno deciso di intraprendere una via rivelatasi fallimentare
- di come giustificano, il Sindaco e l’amministrazione, che sempre si dichiarano difensori della legalità, il fatto che, se in un azienda qualsiasi il dipendente che sbaglia è di solito chiamato a rispondere dei propri errori e danni, nel Comune di Quarrata – che è portato ad esempio e modello di modernità, eccellenza e legalità – gli errori dei funzionari e dei dirigenti, pur essendo soggetti ancora alle norme generali dell’ordinamento connesse alle responsabilità civili, penali, amministrative e contabili, debbano necessariamente ricadere sempre, solo e comunque sulle spalle dei cittadini e mai su chi, direttamente, o per negligenza o per colpa o per altro, i fatti commise o d’essi fu comunque causa in qualsivoglia modo.
Con l’indignazione del cittadino e del giornalista, invio questo esposto al Signor Prefetto di Pistoia per quanto di competenza; e al Signor Daniele Manetti perché se ne faccia il dovuto carico in sede di Partecipazione.
In attesa di risposta.
Edoardo Bianchini
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