lunedì 20 dicembre 2010

VITTIME DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI?


Le preoccupazioni per l’inceneritore di Montale si fanno sempre più vive e concrete.
Mano a mano che il tempo passa, il Comitato per la chiusura sembra prendere sempre più la ragione di contro ad amministratori pubblici che fingono che tutto vada bene e ribadiscono ogni giorno che è tutto a posto.
Ecco il testo integrale del comunicato diffuso dal Comitato dopo l’assemblea pubblica di venerdì 17, svoltasi con successo a dispetto dell’emergenza neve.

Nonostante la nevicata, la pubblica assemblea del Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale è stata comunque svolta visto il prevalente interesse di pubblicizzare il parere pervenuto dal Ministero della Salute sulla denunciata emergenza sanitaria in atto.
«La reticenza e mistificazione non può essere ulteriormente tollerata e i cittadini devono sapere delle minacce presenti sul loro territorio»,  ha ribadito il comitato all’assemblea.
Dopo una ricapitolazione storica sulle vicende dell’impianto curata da Adriana Pagliai, è intervenuto il fisico Gianni Malatesta che ha presentato numerose slides utili a evidenziare le diffuse lacune e contraddizioni nelle argomentazioni sostenute il 29 maggio scorso dalle autorità, già riunite sullo stesso palco del Moderno.
Una “Verità velata” quella presentata alla cittadinanza sei mesi fa, ma che oggi viene confutata dalle verifiche effettuate sui dati analizzati dagli esperti: le tabelle pubblicate sul sito istituzionale della Provincia hanno permesso di riconoscere un “quadro sanitario” tutt’altro che rassicurante per i cittadini ignari. Le stesse analisi presentate da Asl sui valori di diossine e altri microinquinanti nelle acque delle condotte erano state qualificate come al di sotto dei limiti previsti dalle “normative”; ebbene è emerso che tali “norme” non sussistono per le acque potabili e che il valore di riferimento – per l’avvio delle obbligatorie opere di bonifica del territorio – è pari a soli 4 pg/litro, con una differenza in aumento di soli 1,9 pg/litro sui valori effettivi riscontrati dalle analisi!
Il comitato rilancia quindi l’accusa alla Asl 3 di aver mancato d’ottemperare all’attuazione del protocollo raccomandato dal Ministero della Salute che definisce limiti d’accettazione delle diossine inquinanti pari a 0,05 pg/litro cioè oltre 40 volte inferiori a quelli scandalosamente ritenuti “normali” dalle competenti autorità sanitarie.
Il Dipartimento Prevenzione del Ministero interpellato dallo stesso Romiti ha già espresso un primo parere interlocutorio scritto ricordando che tale documento (emanato da una commissione scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità nel 1988) – ancorché  obsoleto – è l’unico disponibile e perciò  “…è corretto che venga preso come riferimento” e ancora  “…non essendo un provvedimento amministrativo, non è cogente anche se, trattandosi dell’unico riferimento in materia, è corretto che un’autorità sanitaria lo prenda in considerazione.
Ma non basta. Un’altra fonte d’emergenza dimostrativa della correttezza delle denuncie da parte del comitato è riconfermata dalle analisi effettuate sui polli allevati all’aperto: anche queste “matrici biologiche” appaiono interessate da un pesante inquinamento con ben 6 campioni positivi su 11 prelievi!
La relazione dell’oncologa dott.ssa Gentilini è stata dedicata con competenza e chiarezza agli aspetti epidemiologici particolari del nostro territorio minacciato dai trenta anni d’incenerimento accompagnata da altro esperto dell’Isde, l’epidemiologo dott. Valerio Gennaro – partecipante in videoconferenza da Genova – che ha stigmatizzato la sicura disponibilità di dati presso le amministrazioni per procedere nelle valutazioni epidemiologiche del caso, oggigiorno divenute indispensabili alla luce delle lacerazioni di pareri nella stessa istituzione sanitaria.
Gli archivi sono provvisti di dati utili, serve solo la volontà delle amministrazioni di procedere in Scienza e Coscienza per raggiungere le più autentiche valutazioni sulla salute della cittadinanza. Il dott. Gennaro ha lanciato un messaggio di speranza ricordando che comunque, la Giustizia, è sempre al servizio dei cittadini e che questi ultimi devono sostenere fiduciosi in tutte le sedi le loro istanze di tutela. La partecipazione dello specialista dell’Istituto Tumori di Genova è stata determinante per denunciare la grave inerzia delle amministrazioni e la necessità, non più prorogabile, di ricorrere alle valutazioni epidemiologiche univoche e corrette sui dati sanitari disponibili.
La nevicata ha impedito lo svolgimento del dibattito con gli amministratori, le autorità sanitarie (tutte invitate) e i cittadini tanto auspicato dagli organizzatori. Per questo motivo il Comitato ha annunciato di voler provvedere nei prossimi mesi a una replica per la presentazione del filmato e delle interviste registrate.

Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale

Nella foto: la dottoressa Gentilini con una inviata di TGT.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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