martedì 28 dicembre 2010

AIAS, UNA DOMANDA A BAGNALE E A BARDELLI


Il commissario non spiega
Aias paralizzata: in città tante voci contro.
PISTOIA. Il commissariamento dell’Aias, l’associazione che si occupa della cura e del sostegno ai disabili e che assiste circa 2000 famiglie pistoiesi, dalla fine della primavera sta scuotendo la città. Istituzioni, politici, il vescovo, tutti si sono schierati contro la decisione dell’Aias nazionale di commissariare la sezione pistoiese, guidata da Luigi Bardelli. In seguito al commissariamento si sono fermati i lavori per la realizzazione della nuova sede. Il commissario Francesco Bagnale ha azzerato le tessere, scelta criticata dalla stessa Agenzia nazionale per le Onlus. Ma soprattutto non ha mai spiegato in pubblico le ragioni dell’iniziativa.

Così Il Tirreno in Chi sale. Chi scende del 27 dicembre. Ma sarà forse il caso di ricordare che Bagnale ha concesso a Cosimo Zetti una lunga intervista in cui molte cose le ha dette e in maniera piuttosto esplicita. All’intervista – comparsa su La Nazione il 20 novembre scorso – qui rimandiamo per approfondimenti e osservazioni.
Sul versante degli schieramenti, va detto che Pistoia non ha saputo fare di meglio che prendere posizione alla sua maniera: vale a dire cavalcando la semplice onda emotiva – a meno che non vogliamo disincantatamente pensare a qualcosa di più e di peggio.
È quantomeno buffo osservare che nella città di Vanni Fucci tutti si scalmanano per ribadire che hanno piena fiducia nella magistratura, ma che questa fiducia si sfalda e scompare all’improvviso quando i giudici non giudicano secondo le aspettative, come se fossero le aspettative stesse a dover fare testo e non la legge e la prudenza dei magistrati.
Così Bardelli ha dato di Pilato al collegio giudicante che ha rimandato la patata bollente a Roma e, di recente, un genitore di una assistita Aias, ha visto pubblicata sul Tirreno una propria lettera in cui si chiede da che parte stia il tribunale del capoluogo.
La levata di scudi è stata quasi unanime – tranne rare eccezioni più caute e possibiliste. Ma come abbiamo già detto in passato, e come qui ribadiamo con assoluta onestà intellettuale e fermezza, qual è il problema se, al momento del dipanare la matassa ingarbugliata dell’Aias, il tribunale di Roma darà ragione a Bardelli, Pancaldo & C.? Non saranno forse risarciti dei danni che hanno subìto a séguito dell’intervento di Bagnale? Dunque perché stracciarsi le vesti, strapparsi i capelli, gettarsi per terra e invocare l’ira divina chiamando tutti alle armi in difesa della gestione pre-commissariamento? E la dignità, il decoro, il buonsenso dove vanno a finire?
Ecco: da Bagnale e da Bardelli la gente normale come noi, i cittadini che si sono visti bombardare con fulmini e anatemi, vorrebbe sapere – e una volta per tutte – se, al di là dei lavori fermi, gli assistiti Aias hanno subìto o no disagi, hanno avuto o no pregiudizio dalle decisioni adottate dal commissario. E se i dipendenti sono mai rimasti senza stipendio per un’ora, un giorno o un mese. Perché del resto e del non-detto alla gente comune non interessa nulla, dato che le chiacchiere non fanno farina e non costano neppure una lira.
Siamo convinti, però, che con ogni probabilità non riceveremo mai una risposta, perché anche questa è Pistoia e anche questa è la cifra di questa città del silenzio.
E allora non ci resta che essere scettici più che mai su certe difese oltranziste che forse hanno solo una funzione: quella di creare un polverone irrespirabile e una confusione senza altro scopo che danneggiare davvero persone, immagini e servizi resi a chi ne ha bisogno – difese che, soprattutto, sembrano indicare che l’Aias non gradisce sottomettersi a una qualsiasi verifica nella semplice ottica del male non fare, paura non avere.

Edoardo Bianchini

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.